The New Arab, 25 febbraio, 2023
Baruch Goldstein, un estremista israelo-americano di estrema destra, il 25 febbraio 1994 uccise 29 palestinesi e ne ferì altri 125.
Venerdì scorso, le forze israeliane hanno attaccato violentemente una folla di palestinesi che celebravano il 29° anniversario del massacro della Moschea di Abramo.
Secondo l’agenzia palestinese Wafa, decine di palestinesi sono rimasti feriti in diverse zone della Cisgiordania occupata, in particolare a Hebron, il luogo dell’atrocità del 1994.
I soldati israeliani hanno represso la manifestazione a Hebron lanciando candelotti di gas, granate e sparando munizioni vere nel tentativo di interrompere le dimostrazioni.
In una dichiarazione, il Ministero della Sanità palestinese ha detto che le sue squadre di soccorso si sono occupate di tre feriti, due dei quali colpiti da granate stordenti, mentre l’altro è stato colpito da proiettili di metallo rivestiti di gomma.
Una ferita è stata descritta come grave, poiché la vittima ha subito un’emorragia cerebrale a causa di un colpo alla testa. Si ritiene che la vittima sia il membro del Consiglio Rivoluzionario di Fatah, Osama al-Qawasmi.
Molti altri hanno sofferto di soffocamento per il gas lacrimogeno.
Nel frattempo, l’agenzia di stampa palestinese Shehab ha dichiarato che sono previste anche per sabato manifestazioni in memoria delle vittime del massacro.
La manifestazione era stata organizzata anche per denunciare la violenza israeliana in corso in Cisgiordania, in particolare per i recenti attacchi israeliani a Nablus, che hanno ucciso 11 palestinesi lunedì, in quello che è stato descritto come un vero massacro.
Un altro palestinese, l’agente di polizia fuori servizio Mohammed Jawabreh, è morto venerdì a causa delle ferite d’arma da fuoco causate il giorno prima da un cecchino israeliano, nel campo di Al-Aroub, a nord di Hebron.
Il massacro della Moschea di Abramo è stato compiuto il 24 febbraio 1994 dall’estremista israelo-americano e membro del partito di estrema destra Kach Baruch Goldstein. Goldstein aprì il fuoco sui fedeli musulmani della moschea, uccidendo 29 persone. Altre 125 persone rimasero ferite nell’attacco.
Il massacro coincise anche con il mese sacro musulmano del Ramadan e fu condannato dalla comunità internazionale.
La moschea, situata nella Città Vecchia di Hebron, è il secondo sito più sacro della Palestina. I palestinesi di Hebron sono soggetti a discriminazioni da parte delle forze di occupazione israeliane, anche a causa del divieto di accesso ad alcune strade, tra cui la famosa Al-Shuhada Street, dove molti palestinesi avevano delle attività commerciali.
La città di Hebron ospita circa 160.000 palestinesi e circa 850 coloni ebrei che vivono in quartieri pesantemente sorvegliati dalle forze israeliane.
https://www.newarab.com/news/israeli-forces-attack-rally-marking-ibrahimi-mosque-massacre
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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