Il crimine dei coloni paga sempre

Set 6, 2022 | Notizie

della Redazione di Haaretz,

Haaretz, 5 settembre 2022. 

L’avamposto di pastori Mitzpe Yehuda, in Cisgiordania, aprile 2022. La sua evacuazione è stata sospesa su richiesta del Ministero della Difesa. Credit: Hadas Parush

L’accaparramento di terre da parte del progetto per l’insediamento nell’Area C della Cisgiordania continua a pieno ritmo, sotto gli auspici dell’Amministrazione Civile e con l’aiuto dell’esercito e dei governi israeliani che si sono succeduti. Ora l’agenzia sta presentando un piano che consentirebbe la legalizzazione di decine di avamposti illegali, i cosiddetti avamposti di pastori.

Negli ultimi anni il numero di avamposti di pastori è cresciuto fino a 50, facendo guadagnare a questa forma di acquisizione da parte dei coloni il dubbio record di “forma più comune di avamposto di insediamento in Cisgiordania”. Secondo uno studio di Kerem Navot, che ricerca e monitora le pratiche e le politiche israeliane di utilizzo della terra in Cisgiordania, gli avamposti illegali cosiddetti di pastori hanno permesso ai coloni di prendere il controllo di circa 25.000 ettari, quasi il 7 percento della terra classificata come Area C.

L’appropriazione della terra viene effettuata utilizzando quello che potrebbe essere definito il metodo della capra-colono: la capra, cioè un gregge di capre e pecore, viene portata in una certa area, creando la necessità di un ampio pascolo. La maggior parte degli avamposti di pastorizia in Cisgiordania opera senza un contratto di pascolo da parte del Ministero dell’Agricoltura e solo pochi hanno ottenuto tali contratti dalla Divisione Insediamenti dell’Organizzazione Sionista Mondiale.

Il grande vantaggio di questo metodo è che permette di controllare il massimo della terra con il minimo della manodopera dei coloni. Dopo che il metodo del saccheggio è stato eseguito e utilizzato per prendere il controllo di decine di migliaia di ettari, viene introdotta la seconda fase del piano: la “regolarizzazione”. Prima si infrange la legge, poi si cambia la legge per legalizzare il saccheggio.

Questa è la missione che si è assunto Ze’ev Hever, capo di Amana, il braccio esecutivo del movimento di insediamento, che purtroppo, ma senza sorpresa, ha trovato un benevolo ascolto nell’Amministrazione Civile. Il protocollo, che è ora in fase di elaborazione, consentirebbe la legalizzazione dei 30-35 avamposti agricoli esistenti che soddisfano la condizione principale: si trovano su terreni cosiddetti statali. Se approvato, il protocollo consentirebbe la creazione di altri avamposti di questo tipo.

Ancora una volta, i coloni hanno dimostrato che il crimine ebraico nei territori paga sempre. L’Amministrazione Civile ha iniziato a formulare la bozza di regolamento circa due anni fa, in considerazione dell’aumento del numero di questi avamposti. La risposta adeguata al numero crescente di aziende agricole create illegalmente sarebbe stata quella di provvedere alla loro rimozione e di intensificare l’applicazione della legge. Invece, l’agenzia si è inchinata ai coloni padroni e cerca di ritagliare una legge per adattarla alla loro corruzione.

L’Amministrazione Civile da sola non può approvare il nuovo protocollo. Anche il Ministro della Difesa e il Ministero della Giustizia devono approvarlo. Il Ministro della Difesa Benny Gantz non ha ancora detto qual è la sua posizione. Sta aspettando che il protocollo gli venga presentato. Si spera che riconosca che si tratta di un meccanismo di saccheggio progettato per prendere il controllo di una parte sempre maggiore dell’Area C, per impedire ai Palestinesi di lavorare la loro terra e per ridurre il loro spazio vitale.

Non deve dare una mano a un’azione che invade il territorio palestinese, in violazione degli accordi firmati da Israele, e che incoraggia la criminalità dei coloni. Gantz deve respingere completamente il protocollo e ordinare l’evacuazione degli avamposti di pastori esistenti.

https://www.haaretz.com/opinion/editorial/2022-09-05/ty-article-opinion/settler-crime-always-pays/00000183-0efd-d1ac-abdb-1fffcef40000

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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