Gli attacchi israeliani su Gaza causano 84 vittime mentre proseguono i negoziati per il cessate il fuoco

dallo Staff di Al Jazeera

Al Jazeera, 14 maggio 2025.  

Almeno 50 persone sono state uccise negli attacchi contro il nord di Gaza, compreso il campo profughi di Jabalia, dalle prime ore di mercoledì 14 maggio.

I palestinesi ispezionano il luogo di un attacco israeliano contro una casa a Jabalia, nella Striscia di Gaza settentrionale. [Mahmoud Issa/Reuters]

Gli attacchi israeliani a Gaza hanno causato la morte di almeno 84 persone, secondo quanto riferito da fonti mediche ad Al Jazeera, mentre proseguono in Qatar i colloqui indiretti per il cessate il fuoco.

Secondo fonti mediche, almeno 50 persone sono state uccise negli attacchi israeliani nel nord di Gaza, compreso il campo profughi di Jabalia, dalle prime ore di mercoledì 14 maggio.

Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che quasi 50 persone sono state uccise nei dintorni di Jabalia e altre 10 nella città meridionale di Khan Younis.

Non ci sono stati commenti immediati da parte dell’esercito israeliano.

A Jabalia, i soccorritori hanno sfondato lastre di cemento crollate usando attrezzi manuali, illuminati solo dalla luce dei cellulari, per rimuovere i corpi di alcuni dei bambini uccisi.

Da Deir el-Balah, nel centro di Gaza, Tareq Abu Azzoum di Al Jazeera ha riferito che Israele sta conducendo una “campagna aerea militare sistematica e sempre più intensa”.

“[Si tratta] principalmente di attacchi contro abitazioni civili per costringere le famiglie ad abbandonare queste zone e a trasferirsi in tende di fortuna, il che faciliterà qualsiasi piano per sfollarle dal nord di Gaza“, ha affermato.

“È una realtà drammatica che sottolinea la gravità del bilancio umanitario che i bambini e le famiglie sfollate nel nord di Gaza hanno dovuto sopportare nel corso dell’ultima settimana”, ha aggiunto Abu Azzoum.

Gli attacchi sono avvenuti mentre una delegazione israeliana si trovava a Doha per continuare i colloqui indiretti di cessate il fuoco con Hamas attraverso i mediatori di Qatar, Egitto e Stati Uniti, il giorno dopo il rilascio del prigioniero israelo-americano Edan Alexander durante una breve pausa dei bombardamenti israeliani.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito martedì che Israele non porrà fine alla sua campagna militare a Gaza anche se verrà raggiunto un accordo di cessate il fuoco.

Secondo le autorità sanitarie di Gaza, dall’ottobre 2023 gli attacchi israeliani su Gaza hanno causato la morte di almeno 52.908 persone.

L’assalto israeliano ha devastato gran parte del paesaggio urbano di Gaza e ha sfollato oltre il 90% della popolazione, spesso più volte.

Israele ha lanciato la sua campagna militare in risposta all’attacco guidato da Hamas contro il sud di Israele il 7 ottobre 2023, che ha causato la morte di almeno 1.139 persone, secondo un bilancio di Al Jazeera basato sulle statistiche israeliane.

La Francia condanna il blocco israeliano

All’inizio di questa settimana, esperti internazionali di sicurezza alimentare hanno lanciato un severo avvertimento: Gaza rischia di cadere nella carestia se Israele non revoca il blocco e non interrompe l’assalto militare.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha condannato con forza la decisione di Netanyahu di bloccare gli aiuti a Gaza definendola “una vergogna” che ha causato una grave crisi umanitaria.

“Lo dico con forza, ciò che il governo di Benjamin Netanyahu sta facendo oggi è inaccettabile”, ha detto Macron martedì sera alla televisione nazionale TF1. ”Non ci sono medicine. Non si possono portare fuori i feriti. I medici non possono entrare. Quello che sta facendo è una vergogna. È una vergogna”.

Macron, che il mese scorso ha visitato i palestinesi feriti nell’ospedale di El Arish in Egitto, ha chiesto la riapertura del confine di Gaza ai convogli umanitari. ‘Poi, sì, dobbiamo lottare per smilitarizzare Hamas, liberare gli ostaggi e costruire una soluzione politica’, ha affermato.

Ma Netanyahu ha condannato mercoledì le dichiarazioni del leader francese.

“Macron ha scelto ancora una volta di schierarsi con un’organizzazione terroristica islamista assassina e di fare eco alla sua propaganda spregevole, accusando Israele di calunnie di sangue”, si legge in una dichiarazione dell’ufficio di Netanyahu.

Nel frattempo, mezzo milione di palestinesi rischia di morire di fame, vivendo in condizioni di carestia ‘catastrofiche’, mentre un altro milione riesce a malapena a procurarsi cibo a sufficienza, secondo i risultati dell’Integrated Food Security Phase Classification, una delle principali autorità internazionali sulla gravità delle crisi alimentari.

Da dieci settimane Israele ha vietato l’ingresso nel territorio palestinese di cibo, riparo, medicine e qualsiasi altro bene, mentre continua a sferrare ondate di attacchi aerei e operazioni di terra.

La popolazione di Gaza, circa 2,3 milioni di persone, dipende quasi interamente dagli aiuti esterni per sopravvivere, perché la campagna militare israeliana, iniziata 19 mesi fa, ha distrutto la maggior parte della capacità di produrre cibo all’interno del territorio.

https://www.aljazeera.com/news/2025/5/14/israeli-attacks-on-gaza-kill-70-as-ceasefire-talks-continue

Traduzione a cura di AssopacePalestina

Non sempre AssopacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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