Pulizia etnica “made in USA”

Ott 24, 2022 | Notizie

di Mohammad Huraini,  

Mondoweiss, 21 ottobre 2022.  

Gli Stati Uniti permettono la pulizia etnica di Masafer Yatta, fornendo a Israele aiuti militari e le armi utilizzate per terrorizzare i Palestinesi.

Contenitore di gas lacrimogeno israeliano usato, con un’etichetta “Made in USA” stampigliata sul lato, trovata fuori dalla casa di Sami Huraini. (foto: Sami Huraini)

“In primavera, quando i re escono in guerra…”.

In 2 Samuele 11, leggiamo del ciclo annuale della guerra. Nell’Israele contemporaneo, i coloni israeliani illegali si radunano abitualmente per la battaglia in primavera e in autunno per i loro attacchi violenti contro i Palestinesi.

Primavera e autunno: quando le colture seminate vengono alla fine raccolte.

Sebbene siano una minoranza degli israeliani, i coloni estremisti, che considerano i Territori Occupati come un loro diritto di nascita, affrontano violentemente i palestinesi che vanno o tornano dai loro campi. Spesso sono accompagnati da una scorta dell’esercito israeliano, che assiste all’attacco dei coloni contro i palestinesi che non li hanno provocati, e non interviene. A differenza dei palestinesi, questi coloni vengono raramente arrestati.

Un colono ebreo spruzza spray al pepe sulla faccia di un dimostrante palestinese durante una protesta contro la decisione dell’Alta Corte di sfrattare otto comunità palestinesi a Masafer Yatta nelle Colline a Sud di Hebron, 10 giugno 2022. (foto: Mamoun Wazwaz/apa images)

Il 12 settembre 2022, il mio villaggio di Atuwani, nella Cisgiordania occupata, è stato attaccato dalle forze di occupazione israeliane, come ritorsione per un presunto attacco di mio padre contro un colono israeliano.

I video dimostreranno in seguito che i coloni hanno attaccato mio padre all’interno della sua proprietà e gli hanno rotto entrambe le braccia con delle mazze; dopo dieci giorni, mio padre è stato rilasciato dal carcere e l’accusa di tentato omicidio è stata ritirata. Nel frattempo, l’esercito israeliano si è impegnato in feroci attacchi di rappresaglia contro la mia famiglia e il mio villaggio.

Quando il fumo si è diradato, sono uscito di casa e ho trovato un candelotto di gas lacrimogeno a terra. L’ho raccolto, pensando che un ordigno così piccolo era bastato a far fuggire la mia famiglia, compresi i miei figli piccoli, per ripararsi all’interno della casa. Anche se non era la prima volta che vedevo da vicino questi contenitori, questa volta qualcosa ha attirato la mia attenzione. Stampigliato sul lato: “Made in USA”.

Il sostegno degli Stati Uniti all’occupazione israeliana, dalle sovvenzioni economiche alle bombole di gas lacrimogeni, contribuisce al terrorismo sponsorizzato dallo Stato di Israele contro i Palestinesi. Israele, violando i nostri diritti umani fondamentali e in barba a innumerevoli risoluzioni delle Nazioni Unite, cerca di sfrattarci con la forza dalle nostre case e dalle nostre terre.

I gas lacrimogeni sono un’arma di intimidazione, diretta indiscriminatamente contro manifestanti palestinesi pacifici, pastori e bambini.

Spesso ai gas fanno seguito anche le granate assordanti, dolorose e dirompenti. Poi arriva l’ultimo strumento per violare i diritti umani: il bulldozer, che avanza per radere al suolo la casa di una famiglia.

Producendo e fornendo queste armi, gli Stati Uniti sostengono l’apartheid e la pulizia etnica israeliana. Queste armi – insieme alle granate sonore, ai fucili M16, alle jeep militari, ai carri armati e ai bulldozer – ci terrorizzano quotidianamente, allo scopo di controllare e colonizzare terre che sono nostre di diritto.

Attivisti palestinesi si disperdono dopo un tafferuglio con soldati israeliani e coloni ebrei durante una protesta contro la decisione dell’Alta Corte di sfrattare otto comunità palestinesi a Masafer Yatta, nelle colline a Sud di Hebron, il 10 giugno 2022. (foto: Mamoun Wazwaz/apa images)

Ogni anno, gli Stati Uniti danno a Israele 3,8 miliardi di dollari, provenienti dalle tasche dei contribuenti americani, per perpetuare la violenza contro i Palestinesi in tutta la Palestina storica.

Ma, secondo la Campagna per Tagliare i fondi al Razzismo, il sostegno finanziario degli Stati Uniti supera i 3,8 miliardi di dollari all’anno; molti di più vengono incanalati attraverso “enti di beneficenza” israeliani coinvolti in alcune delle più atroci violazioni dei diritti umani. Per esempio, il Central Fund of Israel (CFI), con sede negli Stati Uniti, invia fondi a organizzazioni israeliane come Regavim, che cerca di sfollare con la forza i palestinesi nei villaggi di Khan al-Ahmar, Susiya e ora Masafer Yatta.

Khan al-Ahmar e Susiya sono piccoli villaggi di pastori beduini, spesso presi di mira dall’esercito israeliano e dai coloni armati, che cercano di distruggerli.

Il 16 maggio 2022, gli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite hanno chiesto a Israele di cessare immediatamente gli sgomberi forzati a Masafer Yatta. I cittadini di Masafer Yatta, tra cui almeno 500 bambini, devono affrontare lo sfratto forzato e l’allontanamento dalle loro case.

Regavim, che nel 2019 ha ricevuto più di mezzo milione di dollari da CFI, ha fatto pressione con successo per lo sfollamento di Khallet ad Dabe’, una delle piccole frazioni di Masafer Yatta. Il 29 settembre, i suoi residenti dovranno prepararsi a un trasferimento forzato che può avvenire da un momento all’altro.

Gli Stati Uniti sono gli unici a consentire la pulizia etnica

Mentre il resto del mondo si stringe attorno le otto comunità di Masafer Yatta, gli Stati Uniti sono soli nel sostenere questo piano violento di pulizia etnica.

La complicità degli Stati Uniti attraverso gli aiuti internazionali, le donazioni caritatevoli e le armi di fabbricazione statunitense, aiuta a sfollare violentemente famiglie innocenti e a spazzare via intere città. Noi palestinesi non stiamo semplicemente combattendo contro le forze coloniali israeliane e le leggi dell’apartheid: siamo schiacciati dal potere del denaro e delle armi degli Stati Uniti.

I cittadini americani dovrebbero sapere dove vanno le loro tasse e cosa finanziano. Quando vedono che sostengono l’ingiustizia, dovrebbero impegnarsi per fermarla. Gli americani possono interrompere il flusso di tasse, enti di beneficenza e armi che vengono utilizzate contro i Palestinesi innocenti. Se non sanno cosa possono fare, la Campagna per il Definanziamento del Razzismo è un buon punto di partenza.

La comunità di Masafer Yatta, che è composta da venti villaggi, tra cui il mio Atuwani, è al centro del sostegno che gli Stati Uniti offrono all’apartheid e alla violenza coloniale. Affrontiamo quasi quotidianamente gli attacchi dei coloni, la violenza delle forze israeliane, le demolizioni di case, i gas lacrimogeni e il furto di risorse: terra, acqua, strade. Noi continueremo con le nostre forme di protesta pacifica.

Ma chiediamo ai nostri alleati negli Stati Uniti di protestare contro il nostro trasferimento forzato e di chiedere che i soldi delle loro tasse siano utilizzati per fini giusti e non per sostenere la violenza contro di noi.

L’autore è grato per l’assistenza di Kelly James Clark in questo articolo.

Mohammad Huraini è un residente palestinese di Masafer Yatta, nel sud della Cisgiordania occupata.

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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