da Rinascimento Arabo per da Democrazia e lo Sviluppo (ARDD),
Arab Renaissance for Democracy and Development, 19 giugno 2025.
Chiediamo alla comunità internazionale di intervenire immediatamente per fermare la campagna israeliana di fame e sterminio in corso a Gaza, oltre all’ingiustificata aggressione all’Irandello stato di occupazione israeliano, e di adottare individualmente o collettivamente tutte le misure necessarie, in conformità con il diritto internazionale e con la Carta delle Nazioni Unite, per assicurare che lo stato di occupazione rispetti i suoi obblighi internazionali.
Lo stato di occupazione israeliano ha espanso su vasta scala le sue campagne militari in corso contro Gaza, Cisgiordania, Libano, Siria e Yemen e venerdì scorso ha lanciato un attacco ingiustificato all’Iran, commettendo un atto di aggressione e una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite.
Questo attacco non solo aggiunge un sesto teatro di guerra e sta causando distruzione e morte senza precedenti al popolo iraniano, ma è anche un tentativo di distogliere l’attenzione dal genocidio in corso contro la popolazione palestinese di Gaza e dall’escalation degli attacchi israeliani alla Cisgiordania.
Poche ore prima dell’inizio dell’attacco israeliano del 12 giugno all’Iran, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato con la schiacciante maggioranza di 149 paesi a favore, 12 contrari e 19 astenuti la risoluzione A/ES-10/L. 34. La risoluzione, intitolata Protezione dei civili e rispetto degli obblighi legali e umanitari, non solo ribadisce le precedenti richieste di un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente, ma chiede anche il rilascio incondizionato non solo degli ostaggi detenuti da Hamas e da altri gruppi, ma anche di coloro che sono “detenuti arbitrariamente”, un riferimento alle migliaia di persone detenute senza accusa in Israele. La risoluzione condanna fermamente “qualsiasi uso della fame dei civili come metodo di guerra e la negazione illegale dell’accesso all’aiuto umanitario”. Fatto cruciale, la risoluzione “sottolinea la necessità di chieder conto delle responsabilità di Israele al fine di garantire il suo rispetto degli obblighi del diritto internazionale. A questo proposito, invita tutti gli stati membri a prendere individualmente e collettivamente tutte le misure necessarie, in linea con il diritto internazionale e con la Carta delle Nazioni Unite, per garantire il rispetto da parte di Israele dei suoi obblighi“. Sebbene la risoluzione in quanto tale non sia vincolante, questa richiesta di responsabilità si fonda su norme perentorie del diritto internazionale, che creano obblighi vincolanti per tutti gli stati membri.
Fatta eccezione per il voto contrario dell’Ungheria e per l’astensione della Repubblica Ceca, della Romania e della Slovacchia, tutti gli stati membri dell’UE hanno votato a favore della risoluzione, che rappresenta il più forte impegno europeo fino ad oggi a ritenere Israele responsabile dell’ampia gamma di atrocità commesse contro il popolo palestinese.
In questo contesto, le espressioni di sostegno da parte dei leader di molti degli stessi stati europei per l’aggressione non provocata di Israele contro la Repubblica islamica dell’Iran, in flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite, sono in netto contrasto con quanto sopra detto. La loro posizione non è solo legalmente e moralmente indifendibile, ma addirittura pericolosa in quanto potrebbe servire da incoraggiamento ad altri stati ad unirsi alla guerra, come si dice si stia valutando.
(Anche Luisa Morgantini, presidente di AssopacePalestina, fa parte della coalizione ARDD)
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Traduzione a cura di AssopacePalestina
Non sempre AssopacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.
Stop alla guerra, non é un gioco da tavolo strategico; uccidere innocenti porta ancora piu odio e miseria…. Cessate tutti il fuoco