Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi Occupati 2 – 8 giugno 2015

Giu 14, 2015 | Rapporti Palestina OCHA

I Rapporti ONU OCHAoPt vengono pubblicati settimanalmente in lingua inglese, araba ed ebraica; contengono ochainformazioni, corredate di dati statistici e grafici, sugli eventi che riguardano la protezione dei civili nei territori palestinesi occupati Sono scaricabili dal sito Web di OCHAoPt, alla pagina: http://www.ochaopt.org/reports.aspx?id=104&page=1

Chi vuole una lettura ancora più veloce trova qui il nostro manifesto settimanale (n°121), basato su un riassunto del Rapporto.

19 palestinesi, tra cui sette minori, sono stati feriti dalle forze israeliane in Cisgiordania durante scontri legati a proteste ed operazioni di ricerca-arresto. Tra i minori feriti: un neonato ed un bambino di 18 mesi che hanno inalato gas lacrimogeno mentre si svolgevano proteste in Kafr Qaddum (Qalqiliya); due ragazzi (di 13 e 16 anni), colpiti con proiettili di arma da fuoco nel corso di scontri in Silwad (Ramallah) e durante una operazione di ricerca-arresto nel Campo Profughi di Balata (Nablus); tre ragazzi (di 12 e 17 anni), colpiti da granate assordanti nel corso di scontri in Gerusalemme Est; un 17enne colpito da un proiettile di gomma in Abu Dis (Gerusalemme).

Un bambino palestinese di nove anni è stato gravemente ustionato dalla detonazione di un ordigno inesploso con cui stava armeggiando vicino a casa, nella città di Tubas, ad est di un’area dichiarata da Israele come “zona chiusa, destinata all’addestramento militare”.

Un gruppo armato palestinese ha sparato razzi dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele: due di essi sono caduti nelle vicinanze di Netivot ed Ashkelon; non sono stati segnalati feriti o danni. Il 2 giugno, la polizia dell’autorità de facto ha ucciso un 27enne, membro di un gruppo armato, durante il tentativo di arrestarlo.

In almeno 25 occasioni, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro civili in Aree ad Accesso Riservato, in terra ed in mare, ferendo tre pescatori che, secondo quanto riferito, stavano navigando a quattro miglia nautiche dalla costa; hanno inoltre ferito un agricoltore che stava raccogliendo le sue produzioni a 500 metri dalla recinzione. Le forze israeliane sono entrate nella Striscia a sud di Sufa e ad est della città di Gaza ed hanno realizzato opere di scavo e di livellamento del terreno.

Le forze israeliane hanno arrestato 122 palestinesi nei territori palestinesi occupati, per la gran parte in Cisgiordania. Nella Striscia di Gaza le forze israeliane hanno arrestato in mare nove pescatori dopo averli costretti a togliersi i vestiti e nuotare verso le motovedette israeliane; un altro uomo è stato arrestato nei pressi della recinzione che circonda Gaza, dopo averla attraversata per entrare in Israele senza autorizzazione.

In Cisgiordania, le autorità israeliane hanno demolito 28 strutture in Area C e Gerusalemme Est, per mancanza dei permessi edilizi israeliani, sfollando 29 palestinesi, tra cui 17 minori e sette donne, e coinvolgendo in diverso modo altri 62 palestinesi, tra cui 34 minori. La demolizione più estesa è avvenuta nella Valle del Giordano, dove 22 strutture, di cui dieci abitative, sono state demolite nella Comunità pastorizia di Abu Kbash.

Sono stati registrati due attacchi di coloni israeliani, con danni a proprietà palestinesi. In entrambi gli episodi si è trattato di lancio di pietre a veicoli in transito: sulla strada che collega il villaggio di Nahhalin ad Husan (Betlemme) e nei pressi della colonia israeliana di Ma’ale Efraim (Nablus).

Durante la settimana le autorità egiziane hanno tenuto chiuso il valico di Rafah in entrambe le direzioni. Il valico è rimasto permanentemente chiuso dal 24 novembre 2014, a seguito di un attacco nel Sinai, ad eccezione di aperture parziali ed intermittenti, per un totale di 15 giorni.

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