Improvvisamente, tutti temono per la democrazia israeliana

Ott 28, 2022 | Notizie, Riflessioni

di Gideon Levy,

Haaretz, 23 ottobre 2022. 

I palestinesi guardano mentre le attrezzature israeliane demoliscono una casa palestinese a Masafer Yatta, 25 luglio 2022. MUSSA ISSA QAWASMA / REUTER

Un’ondata di risveglio democratico ha colpito Israele in vista delle elezioni: tutti temono per la democrazia.

Il pericolo è in agguato solo a destra, ovviamente. Il centro-sinistra è agitato e sconvolto. Il pathos è ovunque giorno e notte, così come le esagerazioni drammatiche. Nehemia Shtrasler avverte dell’assassinio della democrazia (Haaretz, 21 ottobre); l’ex capo del servizio di sicurezza Shin Bet Yuval Diskin mette in guardia dalla guerra civile. Il giornalista Ben Caspit grida: “Un soffio separa Israele liberale e democratico da un governo di Ben-Gvir e Smotrich”. Alcuni parlano già di lasciare il Paese dopo le elezioni. Improvvisamente, tutti temono per la democrazia.

Improvvisamente, tutti temono per la democrazia in un Paese in cui circa la metà dei sudditi vive sotto una tirannia militare che è tra le più crudeli al mondo. Improvvisamente, tutti si preoccupano del futuro del sistema giudiziario, in un Paese in cui tale sistema legittima quasi tutti i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità e sfida apertamente il diritto internazionale. Improvvisamente, tutti sono sconvolti dalla possibilità di depenalizzare il reato di frode e di violazione della fiducia, in un Paese in cui il reato di omicidio è stato quasi completamente eliminato quando l’assassino è un soldato o un colono e la vittima è palestinese. Improvvisamente, tutti sono inorriditi dall’estremismo religioso, nel Paese più religiosamente coercitivo del mondo occidentale contemporaneo. E la gente è scioccata dalla possibilità che il processo di Benjamin Netanyahu possa essere annullato, in un Paese in cui Avigdor Lieberman non è mai stato nemmeno processato, sebbene i sospetti contro di lui fossero più gravi di quelli contro Netanyahu.

La  maggior parte di quelli che oggi gridano sono stati zitti fino a ora. Erano in silenzio di fronte ai crimini dell’occupazione e alla minaccia alla democrazia che questi crimini rappresentano. Sono rimasti in silenzio di fronte alla vergognosa legittimazione dei crimini da parte della Corte Suprema e dei tribunali militari, come se essere coinvolti negli eventi nei territori non facesse parte del sistema giudiziario in Israele. Hanno taciuto quando assassini e altri criminali non sono stati portati davanti alla giustizia e nemmeno interrogati; e hanno taciuto di fronte all’impresa degli insediamenti, la radice del regime di apartheid israeliano – e il più grande pericolo per la democrazia di cui la gente si preoccupa tanto ora. La maggior parte di loro è troppo vigliacca per chiamarlo per quello che è, uno Stato di apartheid, per evitare che questo li danneggi, ma si battono coraggiosamente per preservare la legge contro la corruzione; per loro, la rimozione di questa legge dal codice penale è più pericolosa di tutte le leggi sull’apartheid messe insieme.

Democratici convinti e determinati, ora si svegliano alla lotta contro il regime. Questo accade solo quando Netanyahu minaccia di tornare al potere e quando Itamar Ben-Gvir è il suo partner. Questo accade solo quando il fuoco del pericolo per la democrazia lambisce le loro vesti. Finché gli elementi antidemocratici danneggiano solo i palestinesi, il campo liberale e illuminato non è realmente interessato. Ma quando il fuoco si avvicina e minaccia le loro libertà personali, e quando è Netanyahu ad accenderlo, saltano in piedi per combattere come se fossero stati morsi da un serpente.

Vi svegliate ora? Dove eravate fino a ora? Israele “liberale e democratico” è in pericolo? Non è più liberale o democratico da molto tempo, in parte perché voi avete chiuso gli occhi. In effetti, non lo è mai stato. Un Paese in cui c’è sempre stato un governo militare (con l’eccezione dei pochi mesi precedenti la Guerra dei Sei Giorni del giugno 1967) non può essere considerato una democrazia da nessun punto di vista.

La differenza è che ora si tratta di Netanyahu, e il pericolo potrebbe raggiungere anche gli ebrei israeliani privilegiati, che finora hanno goduto di una democrazia liberale impressionante. La lotta per questo, e solo per questo, è un doppio standard. Quando si parla del pericolo esistenziale di Ben-Gvir per la democrazia, dopo aver ignorato per anni pericoli molto più gravi, si mente a se stessi. Ma cosa non faremmo per incutere più paura a Netanyahu e Bezalel Smotrich, per sentirci i guardiani dell’illuminismo contro coloro che cercano di distruggerlo e per dimenticare chi è responsabile del vero danno alla democrazia e dei veri pericoli che la attendono!

Chiedetevi cosa è più pericoloso per la democrazia: l’abrogazione della legge contro la violazione della fiducia, o il sostegno assoluto dei militari ai pogrom dei coloni? Cosa minaccia maggiormente di distruggerla? E di chi è la colpa? Di Netanyahu e Ben-Gvir? Davvero, solo loro?

https://www.haaretz.com/opinion/2022-10-23/ty-article-opinion/.highlight/suddenly-everyone-fears-for-israeli-democracy/00000184-00d3-de24-a1df-fbfb72a50000

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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