Comunicato stampa diffuso dal WCLAC in occasione della Giornata Internazionale dei Lavoratori del 1° maggio 2025

dal Women’s Centre for Legal Aid and Counselling (WCLAC)

1° maggio 2025.  

Due anni di aggressioni… e le sofferenze dei lavoratori palestinesi si aggravano: il Centro delle Donne avverte del collasso delle condizioni di vita del nostro popolo palestinese.

Disoccupazione record tra le donne e i giovani, collasso economico a Gaza e in Cisgiordania: il Centro delle Donne chiede misure urgenti per proteggere i diritti economici e sociali.

In occasione del 1° maggio, Giornata Internazionale dei Lavoratori, il Centro delle Donne per l’Assistenza Legale e la Consulenza (WCLAC) rilascia questa dichiarazione in un momento di aggravamento della crisi umanitaria, sociale ed economica a Gaza e in Cisgiordania. Gli atti di genocidio perpetrati da Israele, giunti ormai al secondo anno, continuano a causare la distruzione diffusa delle infrastrutture, delle opportunità di vita e dei mezzi di sussistenza. Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) pubblicato nell’ottobre 2024, il PIL reale nei territori palestinesi occupati è diminuito del 32,2% in un solo anno, con un calo catastrofico dell’84,7% nella sola Striscia di Gaza.

I lavoratori, sia uomini che donne, stanno affrontando una realtà economica disastrosa, con un tasso di disoccupazione che ha raggiunto livelli record del 79,7% a Gaza e del 51,1% in Cisgiordania. Secondo l’analisi dell’ILO in collaborazione con l’Ufficio Centrale Palestinese di Statistica, il PIL reale pro capite a Gaza è diminuito dell’84,9%. Questa grave recessione riflette l’impatto devastante dell’aggressione sul tenore di vita dei palestinesi, con il potere d’acquisto eroso e i tassi di povertà che raggiungono livelli senza precedenti: il 100% della popolazione di Gaza vive ora al di sotto della soglia di povertà.

Le donne palestinesi sono le più colpite da questa catastrofe economica. I rapporti mostrano che la perdita di posti di lavoro ha avuto un impatto grave sulle donne in Cisgiordania, con un aumento del tasso di disoccupazione femminile di 6,1 punti percentuali nel primo anno di guerra. Sebbene la partecipazione delle donne al mercato del lavoro fosse già bassa, essa è ulteriormente diminuita, aggravando le difficoltà di reinserimento economico e sociale delle donne e aumentando la loro esposizione allo sfruttamento e agli abusi. Secondo i dati dell’ILO, nel secondo trimestre del 2024 le donne in Cisgiordania continuavano a guadagnare il 19% in meno degli uomini.

Le conseguenze del genocidio vanno oltre la perdita di posti di lavoro: hanno portato alla diffusione del lavoro informale, al deterioramento delle condizioni di lavoro e all’aumento del lavoro minorile. Le famiglie palestinesi dipendono sempre più da un lavoro precario e informale per soddisfare i bisogni primari, aggravando la carenza di lavoro dignitoso ed esponendo le donne e i gruppi emarginati ad accresciuti rischi e sfruttamento.

Alla luce di queste crescenti sfide sociali ed economiche, il WCLAC invita il governo palestinese ad adottare misure immediate e coraggiose, a partire dall’attuazione equa del salario minimo legato al costo della vita, dall’ampliamento dei programmi di protezione sociale per i lavoratori e i disoccupati e dal sostegno alle iniziative per l’occupazione, in particolare quelle rivolte ai giovani e alle donne. Il Centro chiede inoltre la protezione contro la discriminazione e la violenza sul posto di lavoro e la creazione di ambienti di lavoro sicuri ed equi per tutti i palestinesi.

Il WCLAC sottolinea che per porre fine alle sofferenze del popolo palestinese è necessario cessare immediatamente i crimini di genocidio e ritirare le forze israeliane dalla Striscia di Gaza, al fine di fermare le uccisioni e la distruzione che colpiscono i civili e le infrastrutture. Chiede inoltre la completa revoca del blocco di Gaza e il libero accesso agli aiuti umanitari, medici e alimentari per salvare vite umane in condizioni catastrofiche e di grave carenza di beni di prima necessità. Il Centro ritiene che per rafforzare la resilienza dei palestinesi sia necessario un sostegno politico, economico e umanitario urgente per aiutarli a resistere all’aggressione e a ricostruire il loro stato e le loro istituzioni. Chiede inoltre un ampio sforzo internazionale per ricostruire Gaza, che tenga conto dell’immensa distruzione e dia priorità alla giustizia sociale e ai diritti delle donne come componenti centrali di qualsiasi processo di ripresa e sviluppo sostenibile.

Infine, il Centro rinnova il suo appello alla comunità internazionale affinché intervenga con urgenza per fermare l’aggressione a Gaza e in Cisgiordania e revocare l’ingiusto blocco che costituisce un ostacolo fondamentale a qualsiasi ripresa economica e sociale. Sottolinea che il sostegno ai diritti delle donne lavoratrici e la tutela del diritto a un lavoro dignitoso devono essere al centro di qualsiasi piano di ricostruzione e della costruzione di un’economia palestinese resiliente e giusta.

https://www.wclac.org/News/562

Traduzione a cura di AssopacePalestina

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