dal New Arab Staff,
The New Arab, 2 marzo, 2025.
Israele ha ripreso l’assedio alla Striscia di Gaza, vietando l’ingresso di merci e aiuti nell’enclave, dopo che la prima fase del cessate il fuoco si è conclusa senza un accordo per passare alla seconda fase.
Israele ha invece dichiarato che avrebbe esteso la prima fase dell’accordo di cessate il fuoco secondo un piano sostenuto dagli Stati Uniti che propone il rilascio di metà dei prigionieri israeliani rimasti.
Hamas ha rifiutato l’estensione della prima fase, ha ribadito le sue richieste di passare alla seconda fase del cessate il fuoco, che vedrebbe una fine permanente della guerra, e ha etichettato l’assedio all’enclave come “un ricatto a buon mercato, un crimine di guerra e un palese colpo di stato contro l’accordo (di cessate il fuoco)”.
Il Ministro delle Finanze israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich, che ha votato contro il cessate il fuoco in una riunione di gabinetto, ha affermato che la decisione è un “passo importante nella giusta direzione”.
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha inoltre minacciato “ulteriori conseguenze” se Hamas non avesse accettato il piano di estensione della prima fase dell’accordo.
Il divieto di ingresso di merci a Gaza coincide con l’inizio del mese di digiuno islamico del Ramadan.
Il capo delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto domenica a Israele di porre fine “immediatamente” alla sospensione degli aiuti umanitari a Gaza. Il Segretario Generale esorta tutte le parti a compiere ogni sforzo per evitare un ritorno alle ostilità a Gaza”. Chiede che gli aiuti umanitari tornino immediatamente a Gaza e che vengano rilasciati tutti gli ostaggi”, si legge in una dichiarazione dell’ONU pubblicata su X.
Il politico britannico Jeremy Corbyn ha condannato la decisione di Israele di bloccare l’ingresso degli aiuti a Gaza e ha chiesto al Regno Unito di applicare le sanzioni e il diritto internazionale. “Non c’è altro modo di dirlo: questa è una ripresa del genocidio – e il nostro governo è complice”, ha affermato in un post su X.
Il capo dell’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite ha condannato domenica la sospensione degli aiuti vitali a Gaza da parte di Israele, sospensione che secondo lui è contraria al diritto internazionale. “La decisione di Israele di bloccare gli aiuti a Gaza è allarmante. Il diritto umanitario internazionale è chiaro: ci deve essere consentito l’accesso per fornire aiuti vitali”, ha scritto il capo dell’OCHA Thomas Fletcher su X.
Medici senza Frontiere (MSF) ha rilasciato una dichiarazione che “denuncia con forza” la decisione di Israele di bloccare l’ingresso degli aiuti a Gaza. “A prescindere dai negoziati tra le parti in guerra, le persone a Gaza hanno ancora bisogno di un immediato e massiccio aumento delle forniture umanitarie”, si legge nella dichiarazione.
La coordinatrice delle emergenze di MSF, Caroline Seguin, ha dichiarato che “Israele sta ancora una volta impedendo a un’intera popolazione di ricevere aiuti, usandoli come merce di scambio. Questo è inaccettabile, oltraggioso e avrà conseguenze devastanti”. “La notizia ha creato incertezza e paura, facendo impennare i prezzi degli alimenti”, ha aggiunto.
Il Ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty domenica 2 marzo ha chiesto il rispetto totale dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza, esortando sia Israele che Hamas a onorare i loro impegni. “Non c’è alternativa alla fedele e piena attuazione da parte di tutte le parti di ciò che è stato firmato lo scorso gennaio”, ha detto Abdelatty in una conferenza stampa al Cairo con il commissario UE per il Mediterraneo, Dubravka Suica. Ha anche esortato l’Unione Europea a esercitare “la massima pressione sulle parti, soprattutto su quella israeliana, per quanto riguarda l’impegno a rispettare l’accordo di cessate il fuoco”.
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha invitato Israele e Hamas a mantenere il cessate il fuoco a Gaza, per evitare che la regione, affaticata dal conflitto, sprofondi nuovamente nella disperazione. “L’accordo di cessate il fuoco ha salvato innumerevoli vite e ha offerto un faro di speranza in mezzo a sofferenze inimmaginabili. Qualsiasi rottura dello slancio in avanti creato nelle ultime sei settimane rischia di far ripiombare la gente nella disperazione”, ha dichiarato in un comunicato, aggiungendo che la tregua è ‘essenziale’.
L’alleato di Hamas, la Jihad islamica, ha affermato domenica che Israele è responsabile del “sabotaggio” del cessate il fuoco a Gaza, dopo che il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato che Israele avrebbe sospeso l’ingresso degli aiuti nel territorio palestinese. “Noi, del Movimento Jihad Islamica e delle fazioni della resistenza, riaffermiamo il nostro impegno al cessate il fuoco basato sulle tre fasi, e continueremo a rispettare quanto concordato”, ha dichiarato il gruppo in un comunicato. “L’occupazione è responsabile delle conseguenze del sabotaggio che sta mettendo in atto”.
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Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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