Gli Stati Uniti criticano lo sfratto della famiglia palestinese dalla casa di Sheikh Jarrah

Gen 21, 2022 | Notizie

di Jacob Magid,

The times of Israel, 20 gennaio 2022. 

L’inviata di Biden si unisce al resto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, recentemente riorganizzato, nel descrivere la mossa come una probabile mina agli sforzi di pace, ma Israele afferma che la famiglia cacciata dalla casa di Gerusalemme “ha rubato la terra”

Le forze israeliane di fronte alle rovine di una casa palestinese demolita nel quartiere Sheikh Jarrah di Gerusalemme. 19 gennaio 2022 (Ahmad Gharabli/AFP)

L’inviata USA alle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione per lo sfratto di una famiglia palestinese nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est, ma l’inviato israeliano ha difeso la mossa come un’azione municipale di contrasto contro trasgressori della legge.

I commenti dell’ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield durante una sessione del Consiglio di Sicurezza rappresentano le prime reazioni dell’amministrazione del presidente Joe Biden sulla rimozione, poche ore prima, della famiglia Salihiya da una casa nel quartiere attualmente più caldo di Gerusalemme.

“Per fare progressi [verso la pace], sia Israele che l’Autorità Palestinese devono astenersi da passi unilaterali che esacerbano le tensioni e riducono gli sforzi per portare avanti una soluzione negoziata a due stati”, ha affermato Thomas-Greenfield durante una riunione mensile del Consiglio di Sicurezza sul conflitto Israelo-palestinese. “[Tali passi unilaterali] includono annessioni di territorio, attività di insediamento, demolizioni e sfratti –come quello che abbiamo visto a Sheikh Jarrah– incitamento alla violenza e risarcimenti per le persone incarcerate per atti di terrorismo”.

L’inviato speciale delle Nazioni Unite per il Medio Oriente Tor Wennesland e quasi tutti gli altri stati membri del forum hanno condannato l’espulsione della famiglia, alcuni con toni decisamente energici.

“Chiedo alle autorità israeliane di porre fine alla rimozione e allo sfratto dei palestinesi, in linea con gli obblighi di Israele ai sensi del diritto internazionale, e ad approvare nuovi piani edilizi che consentirebbero alle comunità palestinesi di costruire legalmente e soddisfare le loro esigenze di sviluppo”, ha affermato Wennesland.

Mercoledì, prima dell’alba, la polizia israeliana ha sfrattato la famiglia Salihiya e ha demolito la loro casa, arrestando 18 attivisti palestinesi e israeliani sulla scena.

Il municipio di Gerusalemme ha dichiarato di voler costruire sul terreno una scuola per alunni con bisogni speciali, oltre a sei asili nido e altre strutture pubbliche, per i residenti palestinesi del quartiere.

Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, parla ai media ad Ankara, in Turchia. 4 giugno 2021. (AP/Burhan Ozbilici)

È stato il primo sfratto a Sheikh Jarrah dal 2017. A maggio, le battaglie per gli sfratti nel quartiere sono state un fattore importante nelle tensioni che hanno scatenato una breve guerra tra Israele e i terroristi di Hamas, che hanno minacciato violenza se i palestinesi fossero stati allontanati dalle loro case.

L’ambasciatore israeliano all’ONU Gilad Erdan ha difeso lo sgombero, dicendo che la famiglia Salihiya “ha rubato terre pubbliche per il suo uso privato”.

“Questa è una questione municipale che è passata attraverso tutti i normali canali del sistema legale israeliano indipendente. Tuttavia i palestinesi usano questa questione –e la risposta pavloviana anti-israeliana dell’ONU– per i propri interessi politici”, si è lamentato Erdan.

I Salihiya contestano che la zona sia dedicata ad uso pubblico, affermando di averci vissuto dagli anni ’50 su un terreno acquistato da proprietari privati ​​arabi.

Inoltre, gli oppositori allo sfratto indicano un grande appezzamento di terreno aperto, a 1,5 chilometri di distanza dalla casa, che avrebbe potuto essere utilizzato per edificare asili nido e scuole per alunni con bisogni speciali che la città vuole costruire. Invece, il comune di Gerusalemme ha ceduto l’appezzamento a una yeshiva ultra-ortodossa, che prevede di costruire un suo campus nel quartiere a maggioranza palestinese.

In questa foto scattata il 5 maggio 2021, il ministro degli Esteri palestinese, Riyad al-Maliki, tiene una conferenza stampa con il ministro degli Esteri russo dopo un incontro a Mosca il 5 maggio 2021. (Alexander Zemlianichenko / POOL / AFP)

Nonostante le sue critiche agli sfratti, Thomas-Greenfield si è anche lamentata del “concentrarsi su Israele” da parte del Consiglio, ribadendo il sostegno dell’amministrazione Biden a una soluzione a due stati.

Il ministro degli Esteri dell’Autorità Palestinese, Riad al-Maliki, ha avvertito che la situazione sul campo continuerà a deteriorarsi fintanto che la comunità internazionale non prenderà provvedimenti contro Israele, un’affermazione di prammatica.

 “La negazione da parte di Israele dei diritti dei palestinesi e la sua sfida alla comunità internazionale va avanti da così tanto tempo perché Israele può fare affidamento sul fatto che ci saranno critiche e condanne, ma non ci saranno conseguenze”, ha detto Maliki.

Ha avvertito che la mancata adozione di azioni concrete per salvare una soluzione a due stati lascerebbe, come unica opzione praticabile per i palestinesi, una realtà a uno stato, purché con uguali diritti per ebrei e arabi tra il Mar Mediterraneo e il fiume Giordano.

“Questo è il momento di agire. È tempo di pace, non di apartheid”, ha detto Maliki, in un apparente riferimento al titolo del libro del 2006 dell’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter sul conflitto [Palestine: Peace Not Apartheid].

Gilad Erdan tiene in mano una pietra durante una sessione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul conflitto israelo-palestinese. 19 gennaio 2022. (Immagine da video/ONU)

Erdan ha criticato l’AP per non aver condannato gli attacchi terroristici palestinesi contro gli israeliani, ed ha criticato gli stati membri delle Nazioni Unite per la loro “ipocrisia” nel condannare Israele rimanendo in silenzio riguardo alla violenza palestinese.

L’inviato israeliano ha portato con sé una grossa pietra, tenendola sollevata durante il suo discorso, come esempio delle pietre scagliate contro i veicoli israeliani in viaggio attraverso la Cisgiordania e Gerusalemme Est negli ultimi mesi.

“Attacchi terroristici con pietre – non piccoli sassi – ma pietre come questa che vengono lanciate contro gli israeliani nelle loro auto e contro gli autobus. Vengono lanciate contro uomini e donne israeliani, neonati e bambini israeliani. Ogni-Singolo-Giorno”, ha detto. Solo nel 2021, gli israeliani hanno subito 1.775 attacchi con le pietre da parte di terroristi palestinesi, ma il mondo non dice nulla”.

Thomas-Greenfield ha anche utilizzato il forum per riflettere sulla situazione di stallo degli ostaggi in una sinagoga a Colleyville, in Texas, durante il fine settimana.

“Gli eventi strazianti di Colleyville, in Texas, lo scorso fine settimana… ci ricordano che dobbiamo lavorare tutti insieme per opporci all’antisemitismo e all’estremismo”, ha detto. “Gli Stati Uniti continueranno a difendere la giustizia per le vittime dell’antisemitismo, per i sopravvissuti all’Olocausto e per i loro discendenti”.

L’incontro è stato il primo sul Medio Oriente da quando il Consiglio di Sicurezza ha inserito cinque nuovi paesi nell’organismo per sostituire cinque paesi i cui termini erano scaduti.

Israele e gli alleati hanno accolto favorevolmente la nuova composizione del Consiglio, che ora include solo paesi che hanno legami con Gerusalemme, compresi gli Emirati Arabi Uniti.

“Per la prima volta in molti anni, tutti i membri di questo Consiglio hanno relazioni diplomatiche con lo Stato di Israele”, ha affermato Thomas-Greenfield. “Questa è una testimonianza degli importanti cambiamenti in atto in Medio Oriente ed è indicativa del contributo di Israele sulla scena mondiale. Approfittiamo di questa opportunità per andare oltre i nostri standard di discussione e identificare modi per sostenere le parti nella ricerca di una pace sostenibile e duratura per tutti i loro popoli”.

Aaron Boxerman ha contribuito a questo rapporto

https://www.timesofisrael.com/us-pans-eviction-of-palestinian-family-from-sheikh-jarrah-home/

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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