L’Accordo di cessate il fuoco a Gaza. Punti chiave e passi verso la ricostruzione

dallo Staff di Palestine Chronicle,   

Palestine Chronicle, 16 gennaio 2025.    

L’accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele, che si svolgerà in tre fasi, stabilisce i passi per la cessazione delle attività militari, lo scambio di detenuti e gli aiuti umanitari, con l’obiettivo finale della ricostruzione di Gaza e di una pace duratura.

È stato raggiunto un accordo di cessate il fuoco a Gaza. (Design: Palestine Chronicle)

Di seguito i dettagli confermati dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza.

L’accordo include disposizioni per migliorare le condizioni dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, anche se Israele ha rifiutato di rilasciare i prigionieri palestinesi di alto livello.

Un comitato egiziano-qatariota supervisionerà il ritorno degli sfollati dal sud della Striscia di Gaza al nord.

Di seguito sono riportati i punti chiave dell’accordo di cessate il fuoco, che sia Hamas, in qualità di rappresentante della Resistenza Palestinese, che Israele hanno accettato di attuare in tre fasi, a partire da domenica 19 gennaio 2025:

Fase 1
Questa fase durerà 42 giorni, con le seguenti condizioni concordate:

Una cessazione temporanea delle operazioni militari da entrambe le parti, con il ritiro delle forze israeliane verso est, lontano dalle aree popolate, in una zona lungo il confine con tutte le aree di Gaza, compresa Wadi Gaza (la Valle di Gaza – PC). Il ritiro avverrà a una distanza di 700 metri dal confine, in base alle mappe precedenti al 7 ottobre 2023.

Una sospensione temporanea dell’attività aerea israeliana a Gaza per scopi militari e di ricognizione, per 10 ore al giorno e 12 ore nei giorni di rilascio di prigionieri e detenuti.

Durante la prima fase, Israele rilascerà circa 2.000 prigionieri, tra cui 250 che scontano l’ergastolo, e circa 1.000 prigionieri detenuti dopo il 7 ottobre 2023.

Ritorno degli sfollati alle loro case e ritiro da Wadi Gaza, come segue:

Dopo il rilascio di 7 detenuti israeliani, le forze israeliane si ritireranno completamente entro il settimo giorno dell’accordo, da Rashid Street a est di Salah al-Din Street, smantellando tutte le posizioni militari in quest’area. Inizierà il ritorno degli sfollati e sarà garantita la libertà di movimento dei civili in tutta Gaza. Gli aiuti umanitari entreranno attraverso Rashid Street dal primo giorno senza ostacoli.

Il 22° giorno dell’accordo, le forze israeliane si ritireranno dal centro di Gaza, in particolare dall’Asse di Netzarim e dalla Rotonda del Kuwait, in un’area vicina al confine, smantellando tutte le installazioni militari. Il ritorno degli sfollati continuerà e sarà garantita la libertà di movimento in tutta Gaza.

Il valico di Rafah sarà aperto sette giorni dopo l’inizio della Fase 1, con l’ingresso di un numero sufficiente di aiuti umanitari, forniture di soccorso e carburante con l’impiego di 600 camion al giorno, 50 dei quali trasporteranno carburante, mentre 300 camion saranno diretti verso il nord di Gaza.

Scambio di detenuti e prigionieri, come segue:

Hamas rilascerà 33 detenuti israeliani (vivi o morti), tra cui donne civili, soldati, bambini sotto i 19 anni, anziani sopra i 50 anni e civili feriti o malati, in cambio del rilascio di prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane. Per ogni detenuto israeliano rilasciato, Israele rilascerà 30 bambini e donne palestinesi dalla prigione.

In cambio del rilascio di 30 prigionieri palestinesi anziani e malati, Hamas rilascerà tutti i detenuti israeliani vivi che sono anziani, malati o civili feriti.

Israele rilascerà 50 prigionieri palestinesi per ogni soldato israeliano rilasciato da Hamas.

Il programma di scambio di detenuti nella Fase 1 è il seguente:

Il primo giorno dell’accordo, Hamas rilascerà 3 detenuti civili israeliani. Il settimo giorno ne rilascerà altri 4.

In seguito, Hamas rilascerà 3 detenuti israeliani ogni sette giorni, e tutti i detenuti vivi saranno rilasciati prima della restituzione dei corpi.

Nella sesta settimana dell’accordo, Israele rilascerà 47 prigionieri dell’“Accordo Shalit”, che erano stati riarrestati dopo il loro rilascio nel 2011.

Se il numero di detenuti israeliani vivi rilasciati non raggiunge i 33, il numero rimanente sarà costituito da corpi. In cambio, Israele rilascerà tutte le donne e i bambini detenuti dopo il 7 ottobre 2023, entro la sesta settimana.

Il processo di scambio dei detenuti è legato al rispetto dei termini dell’accordo, che includono la cessazione delle operazioni militari da entrambe le parti, il ritiro delle forze israeliane, il ritorno degli sfollati e l’ingresso degli aiuti umanitari.

I prigionieri palestinesi rilasciati in base all’accordo non saranno riarrestati per le stesse accuse per le quali erano stati precedentemente detenuti. Non saranno riarrestati per completare il resto della loro pena. Ai prigionieri palestinesi non sarà richiesto di firmare alcun documento come condizione per il loro rilascio.

I criteri stabiliti per lo scambio dei detenuti nella Fase 1 non serviranno come base per lo scambio nella Fase 2.

I negoziati indiretti inizieranno tra le due parti sulle condizioni per l’attuazione della Fase 2, entro il 16° giorno di attuazione dell’accordo. Un accordo dovrà essere raggiunto prima della fine della quinta settimana della Fase 1.

Le Nazioni Unite e le sue agenzie, insieme ad altre organizzazioni internazionali, continueranno le loro operazioni umanitarie a Gaza, e queste operazioni continueranno durante tutte le fasi dell’accordo.

La riabilitazione delle infrastrutture di Gaza inizierà, con l’ingresso delle attrezzature necessarie per le squadre di protezione civile e la rimozione di macerie e detriti, che continuerà durante tutte le fasi dell’accordo.

Sarà consentito l’ingresso di forniture per costruire rifugi per gli sfollati che hanno perso le loro case durante la guerra, compresa la costruzione di almeno 60.000 unità abitative temporanee e 200.000 tende.

Un numero maggiore di militari feriti potrà raggiungere il valico di Rafah per ricevere cure mediche, e il numero di persone autorizzate a passare attraverso il valico sarà aumentato. Saranno inoltre eliminate le restrizioni sui viaggiatori e sul movimento delle merci.

Fase 2 (42 giorni)

Dichiarazione di calma duratura, compresa la cessazione permanente delle operazioni militari e delle attività ostili, e la ripresa degli scambi di detenuti, compreso il rilascio di tutti gli uomini israeliani ancora in vita in cambio di un numero concordato di prigionieri palestinesi.

Le forze israeliane si ritireranno completamente da Gaza.

Fase 3 (42 giorni)

Scambio dei corpi delle persone decedute da entrambe le parti dopo l’identificazione.

L’attuazione del piano di ricostruzione di Gaza nel corso di 3-5 anni, comprese le case, gli edifici civili e le infrastrutture, con il risarcimento di tutte le persone colpite, sotto la supervisione di più paesi e organizzazioni.

Aprire tutti i valichi e consentire la libera circolazione di persone e merci.

(Agenzie di stampa, via Al-Jazeera – Traduzione e preparazione a cura dello Staff di Palestine Chronicle)

https://www.palestinechronicle.com/the-gaza-ceasefire-agreement-key-points-and-steps-toward-reconstruction/

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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