Cedendo alle pressioni, le compagnie di autobus israeliane rimuovono gli annunci che deplorano la violenza dei coloni

Ott 6, 2021 | Notizie

di Yossi Gurvitz,  

Mondoweiss, 5 ottobre 2021. 

Un annuncio sugli autobus utilizzava immagini dei Ministri della Difesa e della Sicurezza Interna e la foto di un bambino palestinese ferito, con il messaggio: “Un bambino di tre anni è stato ferito in un attacco terroristico. È l’ora di fermare la violenza dei coloni”. L’annuncio è stato rimosso dietro pressioni degli avvocati dei coloni.

Una campagna pubblicitaria di un gruppo di organizzazioni israeliane per i diritti umani –Breaking the Silence, Peace Now, Yesh Din, Warriors for Peace e altri– in cui si chiedeva che il ministro della Difesa e il ministro della Sicurezza Interna pongano fine alla violenza dei coloni è stata rimossa ieri, 4 ottobre, dagli autobus delle principali aziende israeliane Egged e Dan.

La campagna si riferiva a un grande pogrom, incentrato sul villaggio di Mufqarah, condotto da 80-100 coloni in diversi villaggi delle colline a sud di Hebron la scorsa settimana, durante la festa ebraica di Simchat Torah. Gli autori del pogrom hanno ferito un bambino di tre anni, che è stato ricoverato in ospedale, e hanno causato gravi danni a veicoli e case. Tre degli aggressori sono stati arrestati dalla polizia, ma rilasciati poi dai tribunali. Il bambino, identificato come Muhammad Bakker Mahmoud Hamamdeh, è ​​stato ricoverato in ospedale a Beersheba, in Israele, e successivamente dimesso, riporta il Jerusalem Post

Gli annunci, che utilizzavano l’immagine del bambino ferito e le foto dei ministri Benny Gantz e Omer Bar-Lev, dicevano “Un bambino di tre anni è stato ferito in un attacco terroristico. È l’ora di fermare la violenza dei coloni”. In un carattere più grande, si diceva “Gantz e Bar Lev: questo è per voi”. La campagna è iniziata sabato sera, 2 ottobre.

Immediatamente, gli attivisti di destra hanno iniziato a fare pressioni sulle compagnie di autobus. Il manager di Breaking the Silence, Avner Gvaryahu, ha dichiarato domenica su Twitter: “Ho appena parlato con le persone responsabili della pubblicità per la campagna contro la violenza dei coloni sugli autobus Egged e Dan, e uno di loro mi ha detto esplicitamente che le compagnie hanno ricevuto minacce che i loro autobus sarebbero stati bruciati se la campagna non veniva annullata”.  

Gvaryahu ha aggiunto: “Prima colpisci un bambino sulla testa con una pietra, e poi minacci di bruciare gli autobus in modo che non si sappia. Ecco come si presenta il terrorismo”.

L’annuncio sull’autobus invita i ministri israeliani Bar-Lev e Gantz a fermare la violenza dei coloni dopo che un palestinese di 3 anni è stato ferito. Le compagnie di autobus hanno rimosso l’annuncio dietro pressioni dalla destra.

Un portavoce di Egged ha giustificato la decisione dell’azienda dicendo che quella era una campagna “politica”. Richiesto dai giornalisti Golan Yochpaz e Anat Davidov di spiegare perché, allora, Egged pubblicizza il famigerato gruppo anti-aborto Efrat, il portavoce ha affermato: “Quella di Efrat non è una controversia politica”. A quanto pare, nell’Israele del 2021, chiedere che dei terroristi di destra siano assicurati alla giustizia è una controversia politica. 

Americans for Peace Now ha così descritto l’attacco

Muhammad Bakker Mahmoud Hamamdeh è stato colpito alla testa da una sassata mentre dormiva nella sua casa nelle colline a sud di Hebron il 28 settembre 2021. Questa escalation di violenza è iniziata quando i coloni israeliani hanno attaccato un pastore nel villaggio palestinese di al-Mufakara. Altri palestinesi hanno allora deciso di reagire, spingendo più di 100 coloni dei vicini avamposti israeliani illegali di Avigail e Havat Maon ad unirsi, secondo testimoni oculari. Hussein, che è stato portato in ospedale in condizioni di gravità moderata, è tra una dozzina di palestinesi feriti.  

Questo non è il primo caso in cui sono state rimosse le pubblicità del gruppo israeliano per i diritti umani: a luglio, a seguito di una massiccia pressione da parte della destra, le pubblicità della campagna Breaking the Silence – che chiedevano, ancora una volta, un’azione contro il terrorismo ebraico – sono state rimosse dagli edifici di Gerusalemme. Un impenitente Gvaryahu ha scritto ieri:  

“A luglio abbiamo messo a Gerusalemme il primo cartellone-manifesto contro la violenza dei coloni. Sotto la pressione dei loro rappresentanti, il cartellone è stato rimosso dopo una settimana (un giorno prima della fine della campagna) e abbiamo ricevuto indietro tutti i nostri soldi. Sabato sera abbiamo iniziato una campagna sugli autobus, che, dopo essere stata vista per centinaia di migliaia di volte, è stata ancora una volta rimossa sotto la pressione dei coloni. Anche questa volta, abbiamo riavuto i nostri soldi. In breve, abbiamo trovato una scappatoia che ci consente un’enorme esposizione senza spese. Stiamo per iniziare una campagna con cartelloni su Ayalon [la principale autostrada di Tel Aviv]. Qualcuno della destra si offre volontario per abbatterli?”

Secondo un rapporto di Haaretz di domenica, i militari sono consapevoli che il numero di attacchi dei coloni contro i palestinesi è raddoppiato a partire dal 2019. In quell’anno, sono state contate 363 azioni di quelli che il governo chiama “crimini nazionalistici”, ma il loro numero per la prima metà del 2021 era già  di 416. I numeri per la seconda metà del 2021 non sono, ovviamente, disponibili, ma il numero di attacchi sembra essere in aumento durante l’ultimo mese, che è stato pieno di festività ebraiche; le feste e i sabati spesso vedono un aumento dell’attività dei coloni. Una fonte militare ha detto ad Haaretz che l’esercito è riluttante ad affrontare i coloni – e che i coloni ne sono ben consapevoli.   

Traduzione di Donato Cioli – AssoPacePalestina

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