Stop alla complicità del governo e dell’industria bellica con il genocidio
Il 17 e il 18 gennaio rilanciamo la seconda mobilitazione nazionale contro Israele e l’allargamento della guerra in Medio Oriente, a sostegno del popolo palestinese.
Come stabilito il 1° dicembre, questo secondo appuntamento individua le fabbriche di armi, le basi militari o le istituzioni legate alla Difesa per denunciare le complicità del governo Meloni e dell’Occidente collettivo con il genocidio e l’apartheid perpetrati da Israele, nonché col riarmo voluto e sostenuto dalla Nato e dai governi euroatlantici.
Vittime palestinesi per uccisioni, fame e malattie (per il 70% donne e bambini) oltre le 50.000 ufficiali, le accuse di crimini di guerra e contro l’umanità, l’occupazione e l’annessione continua di territori e le numerose mobilitazioni avvenute nel mondo in sostegno alla Palestina non hanno fermato la furia sionista, che persegue impunita nel progetto della “Grande Israele”.
Il governo e l’industria bellica italiana, incuranti delle voci che a più riprese si sono alzate dalle strade di tutto il paese, continuano a legittimare e a finanziare i crimini dello stato israeliano, chiudendo un occhio anche quando attacchi e intimidazioni sono avvenuti sul nostro territorio.
Il percorso verso una rete antisionista e anticolonialista per la Palestina prosegue nella convinzione che l’unità contro il nemico comune sionista sia un valore da perseguire e mantenere e che solo contro di esso vadano rivolte tutte le forme di resistenza che sostengono la libertà del popolo palestinese, nonché del resto del Medio Oriente.