Benvenuta Malak Mattar, pittrice palestinese di Gaza, presenta: Donne, Arte, Resilienza.

Gen 29, 2022 | Iniziative, Notizie

ASSOPACEPALESTINA presenta: MALAK MATTAR giovane pittrice palestinese di Gaza

Benvenuta in Italia Malak! 

Arrivata il 21 gennaio, ripartirà il 20 Febbraio 2022. 

Come AssoPacePalestina, riteniamo di straordinaria importanza far conoscere la ricca e articolata cultura palestinese, anche per contribuire a rompere lo stereotipo dei palestinesi  vittime o estremisti. 

Malak ha iniziato a dipingere a 13 anni, oggi ha 22 anni , lo ha fatto per vincere la paura e l’orrore dei bombardamenti israeliani su Gaza, nella pittura ha rovesciato la realtà di morte e ingiustizia disegnando donne che sognano e abbracciano colombe bianche di pace, tanti colori forti, vivi.

Malak è parte di una nuova generazione di artisti palestinesi che usa l’arte come resilienza e forma di resistenza che va oltre la loro identità palestinese per affermarsi come arte nel e del mondo.

Siamo davvero lieti di averla con noi, avremmo dovuto presentarla in molte città, ma la pandemia ha precluso molti luoghi, altri hanno resistito e Malak sarà a:

Rimini dal 3 al 20 Febbraio

Brescia 6-8 Febbraio

Napoli 15-17 Febbraio

Roma dal 18 al 21 Febbraio 

 Info tel. 3483921465

BIOGRAFIA

Malak Mattar (nata nel 1999), è una giovane artista nata e cresciuta nella Striscia di Gaza, dove la famiglia si rifugiò per sfuggire alle violenze della guerra durante la Nakba nel 1948. La sua carriera artistica ebbe inizio alla sola età di 13 anni, durante i 51 giorni di occupazione Israeliana di Gaza del 2014. Impossibilitata a lasciare la Striscia a causa delle restrizioni da parte dell’occupazione e costretta a rimanere chiusa in casa iniziò a disegnare, grazie al materiale artistico fornitole dalla scuola, il terrore e la paura della morte generati dalla guerra. 

La pittura da forma di liberazione emotiva terapeutica ed auto-espressione divenne ben presto anche un mezzo di sostentamento in grado di renderla finanziariamente indipendente grazie alla vendita dei propri quadri sulla piattaforma “Etsy”.

A quattordici anni organizzò la sua prima mostra a Gaza con 16 dipinti e grazie alla diffusione delle sue opere tramite social media come: Instagram e Facebook è riuscita a condividere la sua arte con il mondo intero e a vendere le sue opere a compratori di tutte le nazionalità, suscitando l’interesse di varie gallerie internazionali come quelle di: Gerusalemme, Francia, Spagna, Italia (Sardegna, AL ARD) Turchia, Costa Rica, India, Inghilterra e Stati Uniti, dove partecipò alla mostra “Art under Siege” tenutasi alla camera dei rappresentanti a Whashingotn DC. Oltre alla carriera artistica Malak eccelse anche in quella accademica classificandosi seconda tra tutti gli studenti palestinesi negli esami di Tawjihi (esame di maturità) e prima tra gli studenti della Striscia di gaza. 

Negli ultimi quattro anni ha vissuto in Turchia studiando scienze politiche e relazioni internazionali alla Istanbul Aydin University con l’obiettivo di perseguire un Master in Fine Arts negli Stati Uniti. 

Tornata a casa nel Marzo 2021, il 10 Maggio in seguito ai bombardamenti da parte dell’occupazione Israeliana, Malak ha iniziato a pubblicare sui social media gli attentati e le scene di morte che vedeva dalla finestra, parlando dei traumi di guerra Malak afferma ad un’intervista rilasciata Hyperallergic  “Nessuno sopravvive alle guerre; questo è un mito”. 

Opere

Dalla sua nascita Malak ha assistito a tre attacchi nella striscia di Gaza da parte dell’occupazione Israeliana che hanno inevitabilmente e tragicamente influenzato la sua vita e le sue opere. 

Nonostante quest’ultime abbiano avuto più possibilità di circolare per il mondo della stessa Malak, il contenuto artistico di ogni quadro che viene spedito da Gaza viene attentamente controllato per assicurarsi che non contenga riferimenti politici. 

I dipinti di Malak Mattar raffigurano volti espressionisti, figure semi-astratte e visioni oniriche che esprimono l’oppressione del popolo palestinese sotto l’occupazione Israeliana. I suoi dipinti ritraggono prevalentemente volti femminili, la stessa artista afferma in un’intervista rilasciata all’UNRWA “Cerco di dipingere uomini, ma ogni volta che lo faccio si trasformano in donne”.  Da ciò emerge l’impegno di Malak nel raffigurare la forza della lotta delle donne in Medio Oriente, accomunate dallo stesso obiettivo: l’abolizione delle disuguaglianze in una società ancora in parte conservatrice e maschilista nella quale vive quotidianamente le differenze sociali tra i due sessi. Esposta ai social media dall’età di 14 anni Malak ha subito dovuto affrontare l’importanza sociale di apparire una “ragazza musulmana” subendo diverse forme di bullismo e discriminazione per non portare l’hijab.

Malak ha reso il dolore e la resilienza protagonisti dei suoi dipinti, con la sua arte ha voluto dare un volto alle donne di Gaza, alla lotta per i diritti umani in quanto rifugiata palestinese e alla speranza di ricongiungersi alla propria terra. Traendo ispirazione da ciò che la circonda le sue opere sono uno strumento di lotta e denuncia dell’oppressione del popolo palestinese da parte dell’occupazione Israeliana ma al contempo ne raffigurano la bellezza, la forza e la passione nell’affrontare la vita ed i problemi della quotidianità. 

“Ciò che tutti condividiamo è l’umanità, e questa è la cosa più importante. Quello che voglio condividere con gli Stati Uniti e il mondo è che siamo tutti esseri umani e la cosa nobile che dobbiamo fare è provare sentimenti l’uno per l’altro. Ti aiuterò indipendentemente da dove vieni, e lo farò perché sei umano e perché sei vulnerabile; Puoi fare lo stesso?”

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