di Jonathan Ofir,
Mondoweiss, 3 luglio 2025.
Un sondaggio dell’Università Ebraica mostra che la stragrande maggioranza degli ebrei israeliani concorda con l’idea genocida che “non ci sono innocenti a Gaza”.

Un sondaggio condotto dall’Università Ebraica di Gerusalemme all’inizio di giugno ha fornito una statistica agghiacciante: la stragrande maggioranza degli ebrei israeliani concorda con l’idea che “non ci sono innocenti a Gaza”.
Il 64% degli israeliani è d’accordo con questa affermazione, quasi due su tre. Ma in realtà la percentuale è notevolmente più alta tra gli ebrei israeliani, perché quel numero è fortemente influenzato dai palestinesi con cittadinanza israeliana. I palestinesi costituiscono circa il 20% della popolazione israeliana e il 92% di loro si oppone all’affermazione, il che lascia gli ebrei israeliani con un sostegno schiacciante all’affermazione che non ci sono innocenti.1
Il sondaggio ha anche misurato la percentuale di israeliani che si sono dichiarati “molto d’accordo” con questa opinione in tutto lo spettro politico:
- 87% dei sostenitori dell’attuale governo
- 73% dei conservatori che non hanno votato per la coalizione (come gli elettori di Avigdor Lieberman, ecc.)
- il 63% degli elettori di centro
- e persino il 30% degli elettori di “sinistra”.
Questo evidente sostegno a richieste palesemente genocidarie nei confronti dei palestinesi invita a riflettere. Ma è anche importante riconoscere che questo sostegno non è iniziato ieri, né il 7 ottobre 2023.
Nel 2018, l’allora ministro della Difesa Avigdor Lieberman disse: “non ci sono innocenti nella Striscia di Gaza”.
Nell’ottobre 2023, il presidente israeliano Isaac Herzog ha parafrasato la stessa idea dicendo che “è responsabile un’intera nazione là fuori. Questa retorica sui civili che non sono consapevoli, che non sono coinvolti, non è vera”. Questa dichiarazione è stata una delle tante dichiarazioni genocidarie che sono diventate parte del caso di genocidio Sudafrica contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia.
Herzog ha poi criticato aspramente la Corte Internazionale di Giustizia per “diffamazione” e per aver “stravolto le sue parole”, ma erano solo sciocchezze. Herzog è un noto razzista bugiardo e tutti lo hanno capito fin dall’inizio.
Haaretz ha pubblicato articoli come questo alla fine di maggio, intitolato “Non ci sono innocenti a Gaza: cosa fare quando tuo figlio israeliano torna a casa radicalizzato”:
“Tra la guerra a Gaza e l’aggravarsi della crisi civile in Israele, molti genitori si trovano ad affrontare una sfida dolorosa: i loro figli tornano a casa con opinioni estreme ed espressioni di odio. Queste vanno dalla giustificazione dell’uccisione di civili a Gaza a commenti razzisti contro gli ultraortodossi, le persone LGBTQ+ e altre comunità. Per molte famiglie, questo scontro tra i valori insegnati in casa e i messaggi che i bambini assorbono dal mondo che li circonda è profondamente preoccupante”.
Ma l’attuale sondaggio indica che questo è completamente fuori luogo: tutta la società israeliana è radicalizzata e sostiene in modo schiacciante il genocidio. I soldati non tornano a casa in un altro universo: è lo stesso universo genocida.
Nel 2014, durante una delle offensive israeliane contro Gaza, denominata “mowing the lawn” (falciare il prato), che ha causato la morte di circa 2.200 palestinesi, tra cui 551 bambini, Ayelet Shaked, allora deputata del partito Jewish Home ma non ancora ministro, ha condiviso un post sui social media con il seguente testo:
“Chi è il nemico? Il popolo palestinese. Perché? Chiedetelo a loro, hanno iniziato loro […]. Dietro ogni terrorista ci sono decine di uomini e donne, senza i quali egli non potrebbe compiere atti terroristici. Gli attori della guerra sono coloro che incitano nelle moschee, che scrivono i programmi scolastici omicidi, che danno rifugio, che forniscono veicoli e tutti coloro che li onorano e danno loro sostegno morale. Sono tutti nemici combattenti e il loro sangue ricadrà sulle loro teste. Ora questo include anche le madri dei martiri, che li mandano all’inferno con fiori e baci. Dovrebbero seguire i loro figli, niente sarebbe più giusto. Dovrebbero sparire, così come le case in cui hanno allevato i serpenti. Altrimenti, lì cresceranno altri piccoli serpenti”.
Il post ha causato un certo scalpore e lei lo ha rimosso, ma l’idea era chiaramente quella che lei sosteneva. L’anno successivo sarebbe diventata ministro della Giustizia. Shaked ha espresso dichiarazioni apertamente fasciste, eppure ha avuto l’audacia, o la sfacciataggine, di deridere l’idea di essere fascista in una finta pubblicità in cui pubblicizza un profumo chiamato “Fascismo”, dicendo: “A me profuma di democrazia”.
La verità è che i leader israeliani promuovono da molti anni una politica genocida. Il pensiero genocida ha sempre fatto parte, in un modo o nell’altro, del progetto sionista, alimentato dalla sua logica coloniale di eliminazione. Ma queste tendenze genocidarie hanno spesso dovuto essere bilanciate con una parvenza di democrazia, proprio come nel caso dell’apartheid.
Ora, però, Israele sembra essersi liberato in misura molto maggiore da tali vincoli di bilanciamento. Sembra che Israele non senta più il bisogno di cospargersi con il profumo della democrazia.
Nota
1 Una percentuale simile (anch’essa pari al 64% del totale) ritiene che non sia necessario dare maggiore copertura mediatica alla situazione dei civili a Gaza. I media israeliani non ne parlano quasi per niente, quindi è come dire che semplicemente non vogliono sapere nulla di quei bambini che muoiono di fame. Tra gli elettori della coalizione governativa, la percentuale è dell’89%. Ciò non sorprende, dato che se la maggior parte di queste persone non considera “innocenti” i palestinesi di Gaza, perché dovrebbe interessarsi alla loro fame e alla loro morte causate con altri mezzi?
Traduzione a cura di AssopacePalestina
Non sempre AssopacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.
Quando ti definisci “Stato ebraico” oltre che uno schiaffo alla storia compi una scelta che implica separazione, diversità, superiorità. Ne consegue, nel delirio messianico, l’assoluta immoralità del tuo agire e pertanto il cinismo volto all’annientamento di coloro i quali legittimamente vivono sulla propria terra che rivendichi come tua e ritieni di poter continuare a farlo grazie alle protezioni di cui godi, all’immunità garantita, allo stravolgimento del senso di giustizia, al sonno complice del mondo.