Netanyahu si sdraia insieme ai cani e si sorprende quando si risveglia con le pulci

Dic 28, 2022 | Notizie

di Yossi Verter,

Haaretz, 27 dicembre 2022. 

A cosa pensava esattamente quando si è unito a partiti che proclamano messianismo, razzismo, esclusione, omofobia e odio per l’altro?

Benjamin Netanyahu e Itamar Ben-Gvir alla Knesset. Ohad Zwigenberg

Il comportamento ora spaventato del Primo Ministro designato Benjamin Netanyahu ricorda il famoso detto: “Sdraiati con i cani, svegliati con le pulci”. Cosa pensava esattamente quando si è unito a partiti che proclamano messianismo, razzismo, esclusione, omofobia e odio per l’altro? Non pensava che avrebbe dovuto uscire ogni due giorni (o tre volte al giorno) con una dichiarazione di obiezione/chiarimento/sostegno? Questo è il suo sesto governo e non è mai stato così umiliato, persino prima del giuramento (!); non è mai stato trascinato così ripetutamente alla gogna di Twitter per ripulire lo sporco lasciato dai suoi partner.

Ha iniziato con il deputato Avi Maoz (Noam), ha continuato con il deputato Bezalel Smotrich (Sionismo Religioso), poi ha avuto a che fare con gli ultraortodossi e ora va in giro come un pazzo cercando di calmare la comunità LGBT perseguitata. Per anni ha girato il mondo vantando il liberalismo e l’illuminismo israeliano e il ministro gay del Likud. Di cosa sproloquierà ora alle Nazioni Unite, quando un ministro del suo governo e il presidente scelto dalla sua coalizione per il Comitato Costituzione, Legge e Giustizia della Knesset predica la discriminazione dei gay negli ospedali e negli alberghi per motivi “di fede”? Questo non esiste nell’ebraismo, certamente non nel “sionismo” di cui Simcha Rothman e Orit Strock portano invano il nome nel loro partito [Sionismo Religioso], lui con la sua faccia da poker e gli occhi freddi, lei con le sue parole dolci. Quanta malvagità cola da entrambi! Come se si divertissero a incutere paura alle persone.

“Questo [comportamnento discriminatorio] non si è mai verificato nei 15 anni della mia premiership. Non accadrà in futuro”, ha assicurato Netanyahu. Probabilmente ha ragione, sia per quanto riguarda il passato che il futuro. Ma la clausola di discriminazione è ancora nell’accordo di coalizione con il partito del razzismo religioso, perché Netanyahu è troppo debole, troppo spaventato e troppo intrappolato per trarre le giuste conclusioni: dovrebbe condannare, attaccare e sostanzialmente boicottare il presidente di Sionismo Religioso e ministro delle Finanze designato Smotrich. Non incontrarlo, non invitarlo, non condurre alcun tipo di dialogo con lui, ma solo con i funzioinari professionisti del ministero.

Il primo ministro designato è stato chiamato d’urgenza su Twitter (questa volta non un videoclip) dopo l’ignobile dichiarazione del figlio sulla severità della pena (la morte) che i procuratori che hanno preparato l’atto d’accusa contro suo padre meriterebbero. Possiamo imparare molto dal laconico tweet di Netanyahu, che porta chiaramente l’impronta del suo consiglio di amministrazione domestico. Ha aperto con una dichiarazione d’amore: “Amo mio figlio Yair”. Poi arriva alla comprensione: “Ma tutti hanno il diritto di esprimere critiche”. E poi, la debole obiezione, il flaccido borbottio che Sara e Yair gli hanno ovviamente permesso di twittare: “Non sono d’accordo con i [suoi] commenti”.

Da quando in qua l’incitamento all’omicidio è diventato un semplice “esprimere critiche”?! Soprattutto quando è espresso dal primo piagnucolone e allarmista del Paese, per il quale ogni imprecazione online è una “minaccia di omicidio” e un palloncino a forma di pene a una manifestazione è una “violenza sessuale” contro sua moglie. “Non sono d’accordo”, ha osservato educatamente come se si trattasse di due professori che analizzano un articolo accademico in una rivista giuridica. Debole, debole, debole. Non dimostra senso dello Stato e responsabilità nei confronti di una parte del braccio esecutivo del governo, che tra circa 72 ore sarà sotto la sua autorità. Se c’è una cosa che convalida l’affermazione che questo è il “primo governo Yair Netanyahu”, è proprio questo episodio.

Il prossimo Primo Ministro Benjamin Netanyahu e i suoi tre alleati di estrema destra Avi Maoz, a sinistra, Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich. Foto: Ohad Zwigenberg / SAUL LOEB / AFP / STEPHANIE KEITH/REUTERS / Eduardo Munoz Alvarez/ AP Photo / Ingimage. Grafica: Anastasia Shub

Non c’è da stupirsi che le forze dell’ordine permettano di scatenarsi a un pericoloso incitatore e spregevole bullo del web, cioè il primogenito di casa Netanyahu. Sono state convocate persone per essere interrogate e incriminate per molto meno di quello che ha detto questo “commentatore”. (È vero, ha subito chiarito che non stava parlando per “fare del male a nessuno”, presumibilmente in seguito alla telefonata urgente di un avvocato dopo la trasmissione in questione). Ma è chiaro che si sente al di sopra della legge. E ha ragione. Anche quando era il figlio del leader dell’opposizione godeva dell’immunità. Per non parlare di adesso.

Giovedì suo padre diventerà premier di un governo che è interamente a immagine e somiglianza del suo figlio maggiore. Sulla strada verso questo luogo felice, la Knesset ha discusso l’approvazione finale della “legge Dery” – la vergognosa legge per il delinquente seriale [la legge consentirebbe a Arye Dery di diventare ministro nonostante una condanna per corruzione e frode, NdT].

Si sostiene che “il popolo si è espresso”, ecc. Ma in ogni sondaggio d’opinione c’è una massiccia maggioranza contro questo vergognoso atto legislativo, che prevede anche di aggirare l’autorità legale a cui spetta decidere sulla questione della turpitudine morale: il presidente del Comitato Elettorale Centrale, il giudice della Corte Suprema Isaac Amit. L’ultima parola spetterà all’Alta Corte di Giustizia, e lo stesso vale per la “legge Ben-Gvir” che neutralizza la polizia. I giudici dell’Alta Corte avranno molto lavoro da fare quando le clausole dei vari accordi inizieranno a realizzarsi sotto forma di decisioni del governo o della Knesset, e la discriminazione delle minoranze e l’abuso dei deboli diventeranno la nostra routine quotidiana. La domanda è cosa resterà dell’Alta Corte dopo che il prossimo ministro della Giustizia, Yariv Levin, avrà finito di occuparsene.

Il governo che presterà giuramento giovedì ha portato avanti una radicale frantumazione dei valori fin dal giorno delle elezioni. Molti gruppi sono furiosi per questo. Persino la comunità imprenditoriale, il cui controllore è il governo, ha protestato domenica in seguito alle minacce contro la comunità LGBT. Anche il capo di stato maggiore uscente delle Forze di Difesa israeliane si è pronunciato (ovviamente esprimendo anche l’opinione del capo di stato maggiore entrante). Per Netanyahu sarà difficile imporre tali editti. Tutti sono in tensione, tutti montano le barricate.

https://www.haaretz.com/israel-news/2022-12-27/ty-article/.premium/netanyahu-lies-down-with-dogs-and-acts-surprised-when-he-wakes-up-with-fleas/00000185-5051-d122-a5cd-595184db0000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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