“Incarcerata ma libera”: lettera della leader palestinese in carcere Khalida Jarrar alla figlia defunta Suha

Lug 13, 2021 | Notizie

di Khalida Jarrar,

Mondoweiss, 13 luglio 2021. 

Khalida Jarrar (Foto: Samidoun)

Questa è la lettera che Khalida Jarrar ha inviato perché fosse letta al funerale di sua figlia Suha, dopo che Israele aveva rifiutato la sua richiesta di essere scarcerata per partecipare.

Martedì 13 luglio, la famiglia e gli amici dell’avvocatessa palestinese per i diritti umani Suha Jarrar l’hanno sepolta nella città di Ramallah, nella Cisgiordania occupata. Al suo funerale mancava la madre di Suha, la leader palestinese, icona femminista e prigioniera politica Khalida Jarrar. Nonostante i numerosi appelli dei gruppi per i diritti dei palestinesi, l’Israel Prison Service (IPS) ha negato la richiesta di scarcerazione di Khalida per partecipare al funerale di sua figlia. La seguente lettera è stata letta al funerale di Suha e contiene il messaggio di addio di Khalida a sua figlia, così come essa lo ha trasmesso verbalmente ai suoi legali.    

Imprigionata ma libera: lettera dal cuore della leader palestinese in carcere Khalida Jarrar a sua figlia, Suha, partita troppo presto

13 luglio 2021

Soffro così tanto, figlia mia, solo perché mi manchi.
Soffro così tanto, figlia mia, solo perché mi manchi.

Dal profondo della mia agonia, ho allungato la mano e
abbracciato il cielo della nostra patria attraverso la finestra
della mia cella di prigione nel carcere di Damon, Haifa.
Non preoccuparti, bambina mia.
Rimango dritta e salda, nonostante le catene e il carceriere.
Sono una madre addolorata dal desiderio struggente di vederti un’ultima volta.

Questo accade solo in Palestina.
Tutto quello che volevo era dare l’ultimo addio a mia figlia.
Con un bacio sulla fronte, e per dirle che l’amo
tanto quanto amo la Palestina.

Figlia mia, perdonami per non aver partecipato alla commemorazione della tua vita,
per non esser stata accanto a te in questo momento straziante e finale.
Il mio cuore ha raggiunto le vette del cielo per il desiderio di vederti,
di accarezzarti e piantarti un bacio sulla fronte attraverso la
finestrella della mia cella di prigione.

Suha, mia ​​preziosa.
Mi hanno impedito di offrirti un ultimo bacio d’addio.
Ti do il mio addio con un fiore.
La tua assenza è un dolore bruciante, un dolore atroce.
Ma io rimango salda e forte,
Come le montagne dell’amata Palestina.

Khalida Jarrar è un’attivista femminista e per i diritti umani, ed è membro del Consiglio Legislativo Palestinese. Vive a Ramallah, ma è stata incarcerata da Israele, a più riprese in detenzione amministrativa, dal luglio 2015.

Traduzione di Donato Cioli – AssoPacePalestina

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