Israele considera i gruppi palestinesi per i diritti umani come organizzazioni terroristiche

Gen 9, 2023 | Notizie

di Noa Landau,

Haaretz, 8 gennaio 2023. 

Gli schermi della sala dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite mostrano i risultati del voto su una risoluzione che condanna l’annessione di parti dell’Ucraina da parte della Russia, ottobre 2022. DAVID DEE DELGADO/REUTERS

Tra la miriade di problemi presenti nella decisione del gabinetto di sicurezza israeliano di “punire” i palestinesi per i loro sforzi diplomatici nella lotta contro l’occupazione, c’è un elemento particolarmente pericoloso e duro. La parte 5 del riassunto della decisione del gabinetto afferma che: “Saranno intraprese azioni contro le organizzazioni di Giudea e Samaria che promuovono attività terroristiche o qualsiasi attività ostile, comprese le azioni diplomatico-giudiziarie contro Israele sotto la veste di attività umanitarie”.

Il significato di questa decisione è una dichiarazione ufficiale di guerra a tutti i gruppi della società civile palestinese che combattono l’occupazione israeliana con mezzi pacifici. Basta con i contorcimenti giuridici per trovare prove poco credibili che colleghino i gruppi palestinesi per i diritti umani al terrorismo, come ha fatto l’ex ministro della Difesa Benny Gantz nei confronti delle sette organizzazioni che ha recentemente messo fuori legge con una decisione che molti Paesi considerano ancora strana.

Invece di preoccuparsi di inventare tali connessioni indirette, il governo israeliano si limita ora a dichiarare nero su bianco che, per quanto lo riguarda, ogni azione diplomatica e giudiziaria, cioè ogni opposizione non violenta, è fondamentalmente “ostile” e sarà trattata alla stregua del terrorismo.

In altre parole, per l’Israele di oggi, l’attività diplomatica palestinese è terrore diplomatico, gli appelli dei tribunali palestinesi sono terrore giudiziario, i boicottaggi pro-palestinesi di merci sono terrore economico, una manifestazione palestinese è terrore contro l’ordine pubblico e una canzone di protesta palestinese è incitamento musicale al terrore.

Naturalmente, lo stesso vale per l’opposizione democratica palestinese che esce dalle urne. Dal punto di vista di Israele, questo è terrore demografico. Come ha detto il drammaturgo Hanoch Levin in “Istruzioni di sicurezza nei Territori Occupati”: “Un uomo che cammina per strada lanciando occhiate nervose da un lato all’altro e dietro alle sue spalle sarà sospettato di essere un terrorista arabo; un uomo che cammina per strada e guarda con calma davanti a sé sarà sospettato di essere un terrorista arabo con la testa a posto”.

Secondo Israele, il popolo palestinese non ha un modo legittimo o legale di lottare per realizzare le proprie aspirazioni nazionali, perché Israele non sta combattendo solo il terrore arabo, ma anche la lotta nazionale palestinese, in qualsiasi forma essa si presenti.

Questa decisione è assolutamente assurda non solo perché dà lo stesso peso, legale e morale, all’opposizione violenta e a quella non violenta (secondo Israele, entrambe sono ugualmente proibite), ma anche perché svuota di significato la stessa definizione israeliana di terrore.

Quando il mondo vedrà che Israele chiude i gruppi palestinesi per i diritti umani accusati di “attività diplomatica ostile” o “attività giudiziaria ostile”, o le organizzazioni il cui unico peccato è “l’attività umanitaria”, che per Israele è “sotto mentite spoglie” un’ostilità generale, cosa penserà della pretesa israeliana nei confronti di altre organizzazioni che definirà “organizzazioni terroristiche” nel corso degli anni?

Un uomo che lavora nel gruppo della società civile palestinese Addameer, designato da Israele come organizzazione terroristica insieme ad altri cinque gruppi. Ramallah, 2021.MOHAMAD TOROKMAN / REUTERS

Israele cancella le differenze tra queste categorie con le sue stesse mani. Nel caso delle sette organizzazioni recentemente messe fuori legge, forse è stato meglio così. Israele sta aiutando i Paesi che le finanziano a sminuire la definizione di terrorismo data da Israele e a continuare ad aiutarle.

Se la decisione del gabinetto è di trattare tutti i gruppi della società civile palestinese come organizzazioni terroristiche (anche se non è chiaro esattamente quali “azioni” saranno intraprese contro di loro), questo sarà un test importante per i gruppi per i diritti umani dall’altra parte della Linea Verde.

Abbiamo bisogno di solidarietà non solo perché è la cosa giusta da fare, ma anche perché le norme e le pratiche di questa persecuzione non si fermano mai nei Territori, ma si insinuano sempre nello stesso Israele. L’equiparazione delle attività civili al terrore non si fermerà ai palestinesi. Arriverà prima alle organizzazioni palestinesi in Israele e poi, naturalmente, ai gruppi ebraici di sinistra.

https://www.haaretz.com/opinion/2023-01-08/ty-article-opinion/.premium/israel-sees-palestinian-human-rights-groups-as-terrorist-organizations/00000185-8df8-da33-a9e7-edf9ff7a0000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Fai una donazione

Fai una donazione tramite Paypal alla nostra associazione:

Fai una donazione ad Asso Pace Palestina

Oppure versate il vostro contributo ad
AssoPace Palestina
Banca BPER Banca S.p.A
IBAN: IT 93M0538774610000035162686

il 5X1000 ad Assopace Palestina

Il prossimo viaggio