Comunicati Stampa Amnesty, 15 luglio 2025.
I ministri degli Esteri dell’UE respingono l’opportunità di introdurre embarghi sulle armi o sanzioni contro i ministri israeliani. “Questo sarà ricordato come uno dei momenti più vergognosi nella storia dell’UE”, ha dichiarato Agnès Callamard, Segretaria Generale di Amnesty International.
In risposta alla decisione dell’UE di non sospendere l’accordo di associazione UE-Israele, Agnès Callamard, Segretaria Generale di Amnesty International, ha dichiarato:
Il rifiuto dell’UE di sospendere l’accordo con Israele è un tradimento crudele e illegale del progetto e della visione europea basata sul rispetto del diritto internazionale e sulla lotta alle pratiche autoritarie, delle regole dell’Unione Europea e dei diritti umani dei palestinesi.
Questo sarà ricordato come uno dei momenti più vergognosi nella storia dell’Unione Europea. I leader europei hanno avuto l’opportunità di prendere una posizione di principio contro i crimini di Israele, ma invece gli hanno dato il via libera per continuare il suo genocidio a Gaza, la sua occupazione illegale di tutti i Territori Palestinesi Occupati e il suo sistema di apartheid contro i palestinesi.
La revisione dell’UE ha chiaramente rilevato che Israele sta violando i suoi obblighi in materia di diritti umani ai sensi dell’Accordo di Associazione. Eppure, invece di adottare misure per fermarlo e prevenire la propria complicità, gli stati membri hanno scelto di mantenere un accordo commerciale preferenziale rispetto ai loro obblighi internazionali e al salvataggio di vite palestinesi.
Questo è più che codardia politica. Ogni volta che l’UE non agisce, cresce il rischio di complicità nelle azioni di Israele. Questo invia un messaggio estremamente pericoloso agli autori di crimini atroci: non solo rimarranno impuniti, ma saranno premiati.
Le vittime hanno diritto a molto di più che parole vuote. Gli stati membri devono ora prendere in mano la situazione e sospendere unilateralmente tutte le forme di cooperazione con Israele che possono contribuire alle sue gravi violazioni del diritto internazionale, tra cui un embargo totale sull’esportazione di armi e attrezzature di sorveglianza e tecnologie correlate, e un divieto totale di commercio e investimento negli insediamenti illegali di Israele nei Territori Palestinesi Occupati.
Accordo di associazione UE-Israele
Il 15 luglio i ministri degli Esteri dell’UE si sono riuniti a Bruxelles per decidere se sospendere l’Accordo di Associazione UE-Israele. Agli stati membri sono state presentate 10 opzioni, tra cui la sospensione totale dell’accordo, la sospensione da parte dell’UE dei suoi pilastri preferenziali in materia di commercio e/o ricerca, un embargo sulle armi, sanzioni nei confronti dei ministri israeliani, l’interruzione dell’esenzione dal visto per i cittadini israeliani verso l’UE o il divieto del commercio con gli insediamenti israeliani. Nessuna di queste opzioni ha raccolto il sostegno necessario durante l’odierna riunione dei ministri degli Affari Esteri.
Gli stati membri devono ora adottare misure unilaterali o concertate per allineare le loro azioni al diritto internazionale, che prevale sia sul diritto dell’UE che su quello nazionale. Possono, ad esempio, comportarsi come se l’accordo fosse sospeso, e dovrebbero sospendere unilateralmente tutte le forme di cooperazione con Israele che possono contribuire alle sue gravi violazioni del diritto internazionale, anche adottando misure per prevenire relazioni commerciali o di investimento che contribuiscono al mantenimento della situazione illegale creata da Israele nei Territori Palestinesi Occupati, come indicato dalla Corte Internazionale di Giustizia nel suo parere consultivo del 2024.
Traduzione a cura di AssopacePalestina
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