Israele aiuta l’Ucraina a dare una mano di bianco ai suoi nazisti

Dic 28, 2022 | Notizie

di Asa Winstanley e Ali Abunimah,  

The Electronic Intifada, 23 dicembre 2022. 

Indossando sul braccio il simbolo del “Wollfsangel” usato dai combattenti hitleriani nella Seconda Guerra Mondiale, il combattente ucraino di Azov Illia Samoilenko visita il sito archeologico di Masada in Israele. (AzovstalFam/Twitter)

I rappresentanti del gruppo neonazista ucraino Battaglione Azov sono stati in visita in Israele per raccogliere sostegno per i combattenti imprigionati della loro unità. Hanno incontrato politici e soldati israeliani.

L’ufficiale dei servizi segreti di Azov, Illia Samoilenko, è stato rilasciato a settembre in uno scambio di prigionieri con la Russia.

Era uno delle centinaia di combattenti di Azov che si sono arresi a maggio alla fine del lungo assedio russo della città orientale di Mariupol.

“Israele dà valore alla libertà, alla forza, all’onore. Sono le stesse cose che apprezziamo anche noi”, Samoilenko ha raccontatoquesta settimana ad Haaretz.

Ha anche raccontatoa The Times of Israel che “vede Israele e Ucraina dalla stessa parte, i civilizzati che combattono gli incivili in una lotta per il futuro dell’umanità”.

“Noi abbiamo la prosperità, una civiltà bella, ricca, piacevole, e loro sono cavernicoli medievali”, ha detto. Sembra che in questo caso i “loro” siano i palestinesi e i russi, che Samoilenko considera “incivili”.

Insieme a Samoilenko, nel tour israeliano c’è anche Yulia Fedosiuk, moglie di un combattente di Azov imprigionato e attivista lei stessa di estrema destra.

Entrambi hanno intrapreso questa settimana una campagna per accativarsi il pubblico, come parte di un più ampio tentativo di sbiancare l’immagine di Azov in Occidente.

I membri di Azov Illia Samoilenko e Yulia Fedosiuk hanno incontrato Naama Lazimi del Partito Laburista di Israele. (AzovstalFam/Twitter)

Prima che la Russia invadesse l’Ucraina a febbraio, era ampiamente riconosciuto che il Battaglione Azov promuoveva l’ideologia nazista.

L’Anti-Defamation League (ADL), un importante gruppo di pressione ebraico e israeliano, per esempio, aveva avvertito nel 2019 che Azov era un “gruppo estremista ucraino” con “legami con neonazisti e suprematisti bianchi”.

Ma ora che i governi occidentali armano l’Ucraina, compreso il Battaglione Azov, in una guerra per procura contro la Russia, c’è uno sforzo concertato per nascondere questa brutta realtà alla vista del pubblico.

Di conseguenza, con l’aiuto dei media, e ora di Israele e della sua lobby, negli ultimi mesi Azov ha tentato di cambiare la sua immagine.

La ricerca di un timbro di approvazione da parte di Israele è una strategia consolidata degli estremisti di estrema destra europei e americani che cercano di ottenere una legittimità presso il grande pubblico.

A maggio il Times di Londra ha segnalato che Azov stava pianificando di cambiare il proprio simbolo abbandonando il Wolfsangel [amo per prendere i lupi, NdT], un simbolo di estrema destra associato a una Divisione dell’esercito tedesco durante il regime nazista di Hitler.

Ma anche questo superficiale sbianchettamento sembra sia stato un cambiamento troppo grande da sopportare per Azov. Il simbolo rimane visibile in tutti i punti vendita online di Azov.

Recenti messaggi dei social media di Azov mostrano i loro combattenti che usano ancora il Wolfsangel.

Le foto pubblicate da un account Twitter pro-Azov, l'”Associazione delle Famiglie dei Difensori di Azovstal”, mostrano che Samoilenko e Fedosiuk hanno visitato Masada, dove Samoilenko indossava il simbolo nazista sulla sua uniforme.

Masada è il luogo mitico di un’ultima resistenza dei combattenti ebrei contro le forze romane. Oggi Israele vi tiene le cerimonie di giuramento per i suoi nuovi soldati, che si impegnano a far sì che “Masada non cada di nuovo”.

L’account Telegram dell’associazione Azovstal ha postato foto dei membri di Azov a Masada e ha dichiarato: “Quando oggi in Israele si parla della difesa di Mariupol, gli israeliani… ripetono costantemente: ‘Mariupol è la vostra Masada’”.

Oltre a visitare Masada, i tweet mostrano che i due militanti ucraini hanno incontrato anche soldati israeliani riservisti, hanno assistito a una proiezione cinematografica e si sono incontrati con Naama Lazimi – una leader politica israeliana del Partito Laburista, che fa parte della coalizione di governo uscente.

Poco dopo la pubblicazione di questo articolo, l’account Twitter dell’Azovstal ha cancellato il post che mostrava il loro incontro con Lazimi.

Legami documentati con il nazismo

Durante l’incontro con Lazimi, Samoilenko ha “sfatato i miti creati dalla propaganda russa sul reggimento Azov”, ha dichiarato l’associazione Azovstal sul suo canale Telegram.

Questo sembra essere un riferimento alla corretta affermazione del governo russo, sin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina a febbraio, che il Battaglione Azov è un’organizzazione nazista.

Ma ricordiamo che questa non è stata solo un’affermazione della Russia, è stata ampiamente condivisa e riportata dai media occidentali, compreso il sito web “investigativo” Bellingcat finanziato dall’UE.

Nel 2019, Bellingcat ha ampiamente documentato l’avvicinamento internazionale del battaglione ai gruppi suprematisti bianchi, notando che “l’interesse di Azov nel raggiungere gli estremisti americani e l’aperta cooperazione del gruppo ucraino con i neonazisti degli Stati Uniti e dell’Occidente erano in bella mostra” almeno fino al 2018 – quattro anni dopo che il battaglione Azov era stato integrato nella guardia nazionale ucraina.

Ma mentre gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Unione Europea conducono la loro guerra per procura contro la Russia in Ucraina, i media occidentali si sono ampiamente allineati nel ritrarre con simpatia quelli di Azof come i “difensori di Mariupol”, come nazionalisti incompresi e come vittime della “propaganda di Putin”.

Anche la Anti-Defamation League (ADL), che in precedenza aveva condannato i legami nazisti di Azov, si sta allineando.

Dopo l’invasione russa, l’ADL si è impegnata in un palese revisionismo dell’Olocausto per riabilitare i collaboratori di Hitler in tempo di guerra che oggi sono venerati come eroi nazionali in Ucraina, anche se hanno aiutato il Fürer tedesco a uccidere centinaia di migliaia di polacchi ed ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

Anche l’ADL sta contribuendo a ripulire il passato di Azov. Recentemente, il gruppo di pressione israeliano ha dichiarato che l’integrazione del Battaglione Azov nella Guardia nazionale ucraina, avvenuta nel 2014, significava che l’unità militare Azov si era separata dal più ampio movimento politico di estrema destra Azov e dal fondatore del movimento Andriy Biletsky.

Di conseguenza, l’ADL afferma ora di “non vedere il Reggimento Azov come il gruppo di estrema destra che era una volta”.

Ma nel 2019, Bellingcat aveva già riferito di “dichiarazioni appena rese note di un alto funzionario delle forze dell’ordine” in Ucraina che “suggeriscono che l’incorporazione del Reggimento Azov nella Guardia Nazionale Ucraina non ha influenzato l’ideologia di estrema destra sposata dai suoi membri – e ha invece permesso ad Azov di ottenere armi sofisticate e di costruire il proprio partito politico”.

“Ripristinare l’onore della razza bianca”.

Negli ultimi mesi, il Battaglione Azov sembra essersi ribattezzato “Reggimento Azov”, un altro apparente tentativo di legittimarsi come elemento normale dello Stato ucraino e di sbiancare la sua immagine nazista, pur mantenendo tutte le stesse politiche.

Questo cambio di nome è stato riportato in un articolo elogiativo del Jerusalem Post di questa settimana che ha affermato che “il Battaglione Azov [è] il predecessore del Reggimento Azov”.

Ma proprio come quando gli Stati Uniti e i loro alleati hanno ripetutamente tentato di ribattezzare il ramo siriano di Al-Qaeda come “ribelli moderati“, è improbabile che simili cambiamenti cosmetici possano ingannare qualcuno al di fuori dei giornalisti senza spina dorsale dei media dominanti.

E nonostante il fascino che Samoilenko e Fedosiuk hanno cercato di esercitare sulla stampa israeliana questa settimana, non c’è assolutamente motivo di pensare che Azov abbia abbandonato le sue radici razziste e antisemite.

Oltre a utilizzare ancora il simbolo nazista dell’amo per il lupo, recenti post di Azov sui social media dimostrano che il fondatore del gruppo Andriy Biletsky è ancora una presenza regolare alle parate di Azov.

Biletsky “si è impegnato a ripristinare l’onore della razza bianca” e quando era in parlamento ha presentato leggi che vietavano la “mescolanza delle razze”.

Nel 2014 scriveva che “la missione storica della nostra nazione in questo momento critico è quella di guidare le razze bianche del mondo in una crociata finale per la loro sopravvivenza. Una crociata contro gli Untermenschen [sub-umani] guidati dai semiti”.

Una fascista convinta

Nonostante il trattamento di simpatia che ha ricevuto quest’anno dagli stessi media occidentali che hanno valorizzato i nazisti di Azov, anche Yulia Fedosiuk è parte attiva dell’estrema destra ucraina.

“Uno dei miei migliori amici è ebreo e fa parte di Azov”, ha dichiarato Fedosiuk in un’intervista al Times of Israel di questa settimana.

Samoilenko ha fatto affermazioni simili nella sua intervista su Haaretz, affermazioni che, come ha notato il giornale, “non è stato in grado di sostenere immediatamente con dei nomi”.

In un articolo rivelatore su Fedosiuk il ricercatore Bob Pitt osserva che “la propensione di quelli di Azov per i discorsi ambigui e le successive negazioni è particolarmente accentuata riguardo all’antisemitismo, dove le assicurazioni ai giornalisti occidentali che il movimento accoglie membri ebrei sono contraddette altrove da espressioni di estrema ostilità verso gli ebrei”.

Pitt scrive che Fedosiuk è una fascista convinta che inveisce contro il femminismo e i diritti LGBTQ e che ha valorizzato il leader fascista rumeno del primo Novecento Corneliu Codreanu.

Codreanu era un virulento antisemita che una volta ha dichiarato che “La missione storica della nostra generazione è risolvere il problema dei kike” (“kike” è un termine estremamente dispregiativo per gli ebrei).

Come ha notato Pitt, quando Fedosiuk lavorava per la casa editrice Plomin di Azov, questa pubblicava traduzioni ucraine degli scritti di Codreanu, del fascista italiano Julius Evola e di altri noti personaggi della storia fascista europea.

Nazisti al potere

Israele ha stretti legami sia con la Russia che con l’Ucraina. Nonostante il Presidente Volodymyr Zelensky si sia lamentato del fatto che Israele abbia rifiutato di fornire all’Ucraina il sistema missilistico “Iron Dome”, armi, addestramento e combattenti israeliani hanno raggiunto l’Ucraina e anche il Battaglione Azov.

In aprile, è emerso un video di mercenari israeliani che combattono in Ucraina e che ringraziano il governo israeliano per averli “aiutati” nella loro guerra contro la Russia.

Sempre in quel mese, un video pubblicato online da Azov mostrava che la stessa unità utilizzava armi anticarro israeliane.

Il Battaglione Azov è nato come una banda di teppisti di strada di estrema destra. I suoi attivisti nel 2014 hanno costituito l’avanguardia del Colpo di Stato “Maidan” sostenuto dagli USA che ha rovesciato il governo eletto dell’Ucraina. Poco dopo il Battaglione è stato integrato nelle forze armate ucraine, dove si trova tuttora.

Nel 2018, L’avvocato israeliano per i diritti umani Eitay Mack ha scritto al governo israeliano per obiettare che gli aiuti del Paese all’Ucraina venivano utilizzati da neonazisti.

Nella sua risposta, il governo ha confermato che le licenze di armi all’Ucraina sono state concesse “in pieno coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri e altri enti governativi”, ma non ha negato di aver armato i nazisti ucraini.

La denuncia del 2018 di Electronic Intifada sull’armamento dei nazisti ucraini da parte di Israele ha causato un piccolo incidente diplomatico quando l’ambasciatore ucraino in Israele ha scritto un reclamo formale ad Haaretz dopo che il giornale aveva ripreso il nostro reportage.

Mack ha presentato una petizione all’Alta Corte israeliana per impedire allo Stato di armare i nazisti ucraini. Il governo ha risposto chiedendo che le udienze fossero tenute a porte chiuse e imponendo un ordine-bavaglio alla stampa.

Asa Winstanley è un giornalista investigativo e Ali Abunimah è direttore esecutivo di The Electronic Intifada.

https://electronicintifada.net/content/israel-helps-ukraine-whitewash-its-nazis/36911?utm_source=substack&utm_medium=email

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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