Migliaia di persone si riuniscono al Summit della Pace tra i Popoli a Gerusalemme: una voce chiara contro la guerra e per una soluzione politica

COMUNICATO STAMPA DEGLI ORGANIZZATORI

9 maggio 2025.  

Oggi venerdì 9 maggio, a Gerusalemme si è tenuto il più grande raduno civile contro la guerra dal 7 ottobre: il Summit della Pace tra i Popoli, promosso dalla Coalizione It’s Time, un’alleanza di oltre 60 organizzazioni per la pace, la riconciliazione e la convivenza, sostenuta in parte dal New Israel Fund.

L’evento principale, tenutosi presso il Centro Internazionale Congressi di Gerusalemme (Binyanei HaUma), ha attirato oltre 5.000 partecipanti, tra cui soldati israeliani contrari alla guerra in corso, famiglie di ostaggi, famiglie in lutto, residenti della regione di confine con Gaza, esperti legali, artisti, diplomatici e personaggi pubblici, tutti uniti in un appello collettivo: “Fermate la guerra, è ora per una soluzione politica”.

Il vertice ha visto discorsi, tavole rotonde di esperti, esibizioni di artisti di spicco e dibattiti aperti su sicurezza, economia, diplomazia, istruzione e cultura, basati sulla convinzione che il cambiamento sia necessario e realizzabile. L’evento è stato trasmesso in diretta streaming in decine di località in Israele e in tutto il mondo. Parallelamente, per due giorni, Gerusalemme ha ospitato visite guidate, attività didattiche ed eventi culturali pubblici, tutti ispirati da uno spirito di riconciliazione e speranza per un futuro diverso.

Messaggi di sostegno sono stati inviati da leader internazionali. Il presidente francese Emmanuel Macron ha condiviso un videomessaggio: “I nostri cuori sono con le famiglie israeliane e palestinesi. Rendo omaggio al coraggio di coloro che oggi lavorano per la convivenza e la pace”. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha dichiarato da Ramallah: “La pace è possibile. Attraverso la giustizia, possiamo garantire la sicurezza e un futuro per tutti i popoli della regione”.

Tra i relatori di spicco figuravano Maoz Inon, che ha perso i genitori nel kibbutz Nir Oz; Liat Atsili, il cui fratello è stato ucciso; Sigalit Hilel, madre di Ori Tchernichovsky, assassinato al festival musicale Nova; e Ilana Kamin-Kaminka, il cui figlio Ron è stato ucciso il 7 ottobre. Ilana ha dichiarato: “Siamo la ‘Start-Up Nation’ bloccata in un ciclo secolare di spargimenti di sangue. È ora di applicare la nostra creatività alla diplomazia. Lo dobbiamo ai nostri figli”.

Soumaya Bashir di Women Wage Peace ha dichiarato: ‘Come donne, scegliamo la vita anche in mezzo alla distruzione. Non rispondiamo con il silenzio o la ritirata, ma con l’azione’. Makbula Nassar, assistente sociale e giornalista, ha affermato: ‘Ascoltate le grida dei bambini affamati a Gaza. Fermate subito la crudeltà e i crimini, perché non c’è un ’dopo’ per la coscienza. Tutti noi meritiamo la liberazione. Solo la pace ci renderà liberi”.

Sono saliti sul palco anche leader politici ebrei e arabi, tra cui l’ex primo ministro Ehud Olmert, il deputato Yair Golan, Ayman Odeh, Ahmad Tibi, Naama Lazimi, Gilad Kariv, Alon Schuster e altri.

Il People’s Peace Summit, sostenuto in parte dal New Israel Fund, segna un punto culminante nel crescente slancio della It’s Time Coalition, un’ampia alleanza civile che sostiene la fine del conflitto israelo-palestinese attraverso un accordo negoziato, la riconciliazione e una visione di speranza condivisa.

Per ulteriori informazioni, contattare:
Ran Yaron, Tel: +972-54-668-0857

Questo il messaggio di Luisa Morgantini:

https://mail.google.com/mail/u/0/?shva=1#sent/CqMvqmcnLKhxrkGgZRNvvKCvjzvwlgxRChzkZWWhzVdwqGdlkVVmKTLwhkVgVVBVqbvGrlrVRPg

Lascia un commento