Aumento del rischio di demolizioni di massa nella Zona di Tiro 918 a Masafer Yatta, Colline a Sud di Hebron, Cisgiordania

di Netta Amar-Shiff

20 giugno 2025.    

Il risultato del lavoro dei bulldozer israeliani nel villaggio di Khirbet al-Halawah, nella Firing Zone 918, South Hebron, Hills, West Bank. Foto Oren Ziv/Activestills

Briefing diplomatico

Oggetto: Aumento del rischio di demolizioni di massa nella Zona di Tiro 918, Masafer Yatta, Colline a Sud di Hebron.

Sintesi:

Le recenti misure adottate dall’Alto Consiglio di Pianificazione e dal Comandante Militare hanno aumentato il rischio di demolizioni di massa di strutture nei villaggi palestinesi della Zona di Tiro 918. In qualità di avvocato della zona, esorto il vostro governo a interessarsi immediatamente della questione per evitare danni umanitari irreversibili, lo sfollamento forzato e la pulizia etnica di Masafer Yatta.

Sviluppi chiave:

  • Il 18 giugno 2025, l’Alto Consiglio di Pianificazione israeliano ha dato istruzioni ai suoi sottocomitati di prendere in considerazione tutte le richieste di pianificazione e zonizzazione nella Zona di tiro 918, sulla base della posizione del comandante militare israeliano del 17 giugno 2025, che afferma che l’area è necessaria per gli addestramenti militari e che non sono state approvate richieste di pianificazione territoriale civile.
  • Questa direttiva si rivolge specificamente alle vecchie strutture con richieste di autorizzazione in sospeso e ai piani presentati prima delle recenti modifiche alle leggi e ai regolamenti militari a partire dal 2020.
  • Decine di domande di lunga data, presentate prima delle modifiche normative del 2020, saranno ora sommariamente respinte. Villaggi come Sfai e Majaz, i cui piani sono previsti per la revisione il 20 luglio 2025, sono a rischio imminente di demolizione e sfollamento di massa, a meno che il tribunale non emetta un’ingiunzione provvisoria in un successivo procedimento legale.
  • La prossima udienza del 20 luglio sui piani dei villaggi di Sfai e Majaz prevede la demolizione di questi villaggi nella loro interezza.

Questioni legali e umanitarie:

  • La direttiva sembra violare sia la legge israeliana che gli obblighi del diritto umanitario internazionale nella Cisgiordania occupata, in particolare le protezioni contro il trasferimento forzato di popolazione e la distruzione estesa e involontaria di proprietà civili senza la necessità imperativa di operazioni militari ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra, nonché il divieto di pulizia etnica.
  • Di fatto, questa direttiva viola il principio di legalità. Invalida illegalmente la legge applicabile prima del 2020, aggira le procedure di pianificazione standard e preclude qualsiasi considerazione di argomenti legali, umanitari o basati sulla pianificazione, privando di fatto i residenti di un giusto processo.
  • La demolizione delle strutture comprende anche i villaggi situati nella “zona secca” nord-occidentale della Zona di tiro, dove i residenti non sono destinati allo sgombero.
  • In particolare, gli avamposti israeliani illegali all’interno della stessa zona continuano a essere costruiti e non vengono toccati, sollevando serie preoccupazioni per l’applicazione discriminatoria, ma soprattutto per la sostituzione della popolazione e la pulizia etnica.

Richiesta di impegno diplomatico:

Invito rispettosamente il vostro governo a:

  1. Chiedere alle autorità israeliane chiarimenti immediati sulla base legale della direttiva dell’Alto Consiglio di Pianificazione, sull’intento della notifica dei Comandanti Militari del 17 giugno e chiedere dati sull’impatto previsto della direttiva sui villaggi palestinesi della Zona di Tiro 918, in particolare Sfai, Majaz, Jinba, Tuba, Fakhit, Tabban.
  2. Chiedere l’immediata revoca della direttiva del Consiglio Superiore di Pianificazione e una moratoria immediata su tutte le demolizioni nella Zona di Tiro, soprattutto durante l’attuale conflitto armato con l’Iran e Hamas.
  3. Chiedere lo sgombero immediato di tutti gli avamposti illegali nella Zona di Tiro 918, in particolare di quelli costruiti ed estesi dopo l’inizio della guerra tra Hamas e Israele, il 7 ottobre 2023.
  4. Organizzare visite diplomatiche urgenti in loco in tutti i villaggi minacciati per fornire un supporto materiale che aumenti la resilienza locale.
  5. Monitorare l’udienza del 20 luglio sui piani dei villaggi di Sfai e Majaz e chiedere l’accesso degli osservatori.
  6. Esprimere grave preoccupazione, attraverso gli opportuni canali diplomatici, per l’imminente rischio di trasferimento forzato di popolazione e di distruzione di massa di interi villaggi nella Zona di Tiro 918 e sollecitare il rispetto degli obblighi legali.
  7. Considerare la possibilità di coinvolgere gli organismi delle Nazioni Unite e altri governi per quanto riguarda gli sviluppi sul campo.

Cordiali saluti,

Netta Amar-Shiff, Avvocatessa

2 Hasoreg St. Gerusalemme

Telefax: 02-6221011 Cell: +972-528-945-228

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