Le parole aiutano a uccidere: come Israele può farla franca con gli omicidi a Gaza e in Libano

di Ramzy Baroud,

Middle East Monitor, 1 ottobre 2024. 

Centinaia di manifestanti pro-palestinesi sono riuniti fuori dal Federal Building per protestare contro i recenti attacchi israeliani in Libano e a Gaza. San Francisco, California. 24 settembre 2024. [Tayfun Coşkun/Anadolu Agency].

La versione ufficiale dell’esercito israeliano sul motivo per cui ha preso di mira le aree civili durante l’intenso e mortale bombardamento del Libano meridionale del 20 settembre è che i libanesi nascondono nelle loro case dei lanciamissili a lungo raggio. Questa spiegazione ufficiale doveva giustificare l’uccisione di 492 persone e il ferimento di altre 1.645 in un solo giorno di attacchi aerei israeliani.

Questa spiegazione preconfezionata sarà ripetuta per tutta la durata della guerra israeliana in Libano, per quanto lunga possa essere. I media israeliani citano ora queste affermazioni e, come al solito, i media statunitensi e occidentali ripetono la stessa narrazione. Tenetelo a mente e riflettete sulle precedenti dichiarazioni fatte dal presidente israeliano Isaac Herzog il 13 ottobre dello scorso anno, quando ha sostenuto che non ci sono civili a Gaza e che “c’è un’intera nazione là fuori che è responsabile [del 7 ottobre]”.

Invece di togliere i civili e le infrastrutture civili dalla sua lista di obiettivi, Israele trasforma immediatamente la popolazione civile nel bersaglio principale delle sue bombe.

Un rapido sguardo al numero di civili uccisi nella guerra e nel genocidio in corso a Gaza dovrebbe essere sufficiente a dimostrare che Israele prende di mira la gente comune. Secondo il Ministero della Sanità palestinese a Gaza, i bambini e le donne costituiscono la percentuale maggiore delle vittime della guerra, essendo il 69% del totale. Se consideriamo il numero di maschi adulti uccisi – compresi i medici e il personale sanitario, gli operatori della protezione civile e numerose altre categorie – è evidente che la stragrande maggioranza delle vittime della brutalità israeliana a Gaza erano civili.

Solo i media israeliani, e i loro alleati in Occidente, continuano a trovare giustificazioni per l’uccisione di un gran numero di civili palestinesi e ora libanesi.

Confrontate le due dichiarazioni seguenti del portavoce militare israeliano Daniel Hagari, che hanno ricevuto molta attenzione dai media, riguardo sia Gaza che il Libano: “Hamas usa sistematicamente gli ospedali per fare la guerra e usa costantemente la popolazione di Gaza come scudi umani”, ha detto Hagari il 25 marzo. Poi, il 27 settembre, ha affermato che “il quartier generale del terrore di Hezbollah è stato costruito intenzionalmente sotto edifici residenziali nel cuore di Beirut, come parte della strategia di Hezbollah di usare scudi umani”.

Per coloro che abitualmente concedono a Hagari e ad altri portavoce israeliani il beneficio del dubbio, basta rivedere ciò che è avvenuto a Gaza nell’ultimo anno. Ad esempio, Israele ha affermato che il massacro all’ospedale battista di Al-Ahli non è opera sua e che è stato un razzo palestinese a uccidere i quasi 500 rifugiati sfollati e a ferirne altre centinaia il 17 ottobre 2023. Tutte le prove, comprese le indagini di autorevoli gruppi per i diritti, hanno concluso il contrario. Tuttavia, le false affermazioni israeliane hanno continuato a dominare i titoli dei media.

L’episodio dell’ospedale battista si è ripetuto con altre menzogne in numerose occasioni. In realtà, le bugie sono iniziate il 7 ottobre, non il 17 ottobre, quando Israele ha fatto affermazioni su bambini decapitati e stupri di massa. Anche se molte di queste affermazioni si sono rivelate definitivamente errate, alcuni media e funzionari pro-Israele continuano a parlarne come se fossero un fatto provato.

Inoltre, sebbene non sia mai stato trovato alcun quartier generale di Hamas sotto l’ospedale di Al-Shifa, le affermazioni israeliane prive di fondamento hanno continuato a essere ripetute come se fossero l’autentica verità della questione, giustificando così la morte e la distruzione della principale struttura medica di Gaza.

La stessa logica viene ora applicata al Libano, dove Israele sostiene di non prendere di mira i civili e che, quando questi vengono uccisi, sono i libanesi stessi a dover essere incolpati per aver presumibilmente usato i civili come scudi umani.

Naturalmente, molti stanno al gioco, non perché siano irrazionali o incapaci di giungere a conclusioni corrette sulla base di prove evidenti. Lo fanno perché sono felici di far parte della narrazione israeliana, non perché sono narratori neutrali o giornalisti onesti.

Anche la BBC fa la sua parte all’interno di questa narrazione, poiché utilizza le rivendicazioni israeliane come punto di partenza di qualsiasi conversazione sulla Palestina o sul Libano. “Israele ha dichiarato di aver effettuato un’ondata di attacchi preventivi nel Libano meridionale per sventare un attacco su larga scala con razzi e droni da parte di Hezbollah”, ha riferito la BBC il 26 agosto. Questo è solo un esempio tra i tanti.

Israele la fa franca con le sue menzogne relative alle uccisioni di massa a Gaza, e ora in Libano, perché la propaganda israeliana è accolta, anzi, abbracciata da funzionari e giornalisti occidentali. Così, quando il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan ha descritto gli attacchi aerei del 20 settembre sul Libano come “giustizia fatta”, ha detto ai media mainstream che i loro resoconti dovevano rimanere fedeli a questa valutazione ufficiale.

Immaginate l’indignazione se la situazione fosse ribaltata e i civili israeliani fossero massacrati nelle loro case dalle bombe libanesi. Non ci sarebbe bisogno di spiegare le reazioni degli Stati Uniti o dei media occidentali, perché sarebbero ovvie per chiunque presti attenzione.

Il Libano è uno stato arabo sovrano. Gaza è un territorio occupato e la sua popolazione è protetta dalla Quarta Convenzione di Ginevra. Né le vite dei libanesi né quelle dei palestinesi sono prive di valore e il loro assassinio di massa non dovrebbe essere permesso per nessuna ragione, men che mai sulla base delle bugie comunicate da un portavoce militare israeliano e ripetute dai media complici.

Ripetere le menzogne israeliane è pericoloso, non solo perché dire la verità è una virtù, ma anche perché le parole uccidono. Una cronaca disonesta può infatti riuscire a giustificare un genocidio, ed è per questo che Israele la fa franca con gli omicidi a Gaza e in Libano.

https://www.middleeastmonitor.com/20241001-words-kill-why-israel-gets-away-with-murder-in-gaza-and-lebanon

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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