Il governo israeliano sta cercando di distruggere il mio villaggio. Abbiamo bisogno del vostro aiuto

Giu 19, 2022 | Notizie

di Basel Adra,

Independent, 15 giugno 2022. 

L’unica cosa che può fermare questa ingiustizia –essere espulsi dalle nostre case– è la pressione internazionale

Abbiamo combattuto una battaglia legale lunga 23 anni per salvare la nostra terra (The Associated Press)

Crescere a Masafer Yatta – nel sud della Cisgiordania, nei territori palestinesi – è stata per molti versi un’esperienza bellissima. Da bambino, amavo molto vivere nell’ambiente naturale in cui la mia famiglia e la mia comunità hanno prosperato. Insieme a mio padre, mio nonno e i miei fratelli, ci prendevamo cura delle pecore, godendoci la vita di villaggio dei contadini. Ricordo la scuola, i campi estivi, i matrimoni e i giochi con gli amici.

Ma c’era un altro aspetto della vita qui. Quando avevo tre anni, i soldati sfrattarono con la forza tutte le famiglie dei villaggi dell’area di Masafer Yatta. Fu un evento traumatico. Un anno dopo lo sgombero, le persone poterono tornare nelle loro terre grazie a un’ordinanza temporanea del tribunale.

Abbiamo vissuto una battaglia legale lunga 23 anni per salvare la nostra terra. Sono diventato un attivista, come i miei genitori, osservando –e filmando– con dolore come l’occupazione israeliana prende di mira la mia comunità: demolendo case, condotte idriche e strade. Distruggendo luoghi e persone che amo. Nel frattempo, a poche centinaia di metri da casa mia, gli insediamenti illegali israeliani si sono espansi, rubando altre terre e risorse. Godono di tutti i vantaggi delle infrastrutture che l’esercito ci impedisce invece di costruire sulla nostra terra.

La situazione è ora in un momento critico. La Corte Suprema israeliana, allineata agli interessi dell’occupazione, ha deciso che la mia comunità può essere distrutta in qualsiasi momento. Qualcosa come 1.300 persone diventeranno senzatetto e 12 villaggi saranno spazzati via.

Gli sgomberi previsti sono giustificati dalle autorità israeliane con il fatto che i nostri villaggi si trovano in una cosiddetta “zona di tiro” (dichiarata tale dalle stesse autorità). Ma le nostre famiglie vivono qui da secoli: la zona di tiro è una scusa, un brutale strumento per sfrattarci.

Dopo la sentenza del tribunale, ci sono già state due incursioni di demolizione. Complessivamente, sono state spazzate via decine di strutture, di cui circa la metà erano case di abitazione, nonché strutture utilizzate dalle nostre comunità per l’agricoltura e l’allevamento. Decine di persone sono rimaste senza casa, i mezzi di sussistenza sono stati distrutti. Le forze israeliane hanno consegnato ordini di demolizione anche a un intero villaggio di Masafer Yatta – nulla è stato risparmiato: case, pozzi d’acqua, ripari per le pecore, tutto è stato destinato alla distruzione.

Come è possibile che ciò accada? La risposta è che Israele non è chiamato a rispondere. Le case palestinesi vengono demolite e la terra viene confiscata. Gli insediamenti illegali israeliani si ingrandiscono e ne vengono creati di nuovi.

Il motivo per cui la nostra terra ci viene sottratta è molto chiaro: è per fare più spazio ai coloni israeliani, e ciò fa parte di uno sforzo molto più grande per avere una terra solo per gli ebrei, senza i palestinesi. Questo è chiaro anche dalle politiche e dalle leggi razziste che ci vengono imposte, che ci impediscono di avere permessi di costruzione e infrastrutture di base, mentre i coloni, sulla nostra terra palestinese, hanno tutto ciò di cui hanno bisogno. Persino i loro allevamenti di polli hanno servizi migliori dei nostri.

Si tratta, in altre parole, di un apartheid molto chiaro.

E adesso cosa succederà? I diplomatici vengono in visita, osservano, ma sul terreno non cambia nulla. Soldati e coloni creano i veri “fatti sul terreno”, ci ripuliscono etnicamente e ci aggrediscono. La violenza, che io stesso ho sperimentato, è quella di farci sentire vulnerabili e insicuri. Come per chiunque altro nel mondo, la nostra casa significa molto per noi. Rappresenta i nostri ricordi, le nostre tradizioni, il nostro senso di comunità e di unione. Israele vuole distruggere tutto questo e allontanarci.

Noi resteremo saldi sulla nostra terra, ma abbiamo bisogno del vostro sostegno. Abbiamo avviato sui social media la campagna #savemasaferyatta per attirare l’attenzione della comunità internazionale: condividete le nostre storie tra i vostri familiari, amici e rappresentanti eletti.

Questa è la nostra casa e non abbiamo un altro posto dove andare. L’unica cosa che può fermare questa ingiustizia –un’espulsione intrapresa e approvata dal governo, dall’esercito e dalla magistratura israeliana– è la pressione internazionale. È per questo che vi scrivo. È per questo che dovete agire.

Basel Adra è un giornalista e attivista di Masafer Yatta.

https://www.independent.co.uk/voices/masafer-yatta-west-bank-israel-demolition-b2101648.html

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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