La “guerra” di Gaza era una bugia, così come il cessate il fuoco. Trump ve l’ha appena detto

di Jonathan Cook

Middle East Eye, 6 febbraio 2025.  

Durante la visita di Netanyahu, Trump ha messo la ciliegina di Washington sulla distruzione genocida di Gaza da parte di Israele, durata 15 mesi. Si è sempre trattato di pulizia etnica.

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il Primo Ministro di Israele Benjamin Netanyahu arrivano alla Casa Bianca a Washington. 4 febbraio 2025. (AFP)

La visita del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca, questa settimana, ha strappato la maschera a 16 mesi di manipolazione mentale da parte dei leader occidentali e di tutto l’establishment mediatico occidentale.

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha finalmente messo la ciliegina di Washington sulla distruzione genocida di Gaza da parte di Israele.

Si è sempre trattato, ci ha detto, di un massacro made in USA. Secondo le sue parole, ora Washington “prenderà il controllo” di Gaza e sarà l’unico a svilupparla.

E l’obiettivo del massacro è sempre stato la pulizia etnica.

I palestinesi, ha detto, verrebbero “sistemati” in un luogo dove non dovrebbero essere “preoccupati di morire ogni giorno”, cioè di essere uccisi da Israele con bombe fornite dagli Stati Uniti.

Gaza, nel frattempo, sarebbe diventata la “Riviera del Medio Oriente”, con la “gente del mondo” – intendeva i ricchi bianchi come lui – che avrebbe vissuto in lussuose proprietà sulla spiaggia al posto dei palestinesi.

Se gli Stati Uniti “possiedono” Gaza, come insiste Trump, possiederanno anche le acque territoriali di Gaza, dove si dà il caso che ci siano favolose quantità di gas non sfruttate per arricchire il nuovo “proprietario” dell’enclave. Ai palestinesi, ovviamente, non è mai stato permesso di sviluppare i loro giacimenti di gas.

Trump potrebbe anche essersi lasciato sfuggire inavvertitamente il vero bilancio delle vittime inflitte dalla furia di Israele. Ha parlato di “tutti loro – ci sono 1,7 milioni o forse 1,8 milioni di persone” costrette a lasciare Gaza.

Il conteggio della popolazione prima del 7 ottobre 2023 era tra i 2,2 e i 2,3 milioni. Dov’è l’altro mezzo milione di palestinesi? Sotto le macerie? In tombe senza nome? Divorati dai cani selvatici? Vaporizzati da bombe statunitensi da 2.000 libbre?

Follia distruttiva

Trump ha presentato il suo piano di pulizia etnica come se avesse a cuore gli interessi dei palestinesi. Come se li stesse salvando da una zona sismica a rischio di catastrofi, non da un vicino genocida che lui considera il più stretto alleato di Washington.

I suoi commenti sono stati accolti con shock e orrore nelle capitali occidentali e arabe. Tutti prendono le distanze dal suo palese appoggio alla pulizia etnica della popolazione di Gaza.

Ma questi sono gli stessi leader che hanno taciuto durante i 15 mesi in cui Israele ha raso al suolo case, ospedali, scuole, università, biblioteche, edifici governativi, moschee, chiese e panetterie di Gaza.

Poi, hanno parlato del diritto di Israele di “difendersi”, anche se Israele ha causato così tanti danni che le Nazioni Unite hanno avvertito che ci vorranno fino a 80 anni per ricostruire il territorio, cioè quattro generazioni.

Che cosa pensavano che sarebbe successo alla fine della follia distruttiva che hanno armato e sostenuto pienamente? Immaginavano che la popolazione di Gaza potesse sopravvivere per anni senza case, né ospedali, né scuole, né sistemi idrici, né elettricità?

Sapevano che questo era il risultato: i palestinesi derelitti avrebbero rischiato la morte tra le rovine o sarebbero stati costretti a trasferirsi.

E i politici occidentali non solo hanno lasciato che questo accadesse, ma ci hanno detto che era “proporzionato”, necessario. Hanno denigrato come antisemita e odiatore di ebrei chiunque abbia dissentito, chiunque abbia chiesto un cessate il fuoco, chiunque abbia partecipato a una marcia di protesta.

Negli Stati Uniti e altrove, gli studenti – molti dei quali ebrei – hanno inscenato proteste di massa nei loro campus. In risposta, le amministrazioni universitarie hanno chiamato la polizia antisommossa che li ha picchiati. In seguito, le università hanno espulso gli studenti organizzatori e negato loro la laurea.

E i politici e i media occidentali pensano che solo ora si debba esprimere shock per le dichiarazioni di Trump?

Ancora in fin di vita

La spaventosa e selvaggia onestà di Trump non fa altro che evidenziare gli abissi di menzogna dei 16 mesi precedenti. Dopo tutto, si era capito che anche il cessate il fuoco in tre fasi a Gaza, entrato in vigore il 19 gennaio, era una menzogna.

Era una bugia ancor prima che l’inchiostro si asciugasse sulla pagina.

Era una bugia, perché il cessate il fuoco era ufficialmente destinato non solo a creare una pausa nello spargimento di sangue. Doveva anche permettere di mitigare i danni alla popolazione civile, di porre fine alle ostilità e di portare alla ricostruzione di Gaza.

Nulla di tutto ciò accadrà – almeno non per i palestinesi, come ha chiarito Trump.

Nonostante le sue affermazioni, Israele non ha chiaramente smesso di sparare munizioni su Gaza. Ha continuato a uccidere e mutilare i palestinesi, compresi i bambini, anche se il bombardamento a tappeto per il momento è terminato.

Nella copertura mediatica, questi morti e feriti non vengono mai indicati per quello che sono: violazioni del cessate il fuoco. I cecchini israeliani non sparano più in testa ai bambini palestinesi, come è successo regolarmente per 15 mesi. Ma i più giovani continuano a morire.

Senza case, senza accesso a ospedali adeguatamente funzionanti e con un accesso limitato a cibo e acqua, i bambini di Gaza stanno morendo – per lo più fuori dalla vista, per lo più senza essere contati – per il freddo, per le malattie, per la fame.

Anche Steve Witkoff, inviato di Trump in Medio Oriente, afferma che probabilmente ci vorranno 10-15 anni per ricostruire Gaza.

Ma la gente di Gaza non ha tutto questo tempo.

Questo mese Israele ha istituito un divieto sulle attività dell’agenzia di aiuti delle Nazioni Unite, l’UNRWA, in tutti i territori palestinesi che occupa illegalmente.

L’UNRWA è l’unica agenzia in grado di alleviare i peggiori eccessi dell’inferno che Israele ha creato a Gaza. Senza di essa, il processo di recupero sarà ulteriormente ostacolato e altri abitanti di Gaza moriranno in attesa di aiuto.

Un occhio chiuso

Ma in realtà Netanyahu non ha alcuna intenzione di mantenere il “cessate il fuoco” oltre la prima fase, lo scambio di ostaggi. Dopodiché, ha quasi promesso di ricominciare il massacro.

Quando Israele deciderà di “rientrare” in guerra, non ci sarà alcun prezzo da pagare da parte dell’amministrazione Trump, così come non c’è stato un prezzo da pagare da parte della precedente amministrazione Biden.

Ancora oggi, mentre Israele infrange il cessate il fuoco, sparando ai veicoli civili perché gli abitanti non sono consapevoli delle limitazioni ai loro movimenti imposte da Israele, i politici e i media occidentali chiudono un occhio.

E quando Israele straccerà l’accordo -come farà- l’Occidente imiterà Israele incolpando Hamas di aver violato l’accordo.

Anche il cessate il fuoco è una menzogna perché, dopo aver reso Gaza inabitabile, un campo di sterminio, Israele ha spostato il suo obiettivo primario di genocidio sulla Cisgiordania occupata, dove sta gradualmente introducendo le stesse tattiche impiegate per 15 mesi nella piccola enclave costiera.

Nel fine settimana ha fatto esplodere ampie parti del campo profughi di Jenin, trasformandolo in macerie, proprio come ha già fatto con la maggior parte di Gaza e con ampie zone del Libano meridionale.

Si noti che Israele sta ora prendendo di mira la Cisgiordania anche se non è gestita da Hamas ma da Mahmoud Abbas, il leader palestinese che definisce “sacra” la collaborazione delle sue forze di sicurezza con Israele nel reprimere ogni resistenza all’occupazione illegale.

Si noti anche che la Cisgiordania non ha nulla a che fare con l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Ma nulla di tutto ciò dovrebbe sorprenderci. Questi sono sempre stati solo pretesti per il massacro di Gaza.

A sua volta, la menzogna del cessate il fuoco si colloca in cima a una montagna di menzogne del passato: dalla decapitazione di bambini da parte di Hamas alla campagna di stupri sistematici, per la quale non esistono prove.

E dà vita a una nuova serie di menzogne, come il suggerimento di Biden del mese scorso, secondo cui il cessate il fuoco avrebbe permesso alla popolazione di Gaza di “tornare nei propri quartieri”. Ma quei quartieri non esistono più. Non esistono perché l’amministrazione Biden ha inviato miliardi di dollari di munizioni per radere al suolo Gaza.

Perché, ci si potrebbe chiedere, l’amministrazione Trump sta cercando di inviare un ulteriore miliardo di dollari di munizioni a Israele, se non per continuare la distruzione e il massacro?

Risparmiato ogni rossore

Il cessate il fuoco è una menzogna perché tutto negli ultimi 16 mesi è stato una menzogna. È l’ultima menzogna di una catena di menzogne, ognuna destinata a sostenere le altre per creare una mendace narrazione generale: la menzogna gigantesca.

La menzogna gigantesca racconta di un “conflitto” decennale con i palestinesi, della “guerra di sopravvivenza” di Israele nella regione. La gigantesca menzogna oscura la vera posta in gioco: l’ultimo progetto coloniale dell’Occidente di sradicare un popolo autoctono, in questo caso nel Medio Oriente strategicamente importante e ricco di petrolio.

Secondo questa gigantesca menzogna, Hamas ha “iniziato una guerra” il 7 ottobre 2023, quando è uscito dal campo di concentramento in cui i palestinesi di Gaza vivevano da almeno 16 anni, privati dell’essenziale della vita dai loro oppressori israeliani.

Secondo questa gigantesca menzogna, i terroristi sono Hamas, non Israele, che ha occupato, colonizzato e assediato illegalmente la patria dei palestinesi per tre quarti di secolo.

Secondo questa gigantesca menzogna, il massacro da parte di Israele di molte decine di migliaia di uomini, donne e bambini e la mutilazione di un numero molte volte superiore erano necessari per “eliminare Hamas” e non per dimostrare l’intento genocida di Israele, come hanno concluso tutte le principali organizzazioni per i diritti umani.

Persino Antony Blinken, il segretario di Stato di Biden, ha ammesso – ovviamente solo al momento di dimettersi – che il prolungato massacro di Israele è stato del tutto auto-sabotante. “Valutiamo che Hamas ha reclutato quasi tanti nuovi militanti quanti ne ha persi”, ha detto. “Questa è la ricetta per un’insurrezione duratura e una guerra perpetua”.

Questa settimana i funzionari di Gaza hanno approfittato della tregua degli attacchi israeliani per rivalutare il bilancio delle vittime. Lo hanno rivisto a quasi 62.000 dopo aver aggiunto i nomi dei dispersi, presunti morti sotto gli oceani di macerie. Senza dubbio molti altri morti non sono ancora stati identificati.

Nella gigantesca menzogna, la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia di oltre un anno fa, secondo cui esistevano motivi “plausibili” per ritenere che Israele stesse compiendo un genocidio, è stata cancellata dai politici e dai media occidentali.

Non solo, ma l’Occidente si è affrettato a fornire a Israele le bombe necessarie per compiere gli stessi massacri che hanno portato la Corte Mondiale a processare Israele per genocidio.

In quella gigantesca menzogna, l’attuale primo ministro britannico Keir Starmer ha presentato l‘affamamento della popolazione di Gaza da parte di Israele come legittimo, come “autodifesa”.

Nel frattempo, i giornalisti e gli altri politici evitano di menzionare i commenti di Starmer per risparmiargli ogni rossore, anche dopo che la Corte Penale Internazionale (CPI) ha accusato Netanyahu e il suo ministro della Difesa, Yoav Gallant, di crimini contro l’umanità per quella stessa politica di fame.

Media accondiscendenti

Secondo la gigantesca menzogna, Hamas sta tenendo degli ostaggi, mentre le molte migliaia di palestinesi rapiti da Israele per essere usati come merce di scambio nelle attuali trattative – tra cui centinaia di medici, operatori umanitari e bambini – sono “prigionieri”, legittimamente “arrestati” come sospetti terroristi.

Secondo la stessa gigantesca menzogna, il governo israeliano doveva distruggere Gaza per riportare a casa gli ostaggi, anche se ha trascorso gli ultimi giorni prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco intensificando i bombardamenti sull’enclave, chiaramente indifferente al fatto che così facendo poteva uccidere gli ostaggi.

Nella gigantesca menzogna, il livellamento di Gaza da parte di Israele, il blocco degli aiuti e l’affamamento di 2,3 milioni di persone erano in qualche modo giustificati e “proporzionati”, piuttosto che destinati a rendere l’enclave inabitabile, con l’obiettivo di costringere i palestinesi a uscire e a trasferirsi nel vicino territorio egiziano del Sinai o in altre parti del mondo arabo.

La menzogna del “cessate il fuoco” è perfettamente in linea con questa gigantesca menzogna.

La gigantesca bugia secondo cui Biden avrebbe “lavorato instancabilmente” per un cessate il fuoco che avrebbe potuto ottenere pochi giorni dopo il 7 ottobre 2023 con una telefonata a Netanyahu. Il cessate il fuoco “duramente conquistato” che era disponibile esattamente nello stesso formato lo scorso maggio, ma che ha dovuto essere ritardato perché Israele aveva bisogno di più tempo per portare a termine il suo genocidio.

La gigantesca menzogna che ha salutato Biden e Trump per aver messo a segno un colpo diplomatico con il cessate il fuoco, quando per più di un anno milioni di manifestanti in Occidente sono stati diffamati, picchiati dalla polizia e arrestati come odiatori di ebrei per aver chiesto esattamente lo stesso.

La gigantesca menzogna che per decenni ha presentato Washington come un “onesto mediatore”, quando invece è il più grande commerciante di armi di Israele, il suo apologeta più accanito, il suo più terrificante esecutore.

La grande bugia che ha richiesto di trascinare fisicamente due giornalisti fuori dalla conferenza stampa di addio di Blinken il mese scorso. Ognuno di loro aveva cercato di ricordarci che l’imperatore Biden era sempre stato nudo.

Per chiunque si chiedesse perché i media sono stati così supini negli ultimi 15 mesi – non riuscendo, nel caso di Gaza, a suscitare la passione e l’indignazione che hanno prontamente evocato per l’invasione della Russia in Ucraina – ecco la risposta.

Gli altri giornalisti alla conferenza di Blinken tenevano la testa bassa o distoglievano lo sguardo, timorosi di perdere l’accesso se si fossero macchiati di una qualsiasi associazione con quei due trasgressori delle regole. Il decoro doveva essere mantenuto all’interno della corte reale, anche nel bel mezzo di un genocidio.

La gigantesca bugia doveva essere protetta a tutti i costi.

Venditore di olio di serpente

A prescindere da quanto affermano i politici e i media occidentali, il cessate il fuoco non ha portato a nulla. Offre solo una breve tregua al popolo palestinese dal dolore e dal tormento più immediati.

Non dobbiamo permettere che la tregua rafforzi la narrazione della gigantesca menzogna. Ed è proprio quello che ha cercato di fare Keir Starmer, il primo ministro britannico e il più viscido dei venditori di olio di serpente.

Il mese scorso, in una dichiarazione sulla prospettiva del cessate il fuoco, Starmer ha suggerito che esso avrebbe permesso alla popolazione di Gaza quello che ha definito “un futuro migliore”, compresa la creazione di “uno stato palestinese sovrano e vitale”.

Davvero?

Nessuno può immaginarsi quale sarebbe lo scenario migliore per Gaza, ma l’affermazione di Starmer si basa sull’idea del tutto fantasiosa che Israele voglia davvero un cessate il fuoco permanente.

La realtà è che la tregua ci riporterebbe al 6 ottobre 2023, quando Israele bloccava Gaza, tenendo in ostaggio i suoi 2,3 milioni di abitanti. Negava loro l’importazione di beni essenziali e li teneva in una dieta fatta di privazioni.

Rifiutava ai malati di accedere a trattamenti salvavita che potevano ricevere solo all’estero. Stava schiacciando l’economia negando alle imprese un mercato di esportazione. Permetteva alla popolazione di Gaza solo poche ore di corrente al giorno e la sorvegliava 24 ore su 24, 7 giorni su 7, attraverso un esercito di droni aerei.

Nella migliore delle ipotesi, Gaza tornerebbe a questo stato di cose, oltre a tutta la devastazione operata ora da Israele: niente case, scuole, università, ospedali, panetterie, moschee, chiese; oceani di macerie da attraversare; sistemi idrici e fognari distrutti; vaste fasce di popolazione che necessitano di cure mediche per gravi ferite e malattie; quasi 40.000 orfani di cui prendersi cura.

È questo il “futuro migliore” a cui si riferiva Starmer?

Che possibilità ci sono che, nel migliore dei casi, Gaza riceva questo scenario infernale quando Israele non perde tempo ad estendere le sue politiche genocide alla Cisgiordania?

Il cessate il fuoco è una bugia perché tutto il resto che ci è stato detto è una bugia: che Israele è una normale democrazia liberale occidentale, che Israele vuole la pace con i suoi vicini, che l’esercito di Israele è il più morale del mondo.

Israele non è solo uno stato coloniale standard, quello che cerca di sradicare la popolazione nativa di cui brama le terre. Israele è lo stato di insediamento coloniale più sfarzosamente armato e più assecondato della storia, ormai assuefatto al suo approccio “terra bruciata” alla regione che abita.

La verità è che tutto ciò che ci è stato detto su Israele è una menzogna. Nulla potrà essere riparato, nulla potrà essere guarito, finché le bugie non cesseranno.

https://www.middleeasteye.net/opinion/gaza-war-lie-ceasefire-trump-just-told-you

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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