Supremazia ebraica senza maschere

Nov 4, 2022 | Notizie

di Hanin Majadli,

Haaretz, 3 novembre 2022. 

Il leader di Otzma Yehudit Itamar Ben-Gvir gesticola dopo l’annuncio degli exit poll delle elezioni generali di Israele, presso la sede del suo partito a Gerusalemme, il 2 novembre 2022. REUTERS/Corinna KernHanin Majadli

Al mattino presto, prima che tutti i voti venissero contati, il coro “La colpa è degli arabi”, diretto da Uri Misgav e in concerto con i cantanti di “Chiunque-tranne-Bibi”, ha riproposto un motivo familiare: incolpare gli arabi per i risultati delle elezioni. Questa volta, non solo per il ritorno al potere di Benjamin Netanyahu, ma anche per la trasformazione di Israele da un’oasi democratica, liberale e laica in uno Stato messianico, ebraico e halakha [ligio alla legge ebraica]. Dopo tutto, questo è ciò che conta per il cittadino arabo che subisce discriminazioni in ogni ambito della vita, o per il palestinese che vive sotto occupazione: esattamente chi ci ucciderà e ci esproprierà? I sionisti laici e democratici ? I sionisti con la kippah o un renitente alla leva con un curriculum criminale e kahanista?

Ciò che preoccupa questo blocco non è quello che l’estrema destra potrebbe fare in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, ma come Itamar Ben-Gvir e il blocco di estrema destra potranno influenzare quell’oasi nel deserto conosciuta come Greater Tel Aviv. Queste sono le questioni civiche a cui tengono davvero: potranno ancora ospitare l’Eurovision Song Contest? Ci sarà il trasporto pubblico durante lo Shabbat? Il matrimonio civile? Il riciclaggio? Il femminismo (in particolare, le donne pilota da combattimento)?

In realtà, hanno ragione. Riconoscono che non esiste una differenza sostanziale tra loro e la destra. L’anno scorso si è visto chiaramente che il “Governo del cambiamento“, con il sostegno e l’approvazione dei leader del campo democratico di sinistra nella Knesset, è stato più letale di tutti i suoi predecessori dagli anni 2000.

Con le campagne di tutti i partiti del centro-sinistra ebraico che assomigliano a una pubblicità di lifestyle, come se non ci fosse un cancro maligno chiamato occupazione che devasta il corpo della nazione e un regime di apartheid di cui fanno parte, non c’è da stupirsi che gli arabi israeliani non li vedano come partner, né per una visione del futuro né per le loro sofferenze e problemi.

La verità è spiacevole: la sinistra non può ottenere la maggioranza senza i voti dei palestinesi. Senza di loro, può gridare “Chiunque tranne Bibi” e cercare di sostituirlo con altri uguali. D’altra parte c’è un problema: questo campo è ebraico. Non può riconoscere gli israeliani palestinesi come cittadini uguali, perché non lo vuole. Non riconosce la possibilità di uno Stato di tutti i suoi cittadini. La sola richiesta è sentita come una minaccia.

(Questo centro sinistra) non è nemmeno disposto a fare il minimo, a fare una dichiarazione. Non sull’uguaglianza collettiva, sulla revoca della legge sullo Stato Nazione, su un vero finanziamento equo. Solo minacce e accuse. Non vi sta bene? Arriverà Ben-Gvir. E poi cosa farete? Non sarebbe meglio se ci ascoltaste e faceste ciò che vogliamo?

Quindi, vi meritate Ben-Gvir e Bezalel Smotrich. Loro sostengono apertamente la supremazia ebraica, senza contorcimenti e senza maschere.

L’estrema destra non vi spaventa per quello che farà ai palestinesi, ma per quello che farà a voi. Come ridurrà la vostra libertà, i vostri costumi, il vostro stile di vita. Quindi è giusto che il centro sionista sia finito con Ben-Gvir. Forse questo lo costringerà a guardare in faccia la realtà che cerca così accanitamente di negare.

Non c’è soluzione che possa evitare le cose più elementari: il riconoscimento che un regime di supremazia etnica non è un regime legittimo. Alla fine di ogni frase sul fatto che Israele è “ebreo e democratico”, si nasconde il rabbino Meir Kahane, anche se si immaginava qualcosa di più vicino a Zehava Galon o Merav Michaeli.

È l’ora di rendersi conto che questa situazione non è decretata dal destino. Questa clamorosa sconfitta potrebbe segnare un nuovo inizio, l’inizio di una assunzione di responsabilità per smantellare il regime di supremazia ebraica. Un nuovo inizio per costruire un’alternativa. Un’alternativa di sinistra, egualitaria e democratica.

https://www.haaretz.com/opinion/2022-11-03/ty-article-opinion/.premium/jewish-supremacy-without-the-masks/00000184-3f3b-de59-a5f4-bf3fe0c10000

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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