Netanyahu non ha pagato alcun prezzo per l’assassinio di Rabin. Anzi ne ha tratto profitto

di Nehemia Shtrasler

Haaretz, 12 novembre 2024. 

Benjamin Netanyahu parla alla cerimonia di commemorazione di Yitzhak Rabin, novembre 2019. Reuven Castro/Pool

Martedì 12 del mese ebraico di Cheshvan ricorre il 29° anniversario dell’assassinio di Yitzhak Rabin. Tre cerimonie ufficiali avrebbero dovuto svolgersi in memoria dell’uomo che pagò con la vita il suo desiderio di pace. La Knesset avrebbe dovuto tenere una sessione speciale di commemorazione, una cerimonia nazionale sul Monte Herzl e una cerimonia speciale presso la Residenza del Presidente. Ma quest’anno la famiglia di Rabin ha chiesto di non tenere queste commemorazioni. La figlia Dalia Rabin ha spiegato che, alla luce della situazione della sicurezza e delle sfide che la società sta affrontando a causa della guerra, “non c’è posto per grandi cerimonie”. Che infatti sono state annullate.

Ma non si può lasciare che questo giorno passi del tutto inosservato. Dobbiamo ricordare l’efferato omicidio che non solo ha stroncato la vita di Rabin, ma ha anche cambiato il corso della storia, ha danneggiato gravemente la democrazia, ha portato a un innaturale cambio di governo e ha messo fine al processo di pace. È stato il peggior punto di rottura nella storia di Israele: tra destra e sinistra, tra guerrafondai e sostenitori di un accordo, tra estremisti messianici e coloro che considerano sacra la vita.

Sono un po’ triste per l’annullamento delle commemorazioni. Questa cancellazione permette al Primo Ministro Benjamin Netanyahu di evitare di sentirsi criticare duramente, direttamente in faccia. Volevo che si sedesse tra coloro che giustamente lo considerano il principale responsabile dell’istigazione che portò all’assassinio di Rabin, perché sentisse i loro sguardi sulla sua schiena.

Volevo vederlo contorcersi. Speravo che pagasse almeno questo prezzo. Sa benissimo di essere stato l’istigatore e il leader della campagna di incitamento contro Rabin. Sa anche che se avesse affrontato Rabin alle elezioni, avrebbe perso. Rabin era benvoluto da gran parte dell’opinione pubblica, compreso il centro e la destra sana. Ma Bibi affrontò Shimon Peres alle elezioni, ed è così che vinse (con un margine minimo).

Se Rabin non fosse stato assassinato, la nostra storia sarebbe stata diversa. Rabin guidava con coraggio verso la soluzione dei due stati che avrebbe portato alla fine del conflitto e a un futuro di prosperità. Era già sulla buona strada per la fase successiva dell’accordo: confini permanenti e una soluzione ai problemi di Gerusalemme e dei rifugiati palestinesi. Ma subito dopo essere salito al potere, Netanyahu ha interrotto il processo di Oslo, cosa che ha portato ad attacchi terroristici, pogrom, morti e lutti. Fino ad arrivare al massacro del 7 ottobre.

Rabin è stato un leader coraggioso che si è sempre assunto le proprie responsabilità. Si dimise di sua spontanea volontà a causa di un piccolo conto bancario in valuta estera, un reato minore. Si assunse anche la responsabilità del fallito tentativo di salvare Nachshon Wachsman [un soldato rapito e ucciso da Hamas, NdT], anche se avrebbe potuto dare la colpa ai militari.

Al confronto, Bibi è un anti-leader, un codardo cronico e un maestro nell’eludere le sue responsabilità – anche per l’assassinio di Rabin. Cosa atroce, Bibi si considera una vittima di quell’assassinio. Si lamenta di essere stato bersagliato con “accuse offensive e false“, ma è stato lui a marciare alla testa di quel corteo a Ra’anana con cappi penzolanti e una bara con il nome di Rabin. È lui che si trovava alla piazza Kikar Zion di Gerusalemme durante il raduno in cui la gente gridava “Rabin è un traditore” e “morte a Rabin”, mentre lui continuava a lanciare incitamenti dal palco.

Il manifesto di incitamento: Yitzhak Rabin in uniforme delle SS, 1995. Flash 90

Per sottrarsi alle sue responsabilità, nel suo libro “Bibi: My Story” ha scritto che il servizio di sicurezza Shin Bet dette istruzioni all’agente Avishai Raviv di incoraggiare l’incitamento nelle proteste di destra. Questa è una bugia. Raviv lo fece di sua spontanea volontà, fuori dal controllo dello Shin Bet. Bibi ha anche scritto che lo Shin Bet stampò il poster che mostra Rabin in uniforme delle SS. Ma nell’ottobre 2018 ho riportato in queste pagine che il manifesto fu creato da un adolescente haredi di 16 anni che incollò la fotografia di Rabin su una foto di Heinrich Himmler. Il ragazzo fece cinque copie del manifesto nell’ufficio del padre e il suo amico le distribuì alla manifestazione a Kikar Zion. Non c’era alcun collegamento con lo Shin Bet. Un’altra calunnia infamante, tipica di Netanyahu il bugiardo.

È sorprendente rendersi conto che sono passati 29 anni e Netanyahu non ha pagato alcun prezzo per l’omicidio, ma anzi ne ha tratto profitto. La voce del sangue di Rabin ci grida dalla terra.

https://www.haaretz.com/opinion/2024-11-12/ty-article-opinion/.premium/netanyahu-has-paid-no-price-for-rabins-murder-he-has-profited-from-it/00000193-1c97-d76b-afd7-bf970a6c0000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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