Continua lo sciopero della fame contro le detenzioni amministrative

Set 11, 2015 | Notizie

Ramallah- 8 settembre 2015

Al loro decimo giorno di sciopero della fame, i detenuti amministrativi hanno riportato all’avvocato Samer Samaan, durante una visita che ha condotto alle prigioni di  Ela, Ashkelon ed Eshel, che continueranno con la battaglia “rompendo le catene” per bloccare la politica di detenzione amministrativa e per garantire una vita di libertà per se stessi e per tutti coloro che hanno subito la detenzione amministrativa, confermando che loro non si piegheranno.

sciopero fame

I cinque detenuti amministrativi, Ghassan Zawahreh (34 anni), Shadi Maali (39 anni), Nidal Abu Aker (48 anni), Munir Abu Sharar (31 anni ) e Bader Ruzzeh  (27 anni) hanno lanciato uno sciopero della fame dal 30 agosto in continuazione agli step che stanno attuando dal 20 agosto 2015 in protesta contro la politica di detenzione amministrativa dopo che l’amministrazione del carcere li ha posti in isolamento nelle prigioni di Negev, Ashkelon, Ela e Eshel.

Il detenuto amministrativo Ghassan Zawahreh, che sta facendo lo sciopero della fame, ha dichiarato all’avvocato dell’ Addameer, che lo ha visitato domenica in isolamento a Eshel in Beersheba, che è imprigionato in una stanza di 100 x 180 centimetri in cui ci sta solo il materasso e non dispone di servizi igienici. Come reazione a ciò Zawahreh ha deciso di interrompere l’assunzione di acqua per un giorno per protestare contro le condizioni in cui è costretto a vivere. L’amministrazione del carcere lo ha trasferito in una cella leggermente più grande che contiene un letto a castello e servizi igienici. Tuttavia, la cella non ha una doccia o un lavandino e non è permesso avere abiti diversi dalla divisa “Shabas” della prigione. Inoltre non gli è stata data neanche una coperta e non gli è stato permesso di andare alla fora (tempo di ricreazione dei detenuti).

Per quanto riguarda il suo stato di salute, Zawahreh ha dichiarato di aver ottenuto la misura della pressione quotidianamente e che ha perso 11 kg. Ha aggiunto che rifiuterà le visite mediche  per il futuro in segno di protesta della negazione del diritto di andare alla fora e a fare la doccia, così come per la negazione dell’utilizzo di vestiti personali.

sciopero fame 2

Shadi Maali ha detto all’ avvocato Samaan, che lo ha visitato domenica in isolamento ad Ela, che ha smesso di bere il giorno 6 settembre 2015 per protestare contro il comportamento del funzionario dell’intelligence che ha cercato di provocare Maali mettendo cibo e acqua davanti alla sua cella. Maali ha aggiunto che è detenuto in una cella di 200 x 300 centimetri che contiene un letto a castello, una doccia, un lavandino e due coperte. L’amministrazione del carcere non gli ha dato i suoi effetti personali e vestiti ed ha perso 8 kg dopo l’avvio dello sciopero della fame.

Per quanto riguarda l’isolamento di Ashkelon, il detenuto amministrativo Nidal Abu Aker, che sta facendo lo sciopero della fame, ha detto all’avvocato Samaan, che lo ha visitato il 3 settembre 2015, che è imprigionato in una cella di 150 x 180 centimetri che contiene un letto a castello, un bagno ed una doccia. Quando ha bisogno di uscire dalla cella, viene ammanettato a mani e piedi.

Abu Aker ha dichiarato che ha perso 8 kg dall’inizio dello sciopero della fame. Si rifiuta di prendere i farmaci che usava prima di iniziare lo sciopero della fame (il farmaco per la pressione  ed altri quattro farmaci ). Abu Aker ha aggiunto che sta iniziando a sentire dolore ad entrambe le gambe (a causa di un impianto).

Addameer esprime pieno sostegno e solidarietà ai detenuti amministrativi ed alle loro legittime richieste e rifiuta la politica di detenzione amministrativa arbitraria.

Addameer ritiene che l’ uso sistematico di detenzione amministrativa da parte delle forze di occupazione israeliane sia una forma di tortura e viola l’articolo 147 della Quarta Convenzione di Ginevra, è un crimine contro l’umanità ai sensi dell’articolo 7 dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale ed è un crimine di guerra ai sensi dell’articolo 8 .

Addameer chiede l’immediato rilascio di tutti i detenuti amministrativi e l’adempimento dei loro diritti in conformità del diritto internazionale. Addameer invita le organizzazioni di solidarietà , organizzazioni per i diritti umani e gli individui di tutto il mondo ad unirsi alla campagna per porre fine alla detenzione amministrativa sottolineando la necessità di un sostegno popolare per i prigionieri palestinesi e dei detenuti.

Va ricordato che entro la fine del mese di agosto 2015, il numero dei detenuti amministrativi imprigionati nelle carceri ha superato il numero di 350. Circa 50 detenuti amministrativi hanno iniziato il boicottaggio dei tribunali militari nel mese di luglio 2015 per sottolineare la falsità di questi tribunali che dipendono da informazioni segrete che né il detenuto né il suo avvocato possono rivedere, in aggiunta al loro utilizzo come strumento per legittimare la politica di occupazione di detenzione amministrativa arbitraria .

Addameer Prisoner Support and Human Rights Association

O. Box: 17338, Jerusalem

Tel: +972 (0)2 296 0446 / 297 0136

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