di Mohammed Haddad e Marium Ali,
Al Jazeera, 16 settembre 2024.
Dal 1967, Israele ha occupato la Cisgiordania. Ecco 10 mappe che mostrano come il controllo militare influisce sulla vita dei palestinesi.
Mentre la guerra di Israele a Gaza, che ha ucciso più di 41.000 persone, dura da quasi un anno, gli attacchi nella Cisgiordania occupata continuano, con almeno 703 persone uccise dalle forze israeliane dal 7 ottobre.
Nonostante Gaza e la Cisgiordania siano distanti solo 33 km tra i loro punti più lontani, le restrizioni israeliane hanno impedito per lungo tempo gli spostamenti e l’interazione tra i due territori palestinesi, anche prima del recente conflitto.
Per capire meglio l’effetto di queste restrizioni e la situazione sul campo, ecco una panoramica della geografia, della storia e delle condizioni di vita dei milioni di palestinesi in Cisgiordania.
1. Quanto è grande la Cisgiordania occupata?
La Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est occupata, copre una superficie di 5.655 km2, che la rende circa 15 volte più grande della Striscia di Gaza, estesa su 365 km2.
Rispetto ad altri luoghi in tutto il mondo, la Cisgiordania, dalla forma di un fagiolo, ha approssimativamente le stesse dimensioni del Delaware negli Stati Uniti o di Bali in Indonesia. È circa la metà delle dimensioni dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito e circa un terzo delle dimensioni della provincia di Gauteng in Sudafrica.
2. Da dove deriva il nome Cisgiordania?
La Cisgiordania, chiamata al-Daffah in arabo, si trova sul lato occidentale del fiume Giordano, da cui deriva il suo nome.
Il fiume lungo 251 km scorre dalle montagne libanesi al Mar Morto, fertilizzando il terreno della valle circostante. La Valle del Giordano costituisce il 30% della Cisgiordania e metà delle sue terre agricole.
A causa dei severi controlli e delle restrizioni israeliane, i palestinesi non hanno un proprio aeroporto. Infatti, per viaggiare verso e dalla Cisgiordania, i palestinesi con i permessi necessari devono usare il ponte di Re Hussein (Allenby) sul fiume Giordano per raggiungere la Giordania e da lì le destinazioni successive.
3. Quante persone vivono in Cisgiordania?
La Cisgiordania, con circa 3,3 milioni di abitanti palestinesi, ha circa un milione di residenti in più rispetto a Gaza.
È divisa in 11 governatorati. Hebron, o al-Khalil in arabo, è il governatorato più popoloso con circa 842.000 abitanti. Seguono Gerusalemme (500.000), Nablus (440.000), Ramallah ed el-Bireh (337.000) e Jenin (360.000).
Inoltre, circa 700.000 israeliani vivono in insediamenti illegali su terra palestinese.
4. Occupazione israeliana della Cisgiordania
Dal 1967, Israele ha mantenuto un’occupazione militare della Cisgiordania, che comporta arresti, posti di blocco, invasioni di case, demolizioni e frequenti incursioni e assalti.
Negli ultimi 12 mesi, secondo i dati delle Nazioni Unite, Israele ha demolito almeno 1.697 strutture palestinesi, principalmente case, sfollando 4.233 persone. Ciò equivale a una media giornaliera di cinque strutture distrutte.
Le cifre per il 2024 rappresentano il numero più alto di strutture distrutte in un anno da quando l’ONU ha iniziato a monitorare nel 2009.
Negli ultimi 15 anni, Israele ha demolito almeno 11.500 strutture di proprietà palestinese, tre quarti delle quali si trovavano nell’area C.
5. Differenze tra le aree A, B e C
Come parte degli Accordi di Oslo del 1993, firmati dall’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e da Israele, la Cisgiordania occupata è stata divisa in tre aree: A, B e C.
Gli Accordi di Oslo rappresentano il primo accordo di pace diretto israelo-palestinese che ha condotto alla formazione dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), un organo amministrativo che avrebbe dovuto soprintendere a sicurezza interna, amministrazione e affari civili palestinesi nelle aree di autogoverno per un periodo transitorio di cinque anni.
L’area A inizialmente comprendeva il 3% della Cisgiordania, nel 1999 era aumentata sino al 18%. In quest’area l’ANP controlla la maggior parte degli affari.
L’area B rappresenta circa il 22% della Cisgiordania. In questa area, mentre l’ANP è responsabile dell’istruzione, della sanità e dell’economia, gli israeliani hanno il pieno controllo della sicurezza esterna, il che significa che mantengono il diritto di entrare in qualsiasi momento.
L’area C rappresenta il 60% della Cisgiordania. Secondo gli Accordi di Oslo, il controllo di questa area avrebbe dovuto essere consegnato all’ANP. Invece, Israele mantiene il controllo totale su tutte le questioni, tra cui la sicurezza, la pianificazione e le costruzioni. Il trasferimento del controllo all’ANP non è mai avvenuto.
6. Espansione illegale delle colonie israeliane
Le colonie israeliane sono composte da comunità ebraiche che hanno costruito su terra palestinese. Circa 700.000 coloni israeliani vivono in almeno 250 insediamenti e avamposti nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est.
Gli insediamenti israeliani sono illegali secondo il diritto internazionale in quanto violano la Quarta Convenzione di Ginevra, che vieta a una potenza occupante di trasferire la sua popolazione nella zona che occupa.
La popolazione dei coloni sta crescendo più velocemente della popolazione complessiva di Israele e circa il 10% dei 6,8 milioni di cittadini ebrei vive in queste aree. I coloni ricevono la cittadinanza israeliana e sovvenzioni governative che diminuiscono il loro costo della vita.
7. Muro di separazione israeliano e posti di blocco
Dal 2002, Israele ha costruito un muro che si estende per più di 700 km, addentrandosi in profondità nel territorio palestinese.
Israele ha anche costruito centinaia di ostacoli stradali e posti di blocco, limitando severamente la libertà di movimento dei palestinesi.
Mentre i palestinesi possono restare per ore in attesa in questi posti di blocco e viaggiare solo lungo reti stradali segregate, gli israeliani viaggiano liberamente sulle loro “strade di circonvallazione” che sono state costruite su terra palestinese per collegare le colonie illegali israeliane alle principali aree metropolitane all’interno di Israele.
8. Gerusalemme Est occupata e la Città Vecchia
Gerusalemme, una città sacra per musulmani, cristiani ed ebrei, è divisa in due parti con Gerusalemme Ovest, a maggioranza ebraica, sotto controllo israeliano dal 1948. Gerusalemme Est, compresa la Città Vecchia, è sotto occupazione israeliana dal 1967 ed è per lo più abitata da palestinesi.
Dall’annessione avvenuta nel 1980, Israele ha considerato l’intera città di Gerusalemme come parte del suo territorio, cosa che non ha mai ottenuto il riconoscimento internazionale. Per questo motivo, le mappe israeliane non mostrano Gerusalemme Est come parte della Cisgiordania occupata.
La Città Vecchia, situata a Gerusalemme Est, è sede di alcuni dei siti più sacri dell’Islam, del Giudaismo e del Cristianesimo. L’area, che è inferiore a 1 km2, è sede, tra gli altri, del complesso della Moschea al-Aqsa, del Muro Occidentale, della Cattedrale di San Giacomo e della Chiesa del Santo Sepolcro.
9. Campi profughi palestinesi
La Cisgiordania ospita almeno 870.000 rifugiati registrati, di cui circa il 25% vive in 19 campi istituiti dopo la Nakba del 1948.
Il 14 maggio 1948, il mandato britannico scadde e i leader sionisti annunciarono che avrebbero dichiarato un loro stato, scatenando la prima guerra arabo-israeliana.
Le bande sioniste hanno espulso circa 750.000 palestinesi e conquistato il 78% della terra. Il restante 22% è stato suddiviso tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza.
Circa 1,5 milioni di rifugiati palestinesi vivono in 58 campi ufficiali delle Nazioni Unite situati in tutta la Palestina e nei paesi vicini. In totale, ci sono almeno 5,9 milioni di rifugiati palestinesi registrati che vivono per lo più fuori da questi campi.
La situazione dei rifugiati palestinesi è il problema di più lunga durata e più irrisolto del mondo.
10. Attacchi israeliani in Cisgiordania
Dal 28 agosto, le forze israeliane hanno ucciso almeno 50 palestinesi in tutta la Cisgiordania in una serie di raid tra i più gravi in due decenni.
Gli assalti hanno coinvolto centinaia di soldati a terra che avanzavano in bulldozer e veicoli blindati, supportati da aerei da combattimento e droni che lanciavano bombe.
https://www.aljazeera.com/news/2024/9/16/ten-maps-to-understand-the-occupied-west-bank
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.
3 commenti su “Dieci mappe per capire la Cisgiordania occupata”