Osamah di Nabi Saleh ha bisogno di noi!

Ago 6, 2015 | Campagne, Iniziative

Osamah Tamimi è un ragazzo di 20 anni del villaggio di Nabi Sale vicino a Ramallah nella Cisgiordania occupata.

Nabi Saleh è un piccolo villaggio vicino a Ramallah che partecipa alla resistenza popolare nonviolenta in Cisgiordania dal 2009, quando, dopo la costruzione della colonia di Alamish, sono iniziati gli ordini di demolizione delle case palestinesi situate vicino alla strada principale (per la sicurezza dei coloni hanno detto), e hanno tolto al villaggio la loro sorgente d’acqua.

Potete vedere su youtube i video delle manifestazioni di Nabi Saleh. La resistenza popolare di Nabi Saleh è esemplare, donne, uomini, anziani, giovani e bambine e bambini insieme per la libertà e l’acqua e il diritto di vivere in pace nella loro terra.

Come ogni ragazzo che vive sotto occupazione israeliana, Osamah ha sofferto molto, ha perso due suoi cugini Rushday e Mustafa Tamimi durante le proteste non violente nel villaggio, la sua famiglia è un continuo bersaglio dell’esercito israeliano, sua madre, Manal è stata arrestata e ferita due volte, l’ultima volta ad Aprile del 2015 con un proiettile che le ha causato una frattura alla gamba e non ha potuto camminare per 3 mesi.

Anche suo fratello più giovane Muhamad è stato ferito due volte, la prima volta alla schiena da un lacrimogeno che gli ha causato danni al fegato e al rene, e la seconda volta a Maggio del 2015 con un proiettile nella gamba, che i dottori hanno deciso di lasciare perché sarebbe troppo pericoloso toglierlo.

Osamah stesso è stato un bersaglio delle forze di occupazione: quando aveva 14 anni voleva studiare “Hospitality and Hotels management” e la sola scuola specializzata in questo settore è a Gerusalemme ma tra le centinaia di studenti a cui è stato dato il permesso, Osanna è stato l’unico a cui hanno negato l’entrata a Gerusalemme nonostante fosse stato accettato dalla scuola.

Dopo circa due anni da questo rifiuto, nel 2013, è stato colpito con un lacrimogeno nell’occhio (questo è lo stesso modo in cui suo cugino Mustafa ha perso la vita) mentre stava aprendo la strada chiusa dopo la protesta nel suo villaggio perché una ambulanza potesse evacuare alcune persone ferite. Per questa ferita Osamah ha perso la sua vista per due mesi e ancora ne soffre.

Anche suo padre è stato arrestato e ferito molte volte per il suo attivismo. I soldati hanno rotto per tre volte le sue macchine fotografiche mentre cercava di documentare tutte le violazioni che accadono nel villaggio.

Da gennaio 2015 la famiglia di Osamah è stata un bersaglio diretto, hanno detenuto sua madre e l’hanno interrogata il primo di gennaio per 7 ore mentre stava tornando a casa dal lavoro. Osamah è stato picchiato in modo brutale insieme a suo padre mentre cercavano di difendere la madre. A questo vanno aggiunti i raid notturni e le irruzioni in casa per arrestare Osamah e suo fratello Mohammad come modo di molestarli.

Dalla ferita di suo fratello e di sua madre gli scorsi Marzo e Aprile, il comandante israeliano attualmente in carica a Nabi Saleh, sta minacciando il padre di Osamah, Bilal, dicendogli che uccideranno Osamah o lo metteranno in carcere. Per la paura che il comandante israeliano attui le sue minacce, Manal e Bilal vorrebbero che Osamah lasciasse il paese per qualche tempo, almeno un mese o due fino alla rotazione dell’attuale comandante e venisse in Italia, così da tenerlo lontano dal pericolo che corre se rimane nel villaggio.

Come AssoPacePalestina abbiamo raccolto questo invito e vorremmo farlo via via anche per altri ragazzi o ragazze che sono attivi nella resistenza nonviolenta, non solo per salvarli da minacce sicure come quelle ricevute da Osamah, ma anche per permettere ai giovani e alle giovani di avere alcuni momenti fuori dallo stress e pericolo delle manifestazione di ogni Venerdi’ o dai raid compiuti di notte nelle loro case per terrorizzarli.

Per Osamah, è urgente farlo uscire subito!

Abbiano chiesto a Mauro Pandemiglio coordinatore del progetto “In Altro mare” (vedi Fb) e direttore della scuola di Vela di Pescia Romana che con AssopacePalestina già aveva ospitato Osamah ed altri ragazzi e ragazze di Nabi Saleh, Hebron e Attuwani di accogliere Osamah almeno per un mese ed inserirlo nella scuola di vela.

Mauro Pandemiglio ha accettato e Osamah potrà fare volontariato presso la sua scuola di vela. E a seconda della durata del visto, lo ospiteremo in altri luoghi a cominciare dalla Sede di AssopacePalestina nel quartiere di Bab Al Shams, la porta del Sole, inaugurato il 25 Luglio con la presenza dell’Ambasciatrice Palestinese in Italia, il Sindaco di Supino e i rappresentanti dei Comitati Popolari oltre al Sindaco di Bab Al Shams.

Ma abbiamo bisogno di raccogliere almeno 2.000 euro per visto, trasferimenti, biglietto da Amman e pocket money.

Sappiamo che le richieste sono tante e noi non siamo molti, ma questo appello non può restare inascoltato. Se non riuscite a dare il vostro contributo, parlatene con altri, passate il messaggio. Dobbiamo farcela e al più presto Aiutiamo un giovane a vivere e a continuare a resistere in modo nonviolento per il diritto alla vita, alla terra, alla libertà.

Versate il vostro contributo sul conto corrente bancario!!

Per donazioni

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ASSOPACE PALESTINA 

Unipol Banca – Filiale 140 – Supino (Fr)

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Causale Osamah

Per informazioni

Luisa Morgantini

lmorgantiniassopace@gmail.com

tel: 3483921465

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