Il Consiglio Comunale di Firenze approva una risoluzione per la Palestina

Mar 2, 2020 | Iniziative

20 Febbraio 2020.

Siamo soddisfatti perché questo risultato è anche frutto del  costante impegno e dei rapporti che Assopace Palestina – Firenze ha consolidato con la  Commissione 7 e con alcuni consiglieri comunali.

Hanno votato a favore: Sinistra Progetto Comune (coalizione di sinistra di opposizione), Partito Democratico e Lista Nardella (del Sindaco, di centrosinistra) e Fratelli d’Italia. Lega e Forza Italia contrari. Movimento 5 Stelle non ha partecipato alla votazione. Presenti 31, Favorevoli 24, Contrari 7.

Nel seguente link il video della seduta del Consiglio Comunale:

http://consiglio-online.comune.firenze.it/webtv/cmWeb.dll/clip?SE=819&ORG=&AN=2020

La discussione parte da 01:15:30.  C’è stato un inqualificabile attacco di Cellai (Forza Italia) ad Assopace Palestina, nella persona di Piero Caramelli, durante la discussione sulla proposta di Cocollini (Lega) di riconoscere Gerusalemme Capitale di Israele (al punto 02:19:36). Questa mozione è stata respinta con 24 voti contrari e 6 favorevoli.

Resistere per esistere

Gian Paolo Pazzi e Piero Caramelli – Assopace Palestina Firenze

Risoluzione N. 2019/00848

OGGETTO: contro le politiche delle annessioni in Palestina

SOGGETTI PROPONENTI: Antonella Bundu, Dmitrij Palagi, Mimma Dardano, Maria Grazia Monti

IL CONSIGLIO COMUNALE

Preso atto della decisione unilaterale del governo degli Stati Uniti di andare contro le decisioni assunte dall’ONU, più volte dalla stessa organizzazione ribadite, con l’apertura dell’Ambasciata a Gerusalemme che la riconoscerebbe di fatto come unica e indivisibile capitale di Israele, come pure dell’analoga posizione di stati europei quali la Romania, la Repubblica Ceca, l’Austria e l’Ungheria;

Ricordato come la stessa Assemblea delle Nazioni Uniti avesse recentemente bocciato a larghissima

maggioranza la risoluzione americana che implicitamente riconosceva Gerusalemme quale

capitale dello stato d’Israele, un’opposizione espressa anche col voto italiano;

Considerata tale decisione statunitense come risposta unilaterale contro il riconoscimento dell’entità statuale palestinese, sancita dalla stessa Assemblea dell’ONU nel 2012 con la concessione dello status di osservatore permanente (Ris.67/19, 29 novembre 2012);

Ricordato come il governo statunitense abbia poi ricattato l’Autorità palestinese, minacciando la chiusura della rappresentanza diplomatica palestinese negli USA se permanesse l’opposizione al piano americano di risoluzione della questione dei territori, piano che non contempla il rispetto della soluzione ONU che prevede i due stati;

Ricordata la politica di rifiuto al dialogo, sempre sostenuto dall’ONU, seguita da Israele dal riconoscimento del 2012, parallelamente al sistematico espandersi degli insediamenti coloniali a fronte della distruzione di case, ospedali, infrastrutture dei Palestinesi;

Considerato il rischio più che attuale dell’esacerbarsi dei rapporti d’Israele con i paesi arabi, col probabile rafforzamento dell’estremismo islamico, e quindi con scarso contributo alla pace, rapporti già compromessi dal recente attacco dell’aviazione israeliana alle basi iraniane;

Considerati i molteplici richiami fatti dalle organizzazioni umanitarie che operano nella regione, che sottolineano la sistematicità dell’uso della forza, la brutalità della repressione effettuata verso qualunque forma di dissenso, senza remore anche nei confronti di vecchi e bambini, con decine di morti e migliaia di feriti da arma da fuoco;

Evidenziato il generalizzarsi sia di azioni militari nei territori degli stati vicini, come ad esempio nel caso dei Sauditi in territorio yemenita, sia d’impiego dello strumento della forza bruta per ogni

contesa interna, come ad esempio nel caso della Turchia e dell’Iran nei confronti delle minoranze curde;

Ricordata la risoluzione 1023/2018 presentata dagli allora consiglieri del gruppo “Firenze riparte a Sinistra”, Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi, che ottenne parere favorevole in

Commissione 7 e mai approdata alla discussione in Consiglio per scadenza del mandato elettorale e perciò qui riproposta;

ESPRIME

La propria vicinanza alle popolazioni palestinesi di Gaza e della Cisgiordania, in particolare a tutte le famiglie colpite da lutti e perdite;

La propria riprovazione e il proprio sdegno per la brutale azione militare israeliana di repressione di qualunque forma di protesta, chiedendo l’immediata cessazione dell’uso dissennato della forza e del dispositivo militare e richiamando al rispetto dei diritti umani;

Il proprio profondo dissenso rispetto alla volontà del governo statunitense di dare all’area un

equilibrio geopolitico basato solo sui rapporti reali di forza, anziché sul diritto internazionale e sulla diplomazia;

La propria adesione ideale e fattiva, per quanto in proprio potere, a soluzioni pacifiche che rispettino le decisioni assunte in sede ONU e nel quadro del diritto umanitario ed internazionale;

INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA

A richiedere che lo Stato Italiano:

Riconosca la Nakba e il diritto al ritorno e/o al risarcimento per i rifugiati palestinesi, come prerequisito per un giusto ed equo accordo di pace israelo-palestinese, per il quale è urgentemente necessario un maggiore impegno da parte della comunità internazionale;

Riconosca che i palestinesi hanno il diritto alla protesta nonviolenta e pacifica, a cercare modi pratici per sostenerli e ad appoggiare la richiesta dell’ONU di un’inchiesta indipendente sull’uso di qualsiasi forza eccessiva contro civili disarmati; Insista che a tutti i palestinesi siano concessi i diritti umani come affermato nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, nella Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia del 1989 e in altri trattati e strumenti sui diritti umani e che le violazioni di tali diritti siano condannate e indagate indipendentemente.

A farsi promotore della volontà espressa dal Consiglio Comunale e ad inoltrare il presente atto consiliare:

al Presidente della Repubblica;

al Presidente della Camera dei deputati;

al Presidente del Senato;

al Presidente del Consiglio dei ministri;

ai Capigruppo parlamentari di Camera e Senato;

Il consigliere e le consigliere comunali:

Antonella Bundu

Dmitrij Palagi

Mimma Dardano

Maria Grazia Monti

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