‘Tattiche di tipo mafioso’ – Francesca Albanese racconta ‘le intimidazioni e le molestie’ tedesche

dallo Staff di Palestine Chronicle

The Palestine Chronicle, 28 febbraio 2025.  

L’esperta delle Nazioni Unite Francesca Albanese rivela come le autorità tedesche l’abbiano minacciata di arresto e abbiano usato “tattiche di tipo mafioso” per mettere a tacere le discussioni sulla Palestina.

La Relatrice Speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese parla ad un evento a Berlino. (Foto: ripresa da video)

La Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla Palestina occupata, Francesca Albanese, ha raccontato i dettagli della sua recente esperienza in Germania durante un’intervista esclusiva con il Podcast FloodGate di Palestine Chronicle, giovedì 27 febbraiio.

Il 18 febbraio, la polizia tedesca ha circondato un evento a Berlino a cui partecipava Albanese, a seguito di intense pressioni politiche e legali che hanno costretto gli organizzatori a spostarsi due volte in sedi sempre più piccole. 

Originariamente previsto presso la Freie Universität di Berlino, l’evento è stato spostato una prima volta a causa delle pressioni, poi è stato nuovamente spostato dopo ulteriori pressioni.

Albanese ha descritto la situazione come parte di un più ampio giro di vite sulla libertà di parola in Germania, in particolare per quanto riguarda la Palestina.

Ha rivelato di aver subito minacce di arresto, molestie e intimidazioni da parte delle autorità tedesche per aver parlato del genocidio israeliano e del colonialismo d’insediamento.

“Sono stata minacciata di arresto, ed è stato molto stressante perché non ero mai stata minacciata di arresto. Sono un’avvocata. Non dovrei trovarmi in questa situazione”, ha detto, aggiungendo che ha evitato la detenzione solo grazie alla sua immunità diplomatica come funzionaria delle Nazioni Unite.

Nonostante il suo ruolo di esperta delle Nazioni Unite, Albanese si è trovata sottoposta a pressioni straordinarie, tra cui interventi di politici tedeschi e dell’ambasciatore israeliano, con l’obiettivo di impedirle di parlare nelle università.

Albanese ha paragonato la sua situazione a quella del Relatore Speciale dell’ONU Richard Bennett, che si è recato per tre volte nell’Afghanistan controllato dai talebani senza subire tali minacce.

“Il motivo per cui (il mio arresto) non è avvenuto è che le Nazioni Unite hanno chiarito che ho privilegi e immunità nell’esercizio delle mie funzioni, e la Germania avrebbe creato un precedente negativo”, ha spiegato.

‘Tattiche di tipo mafioso’

Albanese ha descritto come le autorità tedesche abbiano utilizzato tattiche coercitive per bloccare i suoi eventi – una campagna di pressione che ha paragonato a “tattiche di tipo mafioso”.

“Non si tratta solo di censura. Si tratta di intimidazione. È molestia. Sono tattiche in stile mafioso”, ha detto.

“Che tipo di democrazia è questa quando la polizia va in giro a intimidire le sedi e gli organizzatori solo perché qualcuno osa parlare di Palestina?”, ha chiesto.

Oltre la crisi morale

Al di là della sua esperienza personale, Albanese ha affrontato la profonda crisi morale della Germania riguardo al suo incrollabile sostegno a Israele.

“Penso che siamo già oltre la crisi morale. C’è un abbraccio totale tra Israele e la Germania. Sebbene umanamente ne comprenda una parte, lo trovo anche stucchevole. Non è un abbraccio sano”, ha detto.

Secondo Albanese, questo allineamento politico ha portato a una diffusa repressione delle voci pro-palestinesi in Germania. Ha notato che per mesi, la polizia ha detenuto, molestato e persino picchiato le persone che erano solidali con la Palestina.

“Il risultato è che oggi nessuno – nemmeno i think tank, la società civile, le organizzazioni per i diritti umani o gli accademici – vuole parlare”, ha avvertito.

https://www.palestinechronicle.com/mafia-style-tactics-francesca-albanese-recounts-german-intimidation-harassment/

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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