Cosa c’è di sbagliato nella definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance?

Nov 14, 2022 | Notizie, Riflessioni

di Jan Deckers e Jonathan Coulter,

Res Publica, 28 gennaio 2022. 

Sommario

Nel 2016 l’Alleanza Internazionale per la Memoria dell’Olocausto (IHRA) ha sviluppato una “Definizione Operativa di Antisemitismo”. Sebbene questa Definizione abbia ricevuto una significativa attenzione da parte dei media, non siamo a conoscenza di alcuna analisi filosofica completa. Questo articolo analizza questa definizione. Concludiamo che la definizione e l’elenco di esempi che contiene devono essere respinti. L’urgenza di farlo deriva dal fatto che gli attivisti pro-Israele possono utilizzare, come già hanno fatto, il documento dell’IHRA per scopi politici estranei alla lotta contro l’antisemitismo, in particolare per stigmatizzare e mettere a tacere i critici del governo israeliano. Questo provoca una diffusa autocensura, che ha un impatto negativo sulla libertà di parola e ostacola ogni azione contro il trattamento ingiusto dei Palestinesi. Rileviamo inoltre problemi insiti nel modo in cui la definizione si riferisce a critiche ad Israele simili “a quelle rivolte a qualsiasi altro paese”, un’ambigua formulazione del “potere degli ebrei come collettività”, mancanza di chiarezza sul “diritto all’autodeterminazione” del popolo ebraico, e infine la sua negazione di un evidente razzismo. Prendiamo in considerazione definizioni alternative e ne preferiamo una simile a quella dell’Oxford English Dictionary (OED), “ostilità o pregiudizio nei confronti degli ebrei”, con l’aggiunta delle parole “come ebrei”. Riconosciamo che la Dichiarazione di Gerusalemme sull’Antisemitismo (JDA) può essere utile per illustrare le carenze della definizione dell’IHRA. Tuttavia, non sosteniamo la promozione di questa definizione come la principale a livello internazionale. In effetti, mettiamo in dubbio l’efficacia dell’uso di nuove e complesse definizioni per combattere il razzismo contro gli ebrei o altri gruppi, e sosteniamo invece la necessità di combatterlo attraverso un’azione collettiva in tutte le società.

(Traduzione del sommario a cura di AssoPacePalestina)

Di seguito il testo completo dell’articolo in inglese.

https://doi.org/10.1007/s11158-022-09553-4

1 commento

  1. Sebastiano Comis

    Nel testo dell’articolo si legge che la definizione di antisemitismo approvata dall’organismo plenario IHRA ha escluso gli undici esempi formulati dalla commissione proponente, sette dei quali tesi a impedire, come manifestazioni di antisemitismo, le critiche a Israele. Ma poi il testo diffuso contiene anche gli esempi non approvati dall’assemblea dell’IHRA, successivamente utilizzati dalle numerosissime lobbies filoisraeliane per colpire i critici di Israele (vedi, tra i tanti, Corbin o Ken Loach). Però guai a parlare del potere ebraico, le lobby esistono ma non si può dire,

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