Trump rinnova la richiesta a Egitto e Giordania di accogliere i palestinesi da Gaza.

di Ben Samuels

Haaretz, 28 gennaio 2025.    

Poco dopo aver parlato con l’egiziano Al-Sissi, il Presidente degli Stati Uniti ha detto di volere che i gazawi “stiano in un’area dove possano vivere senza disordini. Gaza è stata un inferno per tanti anni”.

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump parla durante una riunione della conferenza dei membri repubblicani della Camera nel resort Trump National Doral, a Miami, Florida, il 27 gennaio 2025. Elizabeth Frantz/ REUTERS

WASHINGTON – Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito lunedì 27 il suo desiderio che l’Egitto e la Giordania accolgano i palestinesi sfollati da Gaza, 48 ore dopo che il suo suggerimento di “ripulire l’intera area” aveva suscitato un notevole clamore in tutto il mondo e il rifiuto delle parti in causa.

Poco dopo aver parlato con il Presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sissi, Trump ha detto: “Vorrei che vivessero in un’area dove possano vivere senza disordini, senza rivoluzioni”. Ha poi detto al gruppo di giornalisti che “se si guarda alla Striscia di Gaza, è stato un inferno per tanti anni”.

“Mi sembra che ci siano state diverse civiltà su quella Striscia e, sapete, i disordini non sono iniziati qui. Sono iniziati migliaia di anni prima, e c’è sempre stata violenza associata a questa zona”, ha continuato. “Quindi penso che la gente potrebbe vivere in aree molto più sicure e forse molto migliori e forse molto più confortevoli”.

Quando a Trump è stato chiesto se questo significa che sostiene ancora una soluzione a due Stati, ha risposto: “parlerò con Bibi Netanyahu in un futuro non troppo lontano. Verrà qui per incontrarmi”. Alla domanda su quando, ha risposto “molto presto”. La visita dovrebbe avvenire già la prossima settimana, il che renderebbe Netanyahu il primo leader straniero a visitare Trump da quando ha assunto la presidenza.

Trump ha inoltre insistito sul fatto che Al-Sissi dovrebbe accogliere i palestinesi come favore agli Stati Uniti. “Vorrei che ne accogliesse un po’. Li abbiamo aiutati molto e sono sicuro che ci aiuterà. È un mio amico. Si trova in una parte del mondo molto difficile, a dire il vero. Come si dice, è un quartiere difficile. Ma credo che lo farebbe, e credo che lo farebbe anche il Re di Giordania “.

I finanziamenti militari esteri all’Egitto e a Israele sono le due uniche eccezioni al blocco di 90 giorni imposto da Trump sugli aiuti esteri in tutto il mondo – un blocco che potrebbe avere un impatto drammatico sulla Giordania. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha avuto un colloquio con il Re di Giordania Abdullah lunedì scorso, durante il quale ha “espresso al Re Abdullah l’impegno degli Stati Uniti ad approfondire la partnership bilaterale USA-Giordania, che dura da 75 anni e che si fonda su obiettivi condivisi per la sicurezza e la stabilità regionale”, secondo la portavoce Tammy Bruce.

Palestinesi che camminano lungo la via costiera al-Rashid di Gaza per attraversare il corridoio Netzarim dal sud al nord della Striscia di Gaza, il 27 gennaio 2025. AFP/OMAR AL-QATTAA

Anche il Primo Ministro albanese Edi Rama ha respinto lunedì le notizie secondo cui il suo paese starebbe conducendo colloqui con gli Stati Uniti per accogliere 100.000 rifugiati di Gaza, liquidando la notizia come “assolutamente non vera”.

Trump ha precedentemente inquadrato il potenziale della ricostruzione di Gaza in termini di beni naturali, elogiandone la posizione e il clima, ma trascurando di dettagliare qualsiasi visione per il coinvolgimento degli Stati Uniti nella pianificazione del dopoguerra. Questi commenti sono arrivati poco dopo che un funzionario della transizione presidenziale di Trump ha proposto di inviare temporaneamente i Palestinesi di Gaza in Indonesia durante la ricostruzione – un piano di cui l’Indonesia ha detto di non essere a conoscenza fino a quando i media non hanno riportato la notizia.

Sotto l’amministrazione Biden, l’idea della “migrazione volontaria”, un piano promosso dai ministri israeliani di estrema destra che mirano al reinsediamento ebraico a Gaza, era considerata molto controversa, con la maggior parte dei palestinesi e dei loro sostenitori che rifiutavano l’idea di un trasferimento, anche temporaneo.

https://www.haaretz.com/israel-news/2025-01-28/ty-article/.premium/trump-doubles-down-on-call-for-egypt-and-jordan-to-take-palestinians-from-gaza/00000194-aad1-d360-a1bc-fbdf78fa0000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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