Operatori di compagnie di sicurezza statunitensi vanno a Gaza per supervisionare la tregua, dicono i funzionari

di Patrick Kingsley, Ronen Bergman e Aaron Boxerman

The New York Times, 23 gennaio 2025.  

Gli appaltatori sono stati arruolati per effettuare controlli sulle armi dei veicoli che trasportano i palestinesi sfollati verso le loro case nel nord, secondo i termini del nuovo cessate il fuoco.

Palestinesi che tornano alle loro case nel nord della Striscia di Gaza martedì 21 gennaio. Omar Al-Qattaa/Agence France-Presse – Getty Images

Gli appaltatori di sicurezza americani sono stati arruolati per aiutare a gestire il ritorno dei palestinesi sfollati nel nord devastato della Striscia di Gaza; questo è il prossimo passo nell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, secondo quattro funzionari che hanno familiarità con la questione.

Gli appaltatori sono pronti a contribuire alla sicurezza di una zona chiave che divide Gaza in due ed è conosciuta come il corridoio Netzarim, hanno detto i funzionari, che hanno parlato a condizione di anonimato perché non erano autorizzati a parlare pubblicamente. Gli appaltatori hanno il compito di controllare i veicoli che trasportano i palestinesi dal sud dell’enclave, alla ricerca di armi, hanno detto i funzionari.

Nei primi giorni della guerra, l’esercito israeliano ha ordinato un’evacuazione in massa del nord di Gaza, costringendo centinaia di migliaia di palestinesi a fuggire verso sud. Per mesi, i soldati israeliani hanno pattugliato il corridoio Netzarim, in parte per impedire ai palestinesi di tornare a nord.

Ma secondo i termini di un cessate il fuoco di 42 giorni, giunto al suo quinto giorno, le truppe israeliane si ritireranno parzialmente nel fine settimana e permetteranno ai gazawi di dirigersi verso nord. La tregua, entrata in vigore domenica, è stata mediata da Qatar, Egitto e Stati Uniti.

Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, ha detto per mesi che Israele non permetterà ai combattenti armati di tornare nel nord di Gaza. I mediatori hanno cercato di creare un compromesso tra le richieste di sicurezza di Israele e le condizioni di Hamas per un ritiro israeliano.

I gazawi che viaggiano a piedi potranno tornare indietro senza ispezioni, secondo una copia di uno degli allegati del cessate il fuoco condivisa con il New York Times. In base all’accordo, gli appaltatori privati dovrebbero iniziare a controllare i veicoli gazawi diretti a nord già da sabato.

Ma non è chiaro quando il meccanismo sarà messo in atto, e due funzionari hanno detto che potrebbero essere necessarie un paio di settimane.

Una delle aziende assegnate al corridoio è Safe Reach Solutions, che si occupa di logistica e pianificazione, secondo un portavoce dell’azienda, che ha richiesto l’anonimato per discutere di operazioni delicate.

Safe Reach Solutions supervisionerà la gestione operativa degli attraversamenti, ha detto una seconda persona che ha familiarità con le sue operazioni, mentre altre due aziende – una americana, una egiziana – si occuperanno delle ispezioni vere e proprie. Non è ancora chiaro chi finanzierà l’impiego degli appaltatori.

Il sito web dell’azienda, che sembra essere stato registrato nel 2024 e creato nel 2025, non contiene quasi nessuna informazione specifica sulle attività, i finanziamenti o i membri del personale dell’organizzazione. L’azienda sembra avere anche degli account di social media su Instagram e Threads, ma entrambi sono vuoti di contenuti.

I funzionari statunitensi non visitano la Striscia di Gaza da anni, sia per problemi di sicurezza che per la politica ufficiale di non contatto con Hamas, i governanti de facto dell’enclave.

Molti degli oltre un milione di sfollati di Gaza si sono ammassati in una “zona umanitaria” designata da Israele lungo la costa meridionale, ad Al-Mawasi. La maggior parte di loro vive in squallide tendopoli dove trovare cibo sufficiente, acqua pulita e protezione dagli elementi atmosferici è una lotta quotidiana.

Un campo per sfollati palestinesi nel sud di Gaza dopo un attacco aereo israeliano all’inizio di questo mese. Haitham Imad/EPA, via Shutterstock

Per mesi, hanno sperato di poter tornare alle loro case nel nord – anche se è tutt’altro che chiaro quante di queste case siano ancora in piedi dopo la campagna implacabile di Israele contro Hamas.

“Per lo meno, pianterò una tenda tra le macerie”, ha affermato Bilal Kuheil, un residente di Gaza City che ha detto che la sua casa è stata distrutta nei primi giorni della guerra.

Israele spera che gli appaltatori privati di sicurezza alla fine costituiscano il nucleo di una forza internazionale più grande, sostenuta dagli Stati del Golfo come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, che gestirà Gaza in futuro, hanno detto due dei funzionari. Gli Emirati e i Sauditi non sono attualmente coinvolti, hanno aggiunto.

Ma sulla scia del cessate il fuoco, Hamas, che ha guidato l’attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele, si è riorganizzato, inviando i suoi combattenti a sfilare per le strade di Gaza in una dimostrazione di forza. Le immagini dell’evento hanno smorzato le speranze di Israele di aver sconfitto il gruppo militante, nonostante i 15 mesi di guerra a Gaza che hanno ucciso oltre 45.000 persone, secondo i funzionari sanitari gazawi.

Aric Toler e Riley Mellen hanno contribuito ai dati dell’articolo.

Patrick Kingsley è il capo ufficio del Times a Gerusalemme, responsabile della copertura di Israele, Gaza e Cisgiordania. 

Ronen Bergman è uno scrittore del New York Times Magazine, con sede a Tel Aviv. 

 Aaron Boxerman è un giornalista del Times che si occupa di Israele e Gaza. La sua sede è a Gerusalemme. 

https://www.nytimes.com/2025/01/23/world/middleeast/gaza-us-contractors.html

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

2 commenti su “Operatori di compagnie di sicurezza statunitensi vanno a Gaza per supervisionare la tregua, dicono i funzionari”

  1. per quale misterioso motivo non vengono utilizzate le truppe ONU ?Testimoni fastidiosi per l’esercito israeliano? ma perchè non scrivere chiaramente che Israele si oppone alla presenza dell’ONU ? perchè non chiarire che questi organismi internazionali sono solo dei fantocci nelle mani di USA e Israele ?

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