Roma, 5 giugno: Manifestazione Nazionale per la Palestina

Giu 3, 2021 | Iniziative

3 giugno 2021

AssoPacePalestina aderisce, partecipa ed invita a partecipare  alla manifestazione promossa dalle Comunità e diverse Associazioni Palestinesi in Italia.

Qui di seguito il documento di convocazione e l’indirizzo dove comunicare adesioni delle associazioni o gruppi.

Come AssoPacePalestina, siamo consapevoli che la Manifestazione non ha l’adesione di tutte le rappresentanze palestinesi in Italia; ci auguriamo che tutte le forze siano responsabili e possano trovarsi unite, per quanto possa essere difficile.

 Del resto lo sappiamo bene anche noi con tutte le nostre differenze.

Come AssopacePalestina ci preme sottolineare che indipendentemente dai conflitti tra le diverse forze palestinesi, e pur avendo dubbi sulla riuscita di una manifestazione nazionale (speriamo di essere smentiti dai fatti) ci riconosciamo nel documento di convocazione e per questo abbiamo aderito.

A Sabato 5 giugno, per chi vorrà o potrà esserci.

Ricorre anche la guerra dei 6 giorni e l’occupazione militare israeliana della Cisgiordania, Gaza, Alture del Golan ed altro.

Luisa Morgantini

AssoPacePalestina

Manifestazione nazionale

NO ALL’OCCUPAZIONE, PALESTINA LIBERA E GERUSALEMME CAPITALE
Piazza San Giovanni, Roma

Dalle 15 alle 20

(locandina dei promotori e di AssoPacePalestina)

I bombardamenti sulla striscia di Gaza sono cessati ma l’aggressione e la pulizia etnica nei confronti del popolo palestinese continuano.
Nell’ennesimo massacro contro Gaza, durato 11 giorni, sono stati uccisi 256 palestinesi, fra cui 66 bambini e 42 donne, mentre i feriti sono 6 mila, tra cui 170 giornalisti. Gli sfollati sono più di 110 mila, 1.500 gli edifici abitativi e pubblici distrutti o gravemente lesionati, tra cui 66 scuole, moschee e presidi sanitari. Sono state inoltre sventrate strade, comprese quelle di accesso agli ospedali, distrutte o gravemente danneggiate infrastrutture, acquedotti e linee elettriche, la sede dei media, e centinaia di stabilimenti industriali e commerciali.

A Gerusalemme non si fermano le aggressioni dei coloni, protetti e appoggiati dai soldati israeliani, contro la moschea di Al-Aqsa e la popolazione palestinese con il chiaro obiettivo di liberare la città dalla loro presenza. In tutto Israele sono in corso azioni punitive con massicci arresti di palestinesi del 48 (ufficialmente cittadini israeliani). La loro colpa, aver solidarizzato con i loro fratelli di Gerusalemme, della Cisgiordania e di Gaza; mentre, su coloro che hanno partecipato allo sciopero generale di protesta contro i bombardamenti, piovono i licenziamenti.

Netanyahu continua il suo gioco al massacro, per non finire in carcere con l’accusa di corruzione, e minaccia, insieme ai suoi complici, la pace e la sicurezza in Medioriente e nel mondo: obiettivo, liquidare la questione palestinese e realizzare il folle piano sionista del “grande Israele”, dal Nilo (Egitto) fino all’Eufrate (Iraq).

Ma qualcosa sta cambiando. Dopo molto tempo, i palestinesi di Israele e dei Territori palestinesi occupati si sono sollevati di nuovo insieme, e le strade e le piazze di tutto il mondo si sono riempite di giovani manifestanti. Il consiglio per i diritti umani dell’ONU ha annunciato l’apertura di un’inchiesta su possibili crimini di guerra e lo stesso ha fatto la procuratrice della Corte Penale Internazionale. Le ONG B’Tselem (Israele) e Human Rights Watch (Stati Uniti) hanno scritto nei loro rapporti che in Israele vige un sistema di Apartheid. Le Nazioni Unite, l’Unione Europea e la comunità internazionale non possono più continuare nella loro politica complice di Israele, che gli permette di violare impunemente le risoluzioni ONU, i diritti umani e il diritto internazionale. È tempo che Italia, Unione Europea e gli altri Stati avviino il boicottaggio dell’economia di guerra israeliana e delle imprese e istituzioni che ne sono complici, come avvenne contro il regime di Apartheid in Sudafrica, oltre a rompere ogni trattato di associazione commerciale e militare con Israele.

La pressione internazionale dovrà mantenersi fintantoché Israele non avrà posto fine all’occupazione, colonizzazione e apartheid in Palestina, smantellato il Muro, riconosciuto a tutti gli abitanti della Palestina storica la piena uguaglianza dei diritti fondamentali, riconosciuto il diritto al ritorno dei profughi palestinesi (risoluzione ONU 194), tolto l’assedio alla Striscia di Gaza e garantita l’autodeterminazione del popolo palestinese.

VITA, TERRA E LIBERTÀ AL POPOLO PALESTINESE
SIETE TUTTI INVITATI A PARTECIPARE

La mobilitazione del 5 giugno è promossa da:
Le Comunità (Lazio, Toscana, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Veneto, Parma, Modena…) e le Associazioni (Unione Generale dei Medici e Farmacisti palestinesi – Unione Generale degli Ingegneri e degli Architetti – Mezza Luna Rossa Palestinese – Palestinian Youth Italy)

Per adesioni:
pediatria.alazar@gmail.com
reteromanapalestina@gmail.com

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