di Jonathan Cook,
Jonathan Cook Substack, 8 agosto 2025.
Più le azioni di Israele sono depravate, più è antisemita sottolineare la verità. La dolorosa realtà è che, attraverso Israele, l’Occidente può mascherare un tipico colonialismo come un progetto “ebraico”.
Esiste un pericoloso paradosso che contribuisce a dissuadere le persone, in particolare i personaggi pubblici, dal parlare apertamente, anche se il genocidio di Israele a Gaza diventa ogni giorno più orribile. Chiamiamolo il paradosso della “calunnia del sangue”.
Funziona così. Nel Medioevo, gli ebrei erano accusati di uccidere i non ebrei, in particolare i bambini, per usare il loro sangue nei rituali religiosi. Ogni volta che un ebreo viene accusato di aver ucciso un non ebreo, secondo questo ragionamento, ciò mette in pericolo gli ebrei alimentando proprio quel tipo di antisemitismo che alla fine ha portato alle camere a gas di Auschwitz.
Le persone responsabili, o almeno quelle che hanno una reputazione da proteggere, evitano quindi di rilasciare dichiarazioni che potrebbero contribuire a dare l’impressione che gli ebrei – o, in questo caso, i soldati dello stato ebraico di Israele – stiano uccidendo dei non ebrei.
Se le critiche a Israele vengono espresse, devono essere formulate con cautela dai politici occidentali, dai media e dai personaggi pubblici, utilizzando un linguaggio che faccia apparire ragionevole l’uccisione di non ebrei – in questo caso, palestinesi musulmani e cristiani.
Israele sta semplicemente «difendendosi» uccidendo e mutilando centinaia di migliaia di civili a Gaza dopo l’attacco di un giorno di Hamas del 7 ottobre 2023.
Le masse di innocenti morti nell’enclave sono solo il prezzo sfortunato pagato per garantire il «ritorno degli ostaggi israeliani» detenuti da Hamas.
L’attivo affamamento dei bambini di Gaza da parte di Israele, che dura da mesi, è una “crisi umanitaria”, non un crimine contro l’umanità.
Chiunque dissente da questa narrativa viene denunciato come antisemita, che si tratti di milioni di persone comuni, di tutte le organizzazioni per i diritti umani rispettate nel mondo, compreso il gruppo israeliano B’Tselem, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, della Corte Penale Internazionale, di studiosi di genocidio come Omer Bartov, egli stesso israeliano, e così via.
È un circolo vizioso perfetto, che si autoalimenta, completamente avulso dalla realtà che ci viene trasmessa in diretta ogni giorno.
Aiuti come trappole mortali
Le scandalose conseguenze del paradosso della “calunnia del sangue” sono state evidenziate a un anno dall’inizio del genocidio israeliano a Gaza da un articolo dello scrittore ebreo Howard Jacobson.
Sulle pagine del quotidiano Observer, ha accusato i media occidentali di “diffamazione” per aver riportato la notizia che a Gaza stavano morendo moltissimi bambini, nonostante gli stessi media avessero cercato di minimizzare il bilancio delle vittime, mettendone implicitamente in dubbio la veridicità e attribuendolo al “ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas”, e avessero costantemente giustificato le uccisioni come parte delle operazioni militari israeliane volte a “sconfiggere Hamas”.
Jacobson, come altri ferventi apologeti del genocidio, voleva di più. Ha chiesto ai media di distogliere completamente lo sguardo dal massacro.
Da allora, i crimini di Israele contro la popolazione di Gaza sono diventati ancora più scioccanti, per quanto fosse difficile immaginarlo quasi un anno fa.
Israele ha impedito che il cibo raggiungesse Gaza, tranne che attraverso una forza mercenaria che ha istituito con gli Stati Uniti, erroneamente denominata “Fondazione Umanitaria di Gaza (GHF)”.
Il compito della GHF, come ci hanno raccontato alcuni soldati israeliani che hanno fatto da informatori, è quello di attirare i più sani e forti tra le masse affamate – principalmente giovani palestinesi – in trappole mortali con la promessa di cibo. Una volta lì, Israele mette in atto quella che Medici Senza Frontiere definisce “uccisione orchestrata”, sparando loro addosso.
Israele ha armato e assunto come sicari a Gaza una banda criminale guidata dal sostenitore dell’ISIS Yasser Abu Shabab. Il loro compito è quello di saccheggiare i camion degli aiuti che cercano di operare al di fuori dell’organizzazione della GHF e rubare gli aiuti alla popolazione, seminando ulteriore terrore e caos e permettendo a Israele di incolpare Hamas per la fame a Gaza.
Gli israeliani di estrema destra, cioè le persone che hanno eletto il governo Netanyahu, sono stati filmati mentre fermavano camion di aiuti che cercavano di trasportare dalla Giordania cibo destinato alla popolazione di Gaza, mentre i bambini muoiono regolarmente di malnutrizione.
Eminenti medici occidentali come Nick Maynard stanno tornando da Gaza con le stesse storie dell’orrore: come constatare che i soldati israeliani usano bambini palestinesi come bersagli per esercitarsi al tiro. Un giorno le ferite da arma da fuoco dei bambini che arrivano in ospedale sono concentrate alla testa. Il giorno dopo al petto. Il giorno dopo all’addome. Il giorno dopo ai genitali.
Il paradosso della “calunnia del sangue” significa che Israele può agire con una depravazione sempre più sfacciata – del tipo documentato sopra – e i leader occidentali e i media continuano a ignorare, minimizzare o razionalizzare questi orrori.
È la carta vincente per uscire dai guai.
La falsa “nebbia di guerra”
Ci sono diversi punti da sottolineare sul perché questa sia una risposta così pericolosa al genocidio di Gaza, ma anche perché sia così utile alle capitali occidentali.
In primo luogo, e più ovviamente, Israele non è “gli ebrei”. È uno Stato. Non solo, ma è stato fondato come un tipo di Stato molto specifico: l’ultimo esempio di una lunga e ignobile tradizione di colonialismo sponsorizzato dall’Occidente.
Il colonialismo cerca di sostituire una popolazione autoctona con immigrati allineati all’Occidente attraverso una violenza estrema basata sull’etnia. Pensiamo agli Stati Uniti, al Canada, all’Australia e al Sudafrica. Tutti hanno commesso crimini atroci contro le loro popolazioni indigene.
Il genocidio dei palestinesi da parte di Israele non è insolito. È la conseguenza logica e fin troppo familiare di un’ideologia colonialista razzista. Ci siamo già trovati molte volte in questa situazione nella storia moderna. Se in quei casi precedenti non si è trattato di una calunnia del sangue, ma piuttosto di un fatto storico accertato, perché il genocidio di Israele dovrebbe essere visto in modo diverso?
In secondo luogo, questo genocidio non è di Israele. È dell’Occidente. Si tratta di una coproduzione occidentale. Israele non avrebbe potuto compiere nessuna delle distruzioni di Gaza, il massacro di massa, l’affamamento della popolazione, senza l’assistenza occidentale in ogni fase del processo.
Sono state bombe statunitensi e tedesche a cadere su Gaza. Sono voli di spionaggio britannici sopra Gaza dalla base RAF di Akrotiri a Cipro che hanno fornito informazioni a Israele. Sono le capitali occidentali che hanno represso le proteste e hanno reso reato di terrorismo il tentativo di fermare il genocidio.
Sono gli Stati Uniti e la Gran Bretagna che hanno sanzionato e minacciato la Corte Penale Internazionale per costringerla a revocare la sua decisione di chiedere l’arresto di Netanyahu per aver affamato la popolazione di Gaza. Sono state le capitali occidentali a rimanere in silenzio mentre i loro cittadini venivano presi in ostaggio illegalmente da Israele in acque internazionali per aver cercato di portare aiuti a Gaza.
E sono i media occidentali che prima hanno accettato senza batter ciglio la loro esclusione da Gaza da parte di Israele, poi hanno riportato a malapena l’omicidio di massa senza precedenti di giornalisti locali di Gaza da parte di Israele, e ora utilizzano con entusiasmo la loro esclusione come scusa per non poter esaminare le azioni di Israele in mezzo a una presunta “nebbia di guerra”.
Se notare che a Gaza è in atto un genocidio equivale a una “calunnia del sangue”, allora tutti i governi occidentali sono implicati in tale calunnia. Saranno tutti assolti? Sperano vivamente che vorrete assolverli.
Polizza assicurativa
E, in terzo luogo, sarebbe sorprendente se Israele non stesse commettendo un genocidio a Gaza, dato che ogni suo crimine contro i palestinesi è stato sostenuto per decenni dall’Occidente.
Israele è diventato più audace. Il paradosso della “calunnia del sangue” è stata la sua polizza assicurativa contro il controllo e le critiche.
L’Occidente ha dato a Israele una licenza permanente per brutalizzare i palestinesi, per sottoporli a pulizia etnica, per rubare la loro terra e per ucciderli. Più si comporta male, più la “calunnia del sangue” entra in gioco per zittire le critiche. Più le azioni di Israele sono depravate, più diventa antisemita sottolineare la verità.
Per più di un secolo, generazione dopo generazione, i leader occidentali hanno sostenuto Israele fino in fondo. Perché Israele non dovrebbe concludere che per lui non ci sono linee rosse, che può fare ciò che vuole e che l’Occidente continuerà ad armare e a giustificare i suoi crimini come “difesa” e “antiterrorismo”?
La “calunnia del sangue” non protegge gli ebrei da un altro genocidio. Autorizza Israele a distruggere il popolo palestinese e a bombardare selvaggiamente i suoi vicini, con totale impunità, mentre i leader occidentali rimangono in silenzio come non farebbero mai se fossero la Russia, la Cina o l’Iran a commettere atrocità ben meno gravi.
Il che, ovviamente, è esattamente ciò che incoraggia l’antisemitismo. Completamente sconcertati da questo stato di cose, alcuni osservatori si lasciano ingannare dall’idea che l’unica ragione possibile sia che Israele controlla l’Occidente, che ha poteri speciali e invisibili per intimidire gli Stati Uniti, lo stato più forte e militarizzato della storia, e che dietro tutto questo ci sono gli ebrei e il denaro ebraico a tirare le fila nelle capitali occidentali.
Questa supposizione è una fuga da una realtà molto più difficile e dolorosa: che Israele è il figlio bastardo dell’Occidente. Non c’è nulla di eccezionale o straordinario. È razzismo bianco, occidentale, coloniale, genocida, riproposto come un presunto progetto “ebraico”.
Israele può compiere i suoi crimini per promuovere il controllo occidentale sul Medio Oriente ricco di petrolio, e l’Occidente sa che qualsiasi critica al suo controllo imperiale e al suo saccheggio può essere liquidata come antisemitismo.
È una situazione vantaggiosa per il colonialismo. È una situazione svantaggiosa per la nostra umanità.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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