Appello urgente di B’Tselem al procuratore della Corte Penale Internazionale: impedire a Israele di commettere un crimine di guerra nelle colline a Sud di Hebron

Ott 10, 2022 | Notizie

di B’Tselem,

B’Tselem Press Releases, 6 ottobre 2022. 

Un ragazzo assiste all’addestramento militare a Masafer Yatta. Foto Itai Itai Feitelson

Questa settimana (lunedì 3 ottobre 2022), il gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem ha scritto al procuratore della Corte Penale Internazionale dell’Aia (CPI), chiedendo il suo intervento urgente per fermare i tentativi di Israele di espellere le comunità palestinesi dalle loro case e terre nelle colline a Sud di Hebron (nella Cisgiordania meridionale).

Israele ha cercato di espellere queste comunità per decenni, ma ha recentemente intensificato le sue azioni – in termini di portata, gravità e frequenza – in seguito alla sentenza della Corte Suprema di Israele del maggio 2022. La sentenza, che ha violato norme del diritto internazionale e principi morali fondamentali, ha stabilito che i residenti non hanno alcun diritto di vivere su quella terra e che non esiste alcun impedimento legale alla loro espulsione.

Israele ha reso la vita dei residenti un incubo: essi subiscono minacce quotidiane alle loro persone e alle loro proprietà da parte di soldati e coloni, oltre a disagi per rumori e inquinamento, danni continui alle infrastrutture, invasione incessante della loro privacy e costante incertezza sul loro futuro. Recentemente, l’esercito ha condotto nell’area attività presentate come addestramenti militari, utilizzando fuoco vivo e guidando veicoli militari – compresi carri armati – attraverso le comunità e nelle loro vicinanze. Israele sta anche lavorando per isolare queste piccole comunità dall’ambiente circostante: i militari hanno piazzato posti di blocco, confiscato auto e impedito ad attivisti, giornalisti e diplomatici di accedere all’area.

B’Tselem ha allegato alla lettera una addendum che descrive in dettaglio decine di incidenti avvenuti nell’area dal giugno 2022, che illustrano la realtà violenta e quotidiana che Israele sta imponendo a queste comunità. Nella lettera, B’Tselem ha sottolineato che, mentre dal 1999 Israele ha evitato espulsioni dirette, continua a sottoporre i residenti a condizioni di vita intollerabili nel tentativo di allontanarli con metodi indiretti. Questa tattica implicita viene usata per nascondere meglio l’intenzione di Israele di commettere un crimine di guerra, ma non c’è alcuna ambiguità: si tratta dello stesso obiettivo e dello stesso crimine.

B’Tselem ha chiesto al Procuratore della CPI Karim Khan di avviare un intervento preventivo e di avvertire Israele che sta compiendo un crimine di guerra, poiché il trasferimento forzato di residenti nei territori occupati è una violazione dell’articolo 8, paragrafo 2, lettera a), punto vii), dello Statuto di Roma. B’Tselem ha sottolineato che, sebbene questa politica sia stata attuata per decenni, l’attuale responsabilità ricade sugli alti funzionari israeliani – tra cui il Primo Ministro, il Ministro della Difesa, il Capo di Stato Maggiore, il Comando Centrale dell’OC, il capo dell’Amministrazione Civile e i giudici dell’Alta Corte che hanno sancito questa politica.

Il direttore esecutivo di B’Tselem Hagai El-Ad, che ha firmato la lettera, ha spiegato che il regime di apartheid israeliano sta costringendo “circa 1.000 residenti palestinesi delle colline a Sud di Hebron a un’esistenza umiliante e ridotta al minimo, rendendo la loro vita così miserabile da indurli a lasciare le loro case e la loro terra e a far sì che lo Stato prenda il controllo dell’area”. E ha aggiunto: “Chiediamo il vostro intervento urgente in questo caso, per permettere a queste comunità di vivere con dignità, con la sicurezza di base e la certezza sul loro futuro”. Quando Israele ha cercato di espellere la comunità palestinese di Khan al-Ahmar (situata a est di Gerusalemme), l’intervento dell’Ufficio del Procuratore della CPI (ottobre 2018) ha fermato Israele”.

https://www.btselem.org/press_releases/20221006_icc_preventive_intervention

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

.

1 commento

  1. Annunziata

    Sono molto scettica; Israele ha licenza di uccidere con la totale impunità; dubito che ascolti il verdetto della CPI.

    Risposta sintetica del curatore del sito: Non è detto che la CPI decida di aprire il caso e poi di emettere (chissà quando) una sentenza di condanna. Casomai lo facesse, però, le sanzioni sarebbero verso specifici individui e avrebbero il loro peso politico.

    Rispondi

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Fai una donazione

Fai una donazione tramite Paypal alla nostra associazione:

Fai una donazione ad Asso Pace Palestina

Oppure versate il vostro contributo ad
AssoPace Palestina
Banca BPER Banca S.p.A
IBAN: IT 93M0538774610000035162686

il 5X1000 ad Assopace Palestina

Il prossimo viaggio