Basta con le uccisioni in Cisgiordania

Ott 10, 2022 | Notizie

dalla Redazione Haaretz,

Haaretz, 9 ottobre 2022. 

Manifestazione di palestinesi di fronte alle forze israeliane in Cisgiordania, a settembre. JAAFAR ASHTIYEH / AFP

Quattro persone, tre delle quali adolescenti, sono state uccise dall’esercito israeliano durante il fine settimana, e le uccisioni quasi quotidiane in Cisgiordania continuano a pieno ritmo.

Venerdì i soldati hanno ucciso Adel Daoud, 14 anni, vicino alla barriera di separazione, nell’area di Qalqilyah. L’esercito ha affermato che Adel aveva tentato di lanciare una molotov contro i soldati. Solo due ore hanno separato la sua uccisione da quella di Mahdi Ladadweh, 17 anni, colpito al petto dai soldati nel villaggio di Al Mazraa al-Gharbiya, a nord-ovest di Ramallah. Secondo i testimoni, gli scontri nel villaggio sono scoppiati quando i residenti hanno cercato di respingere i coloni che avevano attaccato una casa della comunità. Cinquanta residenti sono rimasti feriti negli scontri di venerdì.

Sabato, i soldati hanno ucciso altri due giovani nel campo profughi di Jenin: Mahmoud al-Sous, 18 anni, e Ahmed Daraghmeh, 19 anni. La loro morte è avvenuta quando le forze dell’esercito (IDF) sono entrate nel campo con un gran numero di soldati per arrestare un ricercato e hanno incontrato una resistenza armata. La settimana scorsa, l’IDF ha ucciso altri quattro residenti durante le sue attività nel campo profughi.

Questi numeri richiedono una riflessione e un riesame dell’attività dell’esercito a Jenin e in altri posti, e anche delle azioni dei soldati dal grilletto facile quando si tratta di palestinesi, anche quando sono disarmati, anche se sono minori.

Ma le responsabilità non si fermano all’esercito. Il governo è responsabile delle azioni dell’IDF. Queste azioni suggeriscono che, in vista delle elezioni, il Primo Ministro Yair Lapid e il Ministro della Difesa Benny Gantz vogliono dimostrare agli elettori di non essere deboli in materia di sicurezza, come invece sostiene costantemente la destra. Anche i coloni aggiungono benzina al fuoco con le loro violenze contro i residenti della Cisgiordania, con i loro slogan mendaci che avvertono di falsi pericoli sulle strade e con le loro sollecitazioni al governo contro i palestinesi. Durante la stagione elettorale, il potere di queste azioni è particolarmente grande e i coloni sono molto bravi a sfruttare tale opportunità.

L’attuale occasione dei coloni è l’ora in cui lo Stato è più in pericolo, mettendo alla prova la capacità di Lapid e Gantz di resistere alle minacce e alle intimidazioni della destra, aumentando allo stesso tempo la loro intrusione a supervisori dell’esercito. Resta da vedere se hanno qualche altra politica da offrire – oltre a quella di uccidere – quando si presenteranno davanti agli elettori, chiedendo anche di poter formare il prossimo governo.

Questo non è affatto chiaro, alla luce del fatto che il cosiddetto governo del cambiamento ha “battuto ogni record” di uccisioni di palestinesi. Circa 100 palestinesi uccisi dall’inizio dell’anno sono un numero inaccettabile, soprattutto se si esaminano le circostanze di ogni singolo omicidio. L’IDF non indaga quasi più su nessuno dei casi, o comunque non lo fa seriamente, e la compiacenza con cui la dimensione delle uccisioni viene accolta dal governo, dall’esercito e dall’opinione pubblica è estremamente minacciosa e pericolosa.

https://www.haaretz.com/opinion/editorial/2022-10-09/ty-article-opinion/stop-the-killings-in-the-west-bank/00000183-b927-d8cc-afc7-ffefaec00000

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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