Il Sionismo come forma di machismo.

Gen 4, 2019 | Riflessioni

Machismo, come dire: io, in quanto autodesignato maschio alfa, posso fare qualunque cosa questo mio fottuto IO voglia fare, a chi mi pare, per qualunque mio vantaggio personale, senza il minimo timore di conseguenze negative.

Bradley Burston

Haaretz, 8 dicembre 2018

Un manifestante palestinese sposta dalla propria faccia il fucile di un soldato israeliano durante una protesta di palestinesi, israeliani e stranieri sulla strada 60, in Cisgiordania, il 17 maggio 2014. AFP

C’è qualcosa dentro di me di cui non riesco proprio a sbarazzarmi. Lo spingo via, cerco di non prestarci attenzione, ma continua ad agitarsi là in fondo, avvelenando tutto il sistema. Poi, dopo due tormentate settimane, mi sono reso conto che è il momento di riportarlo su, in superficie, e finalmente farci i conti.

Si tratta del Sionismo. Il Sionismo come forma di machismo.

Machismo, come dire: io, in quanto autodesignato maschio alfa, posso fare qualunque cosa questo mio fottuto IO voglia fare, a chi mi pare, per qualunque mio vantaggio personale, senza il minimo timore di conseguenze negative.

Come dire: posso sicuramente tormentare e bastonare chi mi pare, per ottenere quel che voglio, senza badare a quante persone questo possa ferire, umiliare, infuriare, opprimere.

Perché? #PerchéSionismo

Ha a che fare con il machismo nel comportamento, nella politica, nell’esecuzione delle procedure, in parole e atti. In Cisgiordania, e in Israele.

Ha a che fare con una settimana durante la quale i soldati israeliani di destra hanno attaccato e combattuto con la Polizia di frontiera israeliana, nel tentativo di scarcerare con la forza alcuni coloni che la stessa polizia aveva arrestato per avere lanciato pietre verso case palestinesi in Cisgiordania.

Ha a che fare con i coloni che premono sui ministri perché partecipino a una protesta CONTRO il loro stesso governo, perché non ha risposto con la dovuta rapidità agli attacchi terroristici legalizzando subito (in gergo, “Koshering”) migliaia di case di coloni che persino Israele riconosce esser state costruite illegalmente su terreni di proprietà palestinese. Obbedienti come cani sotto la minaccia di un bastone, nove ministri (uno meno della maggioranza) hanno partecipato alla protesta.

Avete letto bene.

Tutto al servizio del Sionismo come forma di machismo, tutto nell’interesse del nuovo Grande Israele, dove 2000 torti fanno una destra.

Tutto al servizio del Sionismo, che si è riempito di testosterone in un He-Man [supereroe fantasy] fotti-tutti-eccetto-noi come è il governo dei coloni, fatto dai coloni, per i coloni. Un governo che deriva i suoi legittimi poteri dal consenso dei coloni. E di nessun altro.

Ha a che fare con l’oltrepassare, schiacciandoli sotto i piedi, tutti gli immaginabili confini, solo perché si può. Ha a che fare con la pressione israeliana sugli USA e sul suo governo federale perché promulghino una legislazione anti-BDS, e con la richiesta fatta, a quando pare, alla Cancelliera tedesca Angela Merkel perché tagli i fondi tedeschi alle organizzazioni e istituzioni che l’amministrazione di Benjamin Netanyahu vede come troppo critiche alla sua politica. Fra queste, il sito web di notizie e commenti +972 Magazine e, più sorprendente, il Museo Ebraico di Berlino.

Sì, anche qui avete letto bene.

Ha a che fare con tutto questo, e anche col non dire niente, girandosi dall’altra parte, quando in una scuola del Texas sembra sia stata licenziata una logopedista per l’infanzia che si rifiutava di sottoscrivere un impegno a non boicottare Israele, suscitando una causa legale sui diritti sanciti dal Primo Emendamento.

Tutto per un Sionismo che ora prende le caratteristiche peggiori e più detestabili di quella che può esser definita la personalità di Israele, e le glorifica, escludendo quanto una volta c’era effettivamente di positivo.

Prendiamo il Nuovo Uomo Sionista: il vice portavoce della Knesset, Bezalel Smotrich, della fazione dominata dai coloni radicali Tkuma, del partito integralista Bayit Hayehudi.

Famoso per: avere definito “un corteo di animali” una marcia dell’orgoglio LGBTQ; avere spinto per la segregazione tra Arabe ed Ebree nei reparti maternità (“È naturale che mia moglie non voglia stare accanto ad una che ha appena partorito un bambino che, tra 20 anni, potrebbe voler assassinare il suo”); aver detto che i bambini che lanciano pietre ai soldati dovrebbero essere colpiti a morte, e avere dichiarato, per quanto riguarda gli Israeliani, che Dio ha ordinato agli Ebrei di non vendere case agli Arabi.

Il suo attuale motivo di vanto: esser l’autore della proposta totalmente surreale (cha domenica scorsa ha avuto una prima approvazione dal governo Netanyahu) che, se approvata definitivamente dalla Knesset, legalizzerebbe magicamente non meno di 65 avamposti illegali in Cisgiordania, dotandoli di infrastrutture, servizi governativi e allaccio alla rete elettrica della Israel Electric Corporation. Sarebbe inoltre garantito un mutuo da parte del Ministero del Tesoro per qualunque colono che volesse costruire una nuova casa lì dove attualmente si trova, e sarebbe anche garantita una effettiva immunità nei confronti di azioni di polizia come sfratti e demolizioni.

O prendiamo un altro Nuovo Uomo Sionista: Yair Netanyahu, possibile candidato del Likud alla Knesset, ovvero lo sboccato, il razzista, quello che umilia la fidanzata spinto dagli ormoni, l’iper-privilegiato ed enormemente arrogante figlio del Primo Ministro.

Guardate come cresce in prestigio e importanza mentre sostiene pubblicamente la pulizia etnica contro milioni di Musulmani, promuove l’accusa di antisemitismo contro gli Ebrei di sinistra, giura al banco dei testimoni come un marinaio ubriaco e, per dessert, compie gesti osceni in un’aula di tribunale.

Guardate come ne gongolano i suoi orgogliosi genitori.

Perché? Perché è un vero uomo. Perché è veramente di destra. Perché è Israeliano, è Ebreo e del Likud.

Perché ora Sionismo vuol dire insediamenti. E leggi che strangolano la democrazia. Perché per ottenere il favore del voto oscillante ma cruciale dei razzisti ultra mascolini (secondo loro), dei nuovi Kahane [rabbino nazionalista, NdT], dei neo-fascisti e, certo, per ottenere il favore del movimento dei coloni, i leader israeliani adesso chiamano alla guerra anche se gli stessi militari sono contrari.

Strisciare ai piedi dell’estrema destra, battendosi il petto come grandi scimmioni in mostra, i leader di Israele ora vogliono estirpare ed espellere i familiari dei terroristi, anche se lo Shin Bet e i capi di polizia ed esercito hanno esplicitamente e ripetutamente detto ai ministri del governo che le espulsioni sono controproducenti nella lotta al terrorismo, e sono direttamente in conflitto con gli interessi israeliani a breve e lungo termine, in patria e all’estero.

Avete letto bene.

Tutto è così degenerato che il discorso sul machismo ora si estende a coloro che si oppongono al Sionismo, e che hanno adottato la sua mancanza di simpatia e comprensione per chiunque stia dall’altra parte del conflitto.

E questo dove mi porta?

Porta me, e un enorme numero di altri Ebrei, ad essere orfani di una patria, soppiantati da benintenzionati evangelici e antisemiti stranieri e altri simpatizzanti del Grande Israele, sostenitori degli insediamenti e dell’occupazione permanente e del Netanyahu permanente e del conflitto permanente e della punizione collettiva permanente e della negazione dei diritti basilari per milioni di Palestinesi.

Vi posso dire questo: se questo è il Sionismo, voglio scendere dall’autobus.

Scusatemi, ma ho qualcosa di mio da estirpare ed espellere. Dentro di me.

Può darsi che non ci sia una cura per il machismo, ma non è una buona ragione per lasciarlo lì a marcire.

https://www.haaretz.com/opinion/.premium-zionism-as-a-form-of-toxic-masculinity-1.6760661

Traduzione di Rossella Rossetto

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