Mentre gli occhi del mondo sono puntati su Gaza, Netanyahu accelera l’annessione della Cisgiordania

di Amir Tibon

Haaretz, 1° giugno 2025.  

Mentre l’attenzione mondiale rimane fissa sulla guerra di Gaza, il governo di Netanyahu accelera l’espansione degli insediamenti e le mosse di annessione in Cisgiordania, minacciando la stabilità regionale e affievolendo le prospettive di uno stato palestinese.

Bandiere israeliane sventolano in cima a una collina adiacente alle proprietà palestinesi che sono state attaccate durante la notte dai coloni israeliani nel villaggio di Bruqin, in Cisgiordania, il mese scorso. Nasser Nasser/AP

Gli occhi del mondo sono puntati su Gaza, dove la guerra tra Israele e Hamas si protrae ormai da oltre 600 giorni senza che se ne intraveda una fine. Un altro tentativo degli Stati Uniti di esercitare pressioni su Hamas affinché accetti i termini del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per un cessate il fuoco temporaneo sembra essere fallito. E, nonostante la crescente pressione internazionale per porre fine alla guerra, la situazione sul campo rimane disperata e senza speranza.

Nel frattempo, a poche decine di chilometri a est di Gaza, sulle colline della Cisgiordania, si sta silenziosamente delineando un altro sviluppo significativo. Lì, il governo Netanyahu ha accelerato un processo di annessione de facto, iniziato prima degli attacchi del 7 ottobre, proseguito con il pretesto della guerra e che ha acquisito ancora più slancio dopo la vittoria del presidente Trump lo scorso novembre.

Pur senza una dichiarazione formale di annessione, il governo sta facendo tutto il possibile per segnalare la sua intenzione di assorbire questo territorio, dove vivono più di due milioni di palestinesi, nello stato di Israele. Ciò include l’annuncio di 22 nuovi insediamenti, il tentativo di legalizzare avamposti isolati che sono illegali anche secondo la legge israeliana e l’espansione delle strade che attraversano la Cisgiordania e rafforzano il controllo israeliano. Queste mosse stanno avvenendo in parallelo e fanno tutte parte di una strategia più ampia e unificata.

Tale strategia non prevede l’offerta ai palestinesi di queste zone della cittadinanza israeliana, dei diritti civili o del diritto di voto. Il governo fa invece affidamento sull’Autorità Palestinese, indebolita e corrotta, ancora guidata dall’anziano autocrate Mahmoud Abbas, per eludere la domanda ovvia: se Israele sta effettivamente annettendo il territorio, cosa farà delle persone che vi abitano?

Anche qell’automatica deviazione – secondo cui i palestinesi sono sotto il controllo dell’Autorità Palestinese e quindi al di fuori della responsabilità di Israele – sta diventando ogni giorno meno convincente. Si prenda, ad esempio, la recente decisione di Netanyahu di impedire la visita dei ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Egitto, Giordania ed Emirati Arabi Uniti alla sede dell’Autorità Palestinese a Ramallah.

Questa visita, volta a sostenere una rinnovata spinta regionale verso una soluzione a due stati, è guidata da governi che, sotto molti aspetti, sono amici di Israele. Fino a poco tempo fa, i governi israeliani consideravano la facciata dei due stati come qualcosa che ancora serviva agli interessi di Israele, contribuendo a deviare le critiche sulla sua presenza militare permanente in Cisgiordania. Ma non questo governo, la cui politica è plasmata dalle ambizioni e dalle fantasie degli elementi più estremisti e messianici della politica israeliana.

Questo governo sta apertamente spingendo per l’annessione e non è interessato a preservare le apparenze diplomatiche per mascherarla. Questa direzione è destinata a provocare uno scontro con altri governi – in Europa, nel mondo arabo e oltre – che troveranno sempre più difficile mantenere normali relazioni di lavoro con Israele sotto la guida di Netanyahu, Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir. 

Inoltre, rischia di minare il risultato più importante della politica estera del presidente Trump durante il suo primo mandato, gli Accordi di Abramo, rendendo molto meno probabile un’ulteriore espansione di tali accordi.

La domanda è: quando, se mai, Trump o qualcuno a lui vicino riconoscerà questa realtà e adotterà le misure necessarie per affrontarla?

https://www.haaretz.com/israel-news/haaretz-today/2025-06-01/ty-article/.highlight/with-the-worlds-eyes-on-gaza-netanyahu-hits-fast-forward-on-west-bank-annexation/00000197-2c2a-da41-a9f7-3dae03660000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssopacePalestina

Non sempre AssopacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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