Israele, non Hamas, sta facendo deragliare il cessate il fuoco a Gaza e impedisce il ritorno degli ostaggi

Editoriale di Haaretz

Haaretz, 19 marzo 2025.  

Protesta per il rilascio di tutti gli ostaggi. A Tel Aviv, la scorsa settimana. Amir Cohen/Reuters


Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha pagato in anticipo il prezzo richiesto per il ritorno di Itamar Ben-Gvir al Governo. Non di tasca sua, ovviamente, ma con il sangue dei 59 ostaggi il cui destino potrebbe essere segnato dalla ripresa della guerra, che ha già segnato il destino di centinaia di palestinesi, tra cui donne e bambini. 

Martedì, Eliya Cohen, liberata dalla prigionia di Hamas, ha definito la ripresa della guerra una “sentenza di morte” per gli ostaggi. Ma questo interessa al Primo Ministro meno della sua ricompensa sotto forma di ritorno a casa del partito Otzma Yehudit di Ben-Gvir.

Secondo la dichiarazione rilasciata dall’ufficio di Netanyahu, la decisione di colpire Gaza è stata presa con il Ministro della Difesa Israel Katz dopo “il ripetuto rifiuto di Hamas di rilasciare i nostri ostaggi, così come il rifiuto di tutte le proposte ricevute dall’inviato presidenziale degli Stati Uniti Steve Witkoff e dai mediatori”.

Ma bisogna dire, a voce alta e chiara, che questa è una menzogna. È stato Israele, non Hamas, a violare l’accordo. Il 16° giorno, le parti avrebbero dovuto iniziare a discutere la seconda fase, che avrebbe dovuto concludersi con il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti. Israele ha rifiutato.

Israele ha anche infranto la sua promessa di ritirarsi dal corridoio di Filadelfia tra il 42° e il 50° giorno del cessate il fuoco. Inoltre, Israele ha annunciato che avrebbe bloccato l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e chiuso i valichi di frontiera. Questa decisione, come quella del Ministro dell’Energia di interrompere la quantità limitata di elettricità che Israele fornisce a Gaza, viola esplicitamente l’impegno assunto da Israele nell’accordo, secondo cui gli aiuti dovevano continuare ad entrare finché erano in corso i colloqui sulla seconda fase.

Tutte le proposte che Hamas ha ricevuto da Witkoff derivano dal rifiuto di Israele di rispettare la sua parte dell’accordo. Di conseguenza, il tentativo di addure il rifiuto di Hamas delle proposte di Witkoff come una ragione per riprendere i combattimenti non è altro che una manipolazione disonesta. 

È Israele – non Hamas – a impedire l’attuazione dell’accordo e il ritorno degli ostaggi. La dichiarazione rilasciata dall’ufficio di Netanyahu ha anche affermato che l’obiettivo del nuovo attacco a Gaza è “raggiungere gli obiettivi della guerra come sono stati determinati dai vertici politici, compreso il rilascio di tutti i nostri ostaggi, vivi e deceduti”. 

Questa è un’altra bugia. La pressione militare mette in pericolo gli ostaggi e, naturalmente, anche le vite dei soldati israeliani e dei residenti di Gaza, mentre distrugge ciò che resta del territorio.

Il fumo si diffonde durante gli attacchi israeliani a ovest di Gaza City il 18 marzo 2025. Omar Al-Qattaa/AFP

Netanyahu ha abbandonato gli ostaggi per salvare il suo governo. La protesta delle famiglie degli ostaggi e degli ostaggi che sono tornati non interessa né lui né i membri della sua coalizione di governo. Per loro, la cosa principale è l’approvazione del bilancio dello stato. O, come il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha detto ad Ayala Metzger, il cui suocero Yoram Metzger è stato rapito il 7 ottobre 2023 e ucciso nella prigionia di Hamas, “Ti abbiamo sentito. Ora esci. Grazie mille”.

Una manifestazione della maggior parte delle organizzazioni di protesta antigovernative è prevista per mercoledì 21 marzo a Gerusalemme. Il pubblico deve unirsi alle famiglie degli ostaggi e chiedere la ripresa del cessate il fuoco e la firma e l’attuazione della seconda fase dell’accordo. La vita degli ostaggi è sempre più in pericolo. Dobbiamo salvarli.

https://www.haaretz.com/opinion/editorial/2025-03-19/ty-article-opinion/.premium/israel-not-hamas-is-derailing-the-gaza-cease-fire-and-preventing-the-hostages-return/00000195-ab07-d0f1-a59f-ef7773020000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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