Gli aiuti per i bambini affamati di Gaza sono proprio alle porte. Lasciateli entrare

di Juliette Touma,  
+972 Magazine, 15 luglio 2025.  

Israele sta bloccando l’ingresso a Gaza di 6.000 camion dell’UNRWA, mentre i bambini muoiono di fame. Il mondo può ancora prevenire ulteriori catastrofi se sceglie di agire.

Salam Wadi, di otto mesi, in una clinica dell’UNRWA a Gaza City, 9 luglio 2025. (Hussein Owda/UNRWA)

Ho pensato ad Adam ultimamente, più del solito.

Ho incontrato Adam nel 2018 nella città portuale yemenita di Hodeidah, che allora si trovava assediata e sotto pesanti bombardamenti. In un fatiscente reparto dell’ospedale giaceva Adam: di 10 anni e pesava poco più di 10 chili. Incapace di parlare o piangere, tutto ciò che poteva fare era emettere un suono rauco ad ogni respiro. Pochi giorni dopo, Adam morì di malnutrizione.

Un paio di anni prima la mia collega Hanaa mi aveva chiamato dalla Siria a tarda notte. Era in lacrime e riusciva a malapena a dire una parola. Alla fine mi disse che Ali, un ragazzo di 16 anni, era morto, anche lui di malnutrizione in un’altra città assediata, coinvolto in una guerra che non aveva certo voluto lui.

La mattina seguente il mio supervisore, un epidemiologo, mi disse: “Che un ragazzo di 16 anni muoia di fame la dice lunga. È praticamente un uomo. Significa che non c’è cibo in quella parte della Siria”.

Tornata in Yemen, in uno dei pochi ospedali pediatrici funzionanti nella capitale Sana’a, ricordo di aver camminato nel reparto pediatrico durante l’apice di un’epidemia di colera. Ragazzi di 15 o 16 anni lottavano per sopravvivere. Erano così deboli e dimagriti che riuscivano a malapena a girarsi nei loro letti.

Un bambino denutrito all’interno di un ospedale pediatrico a Sana’a, Yemen, 2017. (Juliette Touma/UNICEF)

Queste immagini e queste storie mi hanno perseguitato nel corso degli anni, come è successo a molti di noi che hanno lavorato in situazioni di fame grave o carestia.

Nel 2022, quando potevo ancora visitare Gaza regolarmente, mi fermavo nelle scuole dell’UNRWA e incontravo i bambini, vestiti in modo impeccabile, dall’aspetto sano, sorridenti, desiderosi di imparare, che saltavano su e giù nel cortile della scuola a suon di musica.

All’epoca, Gaza era già sotto blocco da più di 15 anni. Tuttavia, il cibo era disponibile; importato attraverso Israele o coltivato localmente. Anche l’UNRWA forniva aiuti alimentari a più di un milione di persone.

E così, le immagini di Adam ed Ali sono state spinte in fondo alla mia mente, fino a quando non sono riaffiorate all’improvviso.

Per quanto tempo ancora?

Qualche settimana fa, le nostre équipe a Gaza hanno iniziato a inviare foto allarmanti di bambini denutriti. Più di 50 bambini sono morti di denutrizione durante il blocco totale di Israele tra marzo e maggio, secondo l’OMS, e i tassi di malnutrizione sono ancora in rapido aumento. Dal 24 gennaio, l’UNRWA ha sottoposto a screening oltre 242.000 bambini nelle sue cliniche e punti medici, coprendo più della metà della popolazione sotto i 5 anni a Gaza. Un bambino su 10 di quelli sottoposti a screening è risultato denutrito.

Tra di loro c’è Ahlam, di soli sette mesi. La sua famiglia è stata sfollata ogni mese dall’inizio della guerra, sempre alla ricerca di una sicurezza che non esiste. Come molti bambini a Gaza, il suo piccolo corpo è indebolito; Il suo sistema immunitario è stato danneggiato da traumi, ripetuti spostamenti, mancanza di acqua pulita, scarsa igiene e pochissimo cibo.

Ahlam, nove mesi, in una scuola dell’UNRWA trasformata in rifugio a Gaza City, 12 luglio 2025. (UNRWA)

Eppure, nonostante questo, Ahlam può sopravvivere. Ma riuscirà a farlo?

A Gaza, il cibo terapeutico e le medicine sono disperatamente scarsi. Le autorità israeliane hanno imposto un assedio serrato, bloccando l’ingresso di cibo, forniture mediche, aiuti nutrizionali e persino articoli per l’igiene come il sapone. Anche se il blocco è stato a volte allentato, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione (UNRWA), la principale organizzazione umanitaria a Gaza, non è stata autorizzata a portare aiuti per oltre quattro mesi. 

La scorsa settimana, Salam, un’altra bambina, è morta di malnutrizione. Aveva solo pochi mesi. Quando ha raggiunto la nostra clinica, era troppo tardi.

Il 10 luglio, otto bambini sono stati uccisi quando un attacco aereo israeliano ha colpito la clinica dove erano in fila per l’assistenza nutrizionale. Uno dei miei colleghi è passato davanti alla clinica pochi minuti dopo. Mi ha detto di aver visto madri che piangevano in silenzio, con lo sguardo rivolto nell’abisso, proprio come avevo visto con Adam.

Iman di sei mesi sottoposta a screening per la malnutrizione in un punto medico dell’UNRWA, a Gaza City, luglio 2025 (UNRWA)

Perché i bambini dovrebbero morire di denutrizione nel 21° secolo, soprattutto quando una cosa simile è del tutto prevenibile?

All’UNRWA ci sono oltre 6.000 camion pieni di cibo, prodotti per l’igiene e medicine in attesa appena fuori dai confini di Gaza. Abbiamo anche oltre 1.000 operatori sanitari in grado di fornire servizi nutrizionali salvavita a ragazzi e ragazze in tutta la Striscia. Siamo pronti a trasferirci per aiutare i bambini piccoli come Ahlam.

Vedendo la diretta quotidiana degli orrori commessi a Gaza, non si può fare a meno di chiedersi: quanti altri Ahlam e Salam devono morire prima che il mondo agisca? Per quanto tempo ancora dovremo aspettare un cessate il fuoco, in modo che le bombe smettano di cadere sui bambini che muoiono di fame?

Juliette Touma è la Direttrice delle Comunicazioni dell’UNRWA in tutte le aree operative. Ha visitato Gaza diverse volte durante e prima della guerra.

https://www.972mag.com/gaza-starving-children-aid-unrwa

Traduzione a cura di AssopacePalestina

Non sempre AssopacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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