L’aggressione di Israele contro la Palestina occupata

Mar 7, 2016 | Info dal mondo

Stato di Palestina

Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP)

L’aggressione di Israele contro la Palestina occupata

dal 13 settembre 2015 al 1 marzo 2016

Rapporto Speciale: UCCISIONI EXTRAGIUDIZIALI

Il 22 settembre 2015, l’adolescente palestinese Hadeel Hashlamon, 18 anni, è stata uccisa presso un checkpoint israeliano all’interno della città occupata di Hebron. La sua uccisione veniva giustificata dal regime israeliano nello stesso momento in cui gli assassini della famiglia Dawabsheh, nel villaggio Duma il 31 luglio 2015, non venivano catturati dalla potenza occupante. Gli attacchi giornalieri dei coloni e le incursioni militari, oltre allo spostamento forzato della popolazione palestinese, l’assedio e la costruzione di insediamenti sono, come documentato in questo rapporto, la realtà quotidiana del popolo palestinese, che vive sotto l’occupazione militare di Israele. L’incitamento da parte del governo di Israele e le sue chiare politiche per annientare qualsiasi orizzonte politico, distruggendo la soluzione dei due Stati, continuano ad essere le politiche ufficiali di Israele, la potenza occupante. L’assenza di un’azione da parte della comunità internazionale finalizzata a proteggere il popolo palestinese e a rendere Israele responsabile per le sue sistematiche violazioni contro i diritti nazionali e umani dei Palestinesi è il messaggio che continua ad essere inviato al popolo palestinese. Questo report è un breve riassunto delle violazioni israeliane che hanno avuto luogo nel corso degli ultimi cinque mesi, tra il 13 settembre 2015 e il 1° Marzo 2016.

Riassunto delle violazioni israeliane per tipo e numero:

TIPO DI VIOLAZIONE CISGIORDANIA STRISCIA DI GAZA TOTALI
Uccisioni 160 26 186
Ferimenti (dal 1 ottobre)

fonte: Ministero Salute Palestinese

+15.000
Incursioni 3188 34 3222
Detenzioni 3926 127 4053
Detenzioni temporanee 1879 3 1882
Checkpoint volanti 3143 3143
Attacchi a fuoco israeliani 2857 531 3388
Demolizioni di case 129 1 130
Distruzioni/confische di proprietà 614 28 642
Atti di terrorismo/violenza dei coloni 484 484

fonte: Gruppo Palestinese di Monitoraggio (PMG)

Palestinesi uccisi – Esecuzioni extragiudiziali:

Dal 13 Settembre 2015 e fino al 1° marzo 2016, Israele ha ucciso 186 palestinesi.

Secondo Amnesty International, alcuni dei casi registrati sono riconducibili a “omicidi extragiudiziali”.

Esempio: il caso di Hadeel Al-Hashlamon

Il 22 settembre, alle ore 07:43, un soldato israeliano ha sparato diversi colpi verso Hadeel Al-Hashlamon e l’ha uccisa per il presunto ‘possesso di un coltello’ quando è stata fermata in uno dei tanti posti di blocco all’interno del centro storico di Hebron. I funzionari israeliani rifiutano di mettere a disposizione le riprese video che mostrano l’intera sequenza di eventi.

Marcel Leme, un cittadino brasiliano osservatore per i diritti umani, era a pochi metri dalla scena. Ha presentato una relazione scritta, con le foto e la sua testimonianza (pubblicata sul blog Sanaúd-voltaremos). Leme ha detto: “La donna era ferma sull’altro lato della barriera metallica, dietro di lei c’era un muro. Non si è mossa, non ha parlato, urlato o reagito. Non ha mai provato ad attaccare i soldati e non si è nemmeno avvicinata a loro. Poi i soldati israeliani hanno iniziato a sparare verso di lei, circa cinque o sei volte. I soldati erano ormai a circa 3 metri di distanza da lei “.

Dice il dottor Salah Al-Hashlamon, padre di Hadeel e specialista in medicina d’urgenza, che ha esaminato il corpo di sua figlia: “Ho trovato 10 proiettili nel corpo di mia figlia. Le forze di occupazione hanno lasciato sanguinare mia figlia per più di 45 minuti. Hanno impedito che la Mezzaluna Rossa palestinese le salvasse la vita, non consentendole di intervenire. L’hanno poi trasferita in un modo umiliante e disumano, su un’ambulanza che appartiene all’Hadassah Hospital e che non possiede ossigeno ma solo ventilazione artificiale. Mia figlia era già morta quando l’hanno operata: le hanno aperto lo stomaco fino a tagliarle parte dell’intestino. I proiettili sono stati trovati nel cuore, polmoni, fegato, reni, vita, cosce e piedi.” Il dottor Al-Hashlamon ha anche dichiarato che Israele non poteva dimostrare che la figlia avesse un coltello. Ha poi aggiunto: “Rinuncerei alla mia causa se il video registrato al posto di blocco dimostrasse il contrario”.

Dal caso di Hadeel in poi, molti Palestinesi sono stati uccisi a sangue freddo con l’accusa di possedere un coltello. Finora, nemmeno una indagine è stata avviata per stabilire la verità. Secondo Human Rights Watch, molti altri Palestinesi sono stati uccisi dall’uso “indiscriminato e anche deliberato di Israele” di fare fuoco sui manifestanti.

Seguono altri 35 esempi di uccisioni di Palestinesi.

Uccisioni DistrettoUccisioni mese

Palestinesi feriti

Secondo il Ministero Palestinese della Sanità, più di 15.000 Palestinesi sono stati feriti, tra cui 25 bambini; più di 5.000 sono stati feriti dopo essere stati colpiti da proiettili veri e proiettili rivestiti di gomma. Altri sono stati vittima di inalazione di gas lacrimogeni, assalti e ustioni. Glu esempi che seguono riguardano l’apertura del fuoco verso bambini da parte delle forze di occupazione israeliane:

๏ Il 15 settembre, allo svincolo nord di Al-Ram, le forze israeliane hanno sparato a tre persone, tra cui due bambini, durante una manifestazione contro l’occupazione israeliana e i continui assalti alla Spianata delle Moschee da parte di coloni ebrei estremisti. Le forze israeliane hanno usato proiettili di metallo rivestiti di gomma, granate assordanti e gas lacrimogeni contro civili palestinesi disarmati.

Ciò ha provocato il ferimento di tre giovani: Basil Ayoub Mohammed Al-Salaymeh (17 anni), Mahmoud Shaker (15 anni),e Qusai Mohammed Abed Rabbo.

Seguono altri 28 esempi di ferimenti di Palestinesi.

Raid israeliani e arresti di Palestinesi

Dal 13 settembre 2015 le forze israeliane hanno effettuato almeno 3.222 raid nello Stato Occupato di Palestina; inoltre, almeno 4.053 Palestinesi sono stati arrestati.

Ciò include anche la detenzione di una guardia di sicurezza della Spianata delle Moschee, l’aggressione allo Sceicco Omar Kiswani, direttore della moschea di Al-Aqsa, e a un altro addetto alla sicurezza, in modo da consentire al Ministro israeliano dell’Agricoltura, Uri Ariel, accompagnato da alcuni coloni israeliani, di accedere al luogo sacro.

Demolizioni di case

Dal 13 Settembre 2015 le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione nei quartieri palestinesi, nei campi profughi e nei villaggi per consegnare ordini militari di demolizione. Le forze di occupazione israeliane hanno demolito le case palestinesi e sigillato una stanza come nel seguenti emblematici casi.

๏ La mattina del 21 settembre, le forze di occupazione israeliane hanno preso d’assalto il quartiere di Silwan e demolito una casa in costruzione di proprietà della famiglia Al-Abbassi, con l’accusa che essa era stata costruita senza licenza, scontrandosi con diversi residenti che hanno protestato contro tale demolizione.

Seguono altri 27 esempi di demolizione di case.

Violenze dei coloni/terrorismo

Il Negotiations Affairs Department (il dipartimento che rappresenta l’OLP nei negoziati) ha riportato che nel corso degli ultimi dieci anni più di 11.000 attacchi sono stati perpetrati dai coloni israeliani contro la popolazione palestinese sotto occupazione e contro le loro proprietà.

Dal 13 Settembre 2015 i coloni israeliani hanno effettuato quasi 484 attacchi contro i Palestinesi, le loro proprietà e luoghi di culto. Questi coloni hanno agito impunemente e con il sostegno dello Stato di Israele e delle sue forze di occupazione. I coloni israeliani risultano collegati all’omicidio di diversi Palestinesi. In molti casi documentati, i coloni israeliani hanno formulato false accuse contro i Palestinesi e le forze di occupazione israeliane hanno subito reagito uccidendo questi Palestinesi senza fare tante domande.

Gli estratti di video (largamente condivisi sui social media) riflettono un livello estremo di odio e violenza da parte dei coloni, delle forze di occupazione israeliane e del governo israeliano estremista. Gli esempi che seguono mettono in evidenza alcuni degli attacchi portati dai coloni israeliani, e incidenti in cui essi sono responsabili per l’uccisione di Palestinesi da parte delle forze di occupazione israeliane:

๏ Il 1° ottobre, alle ore 02:45, un gruppo di coloni israeliani ha preso d’assalto l’ingresso del villaggio di Sinjil e gettato pietre contro la casa di Rashid Khalil. Quando i coloni hanno aperto il fuoco su un veicolo di proprietà di Odai Jabarah, le forze di occupazione israeliane hanno sparato proiettili di gomma, gas lacrimogeni e granate verso i residenti, cercando di impedire l’attacco dei coloni.

Seguono altri 28 esempi di violenze da parte dei coloni.

Violenze coloni

CONCLUSIONE

Questo rapporto rappresenta un’analisi al microscopio delle quotidiane violazioni, crimini e umiliazioni alle quali il popolo palestinese è stato sottoposto durante quasi 48 anni di occupazione. La mancanza di responsabilizzazione e di intervento internazionale hanno largamente favorito il governo israeliano che continua a rifiutarsi di rispettare gli obblighi che derivano dagli accordi sottoscritti, dalle risoluzioni delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale.

(traduzione di Alessia Di Nucci)

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