di Stéphane Dujarric, Portavoce del Segretario Generale
OCHA, 24 marzo 2025.
Nell’ultima settimana, Israele ha effettuato attacchi devastanti su Gaza, causando la morte di centinaia di civili, compreso il personale delle Nazioni Unite, e non ha permesso l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia dall’inizio di marzo.
Di conseguenza, il Segretario Generale ha preso la difficile decisione di ridurre l’impegno dell’Organizzazione a Gaza, anche se i bisogni umanitari aumentano e la nostra preoccupazione per la protezione dei civili è sempre più forte.
Comunque l’ONU non lascerà Gaza. L’Organizzazione rimane impegnata a continuare a fornire gli aiuti da cui i civili dipendono per la loro sopravvivenza e la loro protezione.
Più di tre settimane fa, il Governo israeliano ha interrotto l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza – la sospensione più lunga dal 7 ottobre 2023.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che intendono continuare le loro attività militari a Gaza.
In base alle informazioni attualmente disponibili, gli attacchi che hanno colpito un complesso delle Nazioni Unite a Deir Al Balah il 19 marzo sono stati causati da un carro armato israeliano. Gli attacchi hanno causato la morte di un collega delle Nazioni Unite proveniente dalla Bulgaria e hanno lasciato sei persone – provenienti da Francia, Moldavia, Macedonia del Nord, Palestina e Regno Unito – con gravi ferite, alcune delle quali cambieranno la loro vita.
La posizione di questo complesso delle Nazioni Unite era ben nota alle parti in conflitto. Ribadisco che tutte le parti in conflitto sono vincolate dal diritto internazionale a proteggere l’assoluta inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite. Senza questo, i nostri colleghi affrontano rischi intollerabili mentre lavorano per salvare la vita dei civili.
Il Segretario Generale condanna fermamente questi attacchi e chiede un’indagine completa, approfondita e indipendente su questo incidente.
Tutte le parti devono rispettare pienamente il diritto internazionale in ogni momento. I civili devono essere rispettati e protetti. La negazione degli aiuti salvavita deve finire. Gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni.
Tutti gli Stati devono usare tutta la loro influenza per fermare il conflitto e garantire il rispetto del diritto internazionale, applicando pressioni diplomatiche ed economiche e combattendo l’impunità.
Il Segretario Generale rinnova il suo appello urgente al ripristino del cessate il fuoco per porre fine all’angoscia degli abitanti.
https://www.ochaopt.org/content/note-correspondents-gaza
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.