Bennett benedice le esecuzioni per strada di palestinesi

Dic 7, 2021 | Notizie, Video

diMaureen Clare Murphy ,

Mondoweiss, 5 dicembre 2021. 

Muhammad Salima steso a terra sotto le armi di due poliziotti israeliani

Naftali Bennett ha elogiato l’esecuzione di un palestinese che era steso a terra, avvenuta sabato ad opera della polizia paramilitare vicino alla Porta di Damasco a Gerusalemme.

Il primo ministro israeliano ha dato ai militari il suo “pieno appoggio”.

“È così che le nostre forze devono agire ed è così che hanno agito”, ha aggiunto Bennett.

I commenti di Bennett dimostrano la sua adesione alla pratica israeliana di sparare contro i palestinesi, una pratica che si è intensificata durante gli ultimi anni del suo predecessore Benjamin Netanyahu.

Muhammad Salima

Dopo una serie di esecuzioni in strada di sospetti aggressori palestinesi alla fine del 2015, il gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem aveva incolpato Netanyahu per “aver trasformato agenti di polizia, e anche civili armati, in giudici e carnefici”.

Adesso, la morte per fucilazione di Muhammad Salima, 25 anni, mentre giaceva a terra e non rappresentava un pericolo immediato, ha generato una controversia fuori dal comune sull’esecuzione del palestinese, dopo che un video di testimoni oculari era circolato online sabato stesso.

Quel video di 23 secondi, registrato dall’auto di uno spettatore, mostra due agenti della polizia di frontiera israeliana che sparano a Salima da lontano, mentre lui giaceva a terra e non costituiva una minaccia per la vita di nessuno. Ecco il video (scorrere verso la parte alta del video):

Un altro video di 50 secondi è stato poi rilasciato dalla polizia israeliana e mostra gli eventi che hanno portato all’esecuzione di Salima:

Israele rilascia tali filmati quando pensa che rafforzino la sua narrazione degli eventi, ma in innumerevoli altri casi, come l’esecuzione di Iyad Hallaq a Gerusalemme l’anno scorso, impedisce che il video sia reso pubblico.

Il video rilasciato sabato dalla polizia israeliana sembra mostrare Salima che attraversa una strada e improvvisamente si gira e accoltella un uomo in abiti ultra-ortodossi.

Il video mostra Salima che afferra e affonda il coltello nell’uomo ultra-ortodosso, identificato come Avraham Elimelich. Dopo alcuni secondi arrivano due agenti della polizia di frontiera e Salima corre verso di loro.

Il video sembra mostrare Salima che affronta uno degli agenti e poi sta a diversi metri di distanza da uno di loro quando è apparentemente colpito alla gamba da uno degli agenti e cade a terra.

Poi la sequenza rilasciata dalla polizia, che non contiene audio, mostra da un’altra angolazione i due colpi aggiuntivi che si vedono e si sentono più chiaramente nel più breve video precedente.

Il video della polizia israeliana mostra anche almeno altri tre agenti israeliani armati che arrivano rapidamente sulla scena.

L’uomo presumibilmente accoltellato da Salima ha riportato ferite da moderate a gravi, secondo i media israeliani.

La pratica di “confermare l’uccisione”

Le forze israeliane operano secondo una pratica di “conferma dell’uccisione”, descritta in un’udienza del tribunale militare in seguito all’uccisione nel 2004 della tredicenne Iman al-Hams da parte dei soldati nel sud di Gaza.

Più di un decennio dopo, quell’orribile pratica ha generato un’ampia protesta dopo che un video pubblicato da B’Tselem ha mostrato il paramedico dell’esercito israeliano Elor Azarya sparare a un palestinese prono a terra a Hebron.

Secondo lo scrittore Richard Silverstein, Azarya aveva chiesto al suo comandante il permesso di “confermare l’uccisione” prima di sparare ad Abd al-Fattah Yusri al-Sharif.

Azarya ha scontato una condanna a nove mesi di prigione, in quella che è stata allo stesso tempo una punizione clemente e un raro caso di un soldato israeliano ritenuto responsabile della morte di un palestinese.

Il paramedico assassino è acclamato come un eroe in Israele e il governo si è mosso per criminalizzare chi filma i soldati israeliani, nell’ambito di uno sforzo più ampio per mantenere l’impunità per gli abusi contro i palestinesi.

Dopo l’esecuzione di Salima, il Comitato nazionale palestinese di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) ha chiesto alla Corte Penale Internazionale di “metter fine al ritardo nell’accusare i fautori dell’apartheid israeliano”.

Altri osservatori hanno notato che un uomo israeliano che aveva accoltellato diverse persone durante una parata del Gay Pride a Gerusalemme non è stato giustiziato in strada. In quell’incidente del 2015, l’israeliano Yishai Shlissel attaccò i partecipanti alla parata, uccidendo un adolescente e ferendone altri cinque, poche settimane dopo essere stato rilasciato da 10 anni di reclusione per un attacco simile.

Esecuzioni extragiudiziali

B’Tselem ha descritto la morte di Salima come un’esecuzione sommaria.

L’Ufficio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani in Palestina ha dichiarato di essere “scioccato dall’apparente esecuzione extragiudiziale” di Salima.

“Le uccisioni extragiudiziali come questa sono la conseguenza del regolare ricorso alla forza letale contro i palestinesi da parte di personale di sicurezza israeliano ben armato e ben protetto, e della quasi totale mancanza della richiesta di render conto delle uccisioni e dei ferimenti di palestinesi da parte delle forze israeliane”, ha aggiunto l’ufficio delle Nazioni Unite.

I leader israeliani si sono stretti attorno agli agenti della polizia di frontiera che hanno giustiziato Salima, con il commissario di polizia Kobi Shabtai che li ha proclamati “eroi”.

Gli ha fatto eco il capo della polizia di frontiera Amir Cohen, che ha detto che gli “eroi… hanno agito secondo il nostro addestramento”.

Domenica, Bennett ha twittato il suo apprezzamento per gli agenti della polizia di frontiera che “hanno neutralizzato il terrorista”.

I suoi riconoscimenti sono stati accompagnati da una foto dei due agenti con i loro volti sfocati.

Bennett ha aggiunto che il video rilasciato dalla polizia e condiviso dall’apparato di “hasbara” –la propaganda ufficiale– di Israele “ha capovolto la percezione”, suggerendo che è stato pubblicato allo scopo di minimizzare il danno d’immagine.

Il ministero della giustizia israeliano a quanto riferito avrebbe aperto un’indagine sull’uccisione di Salima, ma i due agenti sono tornati al “servizio operativo”, secondo i media israeliani.

I meccanismi di auto-indagine di Israele sono stati a lungo liquidati dai gruppi per i diritti umani come una “foglia di fico per l’occupazione”, come ha detto B’Tselem.

Questo gruppo, insieme al Palestinian Center for Human Rights, ha pubblicato un rapporto all’inizio della settimana che espone le indagini fasulle di Israele sull’uccisione e la mutilazione dei manifestanti durante la Grande Marcia del Ritorno di Gaza.

Dall’inizio dell’anno, le forze israeliane e i coloni hanno ucciso più di 330 palestinesi nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, e a Gaza.

Le forze di occupazione hanno sparato e ucciso Fadi Abu Shkheidem, 42 anni, dopo che quest’ultimo aveva aperto il fuoco contro gli israeliani vicino alla Porta della Catena della moschea di al-Aqsa nella Città Vecchia di Gerusalemme il 21 novembre.

Eliyahu David Kay, 26 anni, è stato ucciso. Altri tre, tra cui due agenti di polizia, sono stati feriti.

Giorni prima, un civile israeliano aveva sparato e ucciso Omar Ibrahim Ayoub Abu Assab, 16 anni, dopo che l’adolescente, secondo le accuse, aveva accoltellato due agenti della polizia di frontiera nella Città Vecchia. Il civile israeliano armato, identificato dai media come il capo di un seminario fondato da Ateret Kohanim, un’organizzazione pro-insediamenti, ha sparato almeno sei colpi al ragazzo, hanno detto testimoni oculari a Defense for Children International-Palestine. Gli agenti della polizia di frontiera israeliana hanno riportato ferite da leggere a moderate.

https://electronicintifada.net/blogs/maureen-clare-murphy/bennett-blesses-street-executions-palestinians

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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