Dopo la sentenza del tribunale, Shaked ordina alla famiglia di un palestinese che uccise dei soldati di lasciare Israele

Set 30, 2022 | Notizie

di Noa Shpigel e Yael Freidson,

Haaretz, 29 settembre 2022. 

Il Ministro degli Interni di Israele ha avvertito il Ministro della Pubblica Sicurezza di prepararsi all’espulsione forzata di sette membri della famiglia se non lasceranno la loro casa entro giovedì prossimo.

Il Ministro degli Interni di Israele Ayelet Shaked, il mese scorso. Credit: נעם ריבקין פנטון

Il Ministro degli Interni di Israele Ayelet Shaked ha informato sette parenti di Fadi al-Qanbar – che uccise quattro soldati nel 2017 – che devono lasciare il Paese entro la prossima settimana, dopo che il Governo ha revocato lo status di residenti a 17 membri della famiglia.

Shaked ha detto al Ministro della Pubblica Sicurezza Omer Bar-Lev di prepararsi per un’espulsione forzata dei parenti se non dovessero partire di loro spontanea volontà entro giovedì prossimo. I membri della famiglia hanno dichiarato ad Haaretz che intendono appellarsi alla sentenza.

Shaked ha detto che “i membri della famiglia a cui è stato revocato lo status di residenti non hanno alcuna scusa legale per rimanere in Israele e, finché si trovano sul territorio israeliano, sono qui illegalmente e devono essere mandati via in conformità con la Legge sull’Ingresso in Israele”. Ha detto che “Lo Stato di Israele deve combattere il terrore con tutti i mezzi a sua disposizione, ed è giunto il momento di usare anche questo strumento a fini di deterrenza.”

La Corte d’Appello di Gerusalemme ha stabilito la settimana scorsa che i permessi di residenza dei parenti potevano essere revocati, dopo che l’ex Ministro degli Interni Arye Dery aveva deciso di agire nel 2020 per fermare il processo di ricongiungimento familiare. Il Governo ha spiegato la richiesta di revoca dei permessi di residenza con la motivazione che, secondo l’opinione dell’establishment militare, a Jabal Mukkaber, il quartiere di Gerusalemme dove vivono i parenti, “c’è un’atmosfera che sostiene gli attacchi terroristici”. Si è anche affermato che questi parenti hanno mostrato di identificarsi con i terroristi e con le loro azioni, e che lo scopo della revoca di residenza è quello di creare deterrenza. 

L’avvocato Daniel Shenhar, che ha rappresentato 11 dei familiari per conto di HaMoked – Centro per la Difesa dell’Individuo, ha affermato in risposta che “il Ministro degli Interni si sta impegnando in una propaganda elettorale a buon mercato, alle spalle di familiari innocenti. Naturalmente ricorreremo in appello contro la sentenza, senza alcun riferimento all’assurdo comportamento del Ministro, e mi aspetto che il tribunale distrettuale si pronunci contro questa inaccettabile punizione collettiva”.

Dopo la sentenza, Shenhar ha dichiarato che “si tratta di familiari innocenti, tra cui fratellastri e cugini di secondo grado, con un legame minimo con il terrorista”. Ha aggiunto che “questo è un caso in cui il Ministero degli Interni, con una mossa inconsueta, ammette che la revoca dei permessi viene fatta a scopo di deterrenza, e crediamo che questa sia una considerazione sbagliata riguardo alla questione del ricongiungimento familiare”.

Nel 2017, Fadi al-Qanbar fece un attacco con un camion sul lungomare Armon Hanatiziv di Gerusalemme, uccidendo un’ufficiale donna, il tenente Yael Yekutiel, e tre cadetti: l’allievo ufficiale Erez Orbach, l’allieva Shir Hajaj e l’allieva Shira Tzur.  

I genitori della Hajaj hanno detto, in risposta alla revoca dei permessi di residenza della famiglia del terrorista, che “Centinaia di terroristi sono venuti da Jabal Mukkaber, e ora l’intero villaggio saprà che [se qualcuno compie un attacco terroristico] la sua famiglia sarà espulsa da Israele e non riceverà diritti o altri benefici. Solo questo scoraggerà e impedirà il prossimo attacco terroristico”.

https://www.haaretz.com/israel-news/2022-09-29/ty-article/.premium/shaked-orders-terrorists-relatives-to-leave-israel-after-court-revokes-residency-status/00000183-8570-d85e-ad87-a77de7260000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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