Il Consiglio Affari Esteri dell’UE rivedrà l’Accordo di Associazione con Israele

dallo Staff di Palestine Chronicle

Palestine Chronicle, 20 maggio 2025.  

I ministri degli Esteri dell’UE discuteranno se il blocco di Gaza da parte di Israele viola la clausola sui diritti umani dell’Accordo di Associazione.

Una riunione del Consiglio Europeo degli Affari Esteri. (Foto: via Wikipedia)

Il Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea discuterà la sospensione dell’Accordo di Associazione con Israele, ha dichiarato martedì 20 maggio il capo della politica estera del blocco, Kaja Kallas.

“Il Ministro degli Esteri olandese ha presentato una proposta di revisione dell’Articolo 2 del nostro Accordo di Associazione con Israele e ne discuteremo”, ha detto Kallas ai giornalisti alle porte della riunione del Consiglio a Bruxelles.

Kallas ha detto di “non poter prevedere l’esito di questa discussione”, ma “ciò che è importante e su cui tutti abbiamo opinioni simili, è che gli aiuti umanitari debbano raggiungere Gaza il prima possibile”.

“Naturalmente, la decisione di Israele di far entrare una parte degli aiuti è una goccia nell’oceano. È benvenuta, ma non è sufficiente”, ha sottolineato.

Situazione ‘estremamente grave’

Kallas ha sottolineato che “ci sono migliaia di camion in attesa dietro i confini”.

“È il denaro europeo che ha finanziato questi aiuti umanitari, che devono raggiungere le persone perché la situazione è estremamente grave”, ha sottolineato la funzionaria dell’UE.

Dal 2 marzo, Israele ha chiuso i valichi di frontiera di Gaza, impedendo a tutti gli aiuti umanitari, compresi acqua, cibo e forniture mediche, di entrare nell’enclave, aggravando nell’enclave una crisi umanitaria già grave.

Sotto la pressione dell’amministrazione statunitense e degli alleati europei, il gabinetto di sicurezza israeliano ha deciso nella tarda serata di domenica di consentire l’ingresso di alcuni aiuti nell’enclave.

Il sostegno della Francia

In precedenza, il Ministro degli Esteri francese ha espresso il suo sostegno per il riesame dell’Accordo di Associazione tra l’UE e Israele, ha riferito l’agenzia di stampa Anadolu.

“Chiedo alla Commissione Europea di effettuare questa revisione, di elaborare questa richiesta e di determinare se Israele rispetta o meno questo articolo e i suoi obblighi in materia di diritti umani”, ha dichiarato martedì Jean-Noel Barrot alla radio France Inter, riferendosi alla proposta dei Paesi Bassi.

Barrot ha osservato che la proposta mira in particolare a rivedere l’articolo 2 dell’accordo, che afferma che entrambe le parti devono rispettare i diritti umani, sottolineando che potrebbe esserci una possibile ‘sospensione’ dell’accordo se viene rilevata una violazione.

“L’accordo ha una dimensione politica ma anche commerciale. Se posso dirlo, né Israele né l’Unione Europea hanno interesse a porre fine a questo accordo. Tuttavia, le immagini che arrivano da Gaza – la situazione dei civili, delle donne e dei bambini – ci costringono oggi a fare un passo ulteriore”, ha detto.

Aiuti ‘completamente insufficienti’

Barrot ha anche ribadito che la Francia è “determinata” a riconoscere lo Stato di Palestina, riaffermando che vuole contribuire a una “soluzione politica”.

“La situazione è insopportabile perché la violenza cieca e il blocco degli aiuti umanitari da parte del governo israeliano hanno trasformato Gaza in un luogo di morte, per non dire in un cimitero”, ha detto quando gli è stato chiesto dei recenti attacchi israeliani a Gaza.

Sottolineando il fatto che l’esercito di Israele ha bloccato l’accesso umanitario per tre mesi, Barrot ha ritenuto la decisione israeliana di riaprire le porte “completamente insufficiente”.

“Non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza della popolazione di Gaza. Gli aiuti devono essere immediati, massicci e incondizionati. Tutto questo deve finire”, ha aggiunto.

I piani di trasferimento di Trump

Alla domanda sui ventilati piani del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire fino a 1 milione di Palestinesi da Gaza alla Libia, Barrot ha ribadito che si opporrà a “qualsiasi spostamento di popolazione”.

“Va contro i principi fondamentali che abbiamo costruito dopo le rovine della Seconda Guerra Mondiale, principi che, anche se non hanno impedito tutte le guerre, hanno permesso al mondo di godere di otto decenni di relativa stabilità”, ha riferito.

“Coloro che, attraverso questo tipo di proposta, vogliono spingerci verso un mondo più instabile e pericoloso – dove le guerre e i conflitti si moltiplicano e dove i civili sono presi di mira – ci stanno conducendo su un sentiero pericoloso”, ha aggiunto Barrot.

Ha detto che non si può aspettare che Israele faccia il primo passo e nemmeno che tutto arrivi dagli Stati Uniti per quanto riguarda la fine della guerra.

“Ecco perché stiamo lavorando per il riconoscimento dello Stato di Palestina, una decisione che speriamo spinga tutti gli attori regionali a muoversi verso la creazione di uno stato palestinese sostenibile. Perché più importante del riconoscimento è l’effettiva esistenza di uno Stato palestinese”, ha aggiunto Barrot.

Aumento del numero di morti

Da quando Israele ha rinnegato il cessate il fuoco il 18 marzo, ha ucciso e ferito migliaia di Palestinesi in tutta la Striscia di Gaza attraverso un sanguinoso e continuo bombardamento aereo.

Il 7 ottobre 2023, a seguito dell’operazione della resistenza palestinese nel sud di Israele, l’esercito israeliano ha lanciato una guerra genocida contro i palestinesi, uccidendo oltre 52.000 persone, ferendone più di 118.000, con oltre 14.000 ancora dispersi.

Nonostante la condanna abituale del genocidio israeliano da parte di molti paesi del mondo, poco è stato fatto per mettere Israele di fronte alle sue responsabilità.

Israele è attualmente sotto inchiesta per il crimine di genocidio da parte della Corte Internazionale di Giustizia, mentre i criminali di guerra accusati – tra cui il Primo Ministro Benjamin Netanyahu – sono ora ufficialmente ricercati dalla Corte Penale Internazionale.

Il genocidio israeliano è stato ampiamente difeso, sostenuto e finanziato da Washington e da alcune altre potenze occidentali.

https://www.palestinechronicle.com/eu-foreign-affairs-council-to-review-association-agreement-with-israel/

Traduzione a cura di AssopacePalestina

Non sempre AssopacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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