Con l’appoggio della polizia israeliana, i coloni ebrei si aggirano ostentatamente nel complesso di Al-Aqsa

Mag 24, 2021 | Notizie

di Al Jazeera e agenzie di stampa,

23 maggio 2021. 

L’episodio accade mentre un fragile cessate il fuoco regge nella Striscia di Gaza assediata, dopo la fine di una campagna di bombardamenti israeliani durata 11 giorni.

La polizia israeliana ha anche aumentato le restrizioni alle porte che conducono ad al-Aqsa, per impedire ai fedeli con meno di 45 anni di entrare nella moschea [Anadolu]

Nelle prime ore del mattino decine di coloni ebrei, affiancati dalle forze speciali israeliane potentemente armate, si sono presentati al complesso della moschea al-Aqsa nella Gerusalemme Est occupata, ore dopo che i fedeli palestinesi erano stati picchiati e aggrediti dalla polizia israeliana, secondo l’autorità islamica che soprintende il sito.

Citando testimoni, l’agenzia di stampa palestinese WAFA ha detto che, domenica, la polizia israeliana aveva assalito i fedeli palestinesi che stavano recitando le preghiere dell’alba nella moschea e li ha “picchiati smodatamente” per dare modo ai coloni ebrei israeliani di imperversare nel complesso, il terzo luogo sacro dell’Islam.

WAFA ha aggiunto che almeno sei Palestinesi sono stati arrestati, tra cui Fadi Alyan, una guardia della moschea al-Aqsa che tentava di filmare gli scontri, e Ali Wazouz, un impiegato dell’Islamic Waqf Council, l’ente religioso nominato dai Giordani per sovrintendere al complesso al-Aqsa.

La polizia israeliana ha anche aumentato le restrizioni alle porte che conducono ad al-Aqsa, per impedire ai fedeli al di sotto dei 45 anni di entrare nella moschea.

L’antico complesso di marmi e pietra, noto ai Musulmani come al-Haram al-Sharif, ospita la moschea al-Aqsa e la Cupola della Roccia dell’VIII secolo.

Hoda Abdel-Hamid, riferendo dalla Porta di Damasco nella Gerusalemme Est occupata, ha detto che questi visitatori sono di solito composti da coloni ebrei o da Israeliani “di estrema destra o ultra-nazionalisti”.

“Ciò avviene in un momento in cui le tensioni sono molto alte… Quei visitatori entrano attorniati dalla protezione delle forze israeliane”, ha detto Abdel-Hamid, aggiungendo che erano scoppiati tafferugli.

Questi diritti di visita erano stati sospesi a partire del santo mese di Ramadan perché c’erano “molte tensioni” nel complesso, ha detto, ma domenica è stato il primo giorno in cui sono stati ripristinati.

La repressione israeliana

L’episodio accade mentre un fragile cessate il fuoco regge nella Striscia di Gaza assediata, giorni dopo la fine di una brutale campagna di bombardamenti israeliani durata 11 giorni e che ha ucciso almeno 248 persone, tra cui 66 bambini.

Un giro di vite della polizia israeliana sui fedeli al complesso della moschea al-Aqsa durante il Ramadan e la minaccia di espulsioni forzate di Palestinesi dalle loro case nella Gerusalemme Est occupata avevano acceso proteste in tutti i Territori Palestinesi Occupati, proteste che sono state anch’esse represse dalla polizia israeliana.

Hamas, il gruppo che controlla la Striscia di Gaza, ha dato a Israele un ultimatum per fermare la repressione. La data di scadenza è passata inosservata, con il risultato che Hamas ha sparato razzi verso Israele e Israele ha lanciato un’intensa campagna di bombardamenti su Gaza.

Dopo le preghiere del venerdì, ore dopo l’entrata in vigore della tregua, la polizia israeliana ha preso d’assalto il complesso della moschea al-Aqsa.

Negli ultimi giorni gruppi di coloni israeliani della linea dura hanno lanciato appelli sui social media affinché i fedeli ebrei entrino nei locali. L’obiettivo dei gruppi, secondo i loro siti web, è quello di ricostruire il Terzo Tempio ebraico sul terreno della moschea al-Aqsa.

Ma secondo lo status quo dichiarato nel 1967, solo i Musulmani possono pregare ad al-Haram al-Sharif.

Il portavoce della polizia israeliana Micky Rosenfeld ha dichiarato che il sito era aperto per “visite regolari” e che la polizia aveva messo in sicurezza l’area per impedire “incidenti”, ha riferito l’Associated Press.

Domenica il Waqf ha detto che era la prima volta che Israele consentiva ai coloni ebrei di visitare il luogo dal 4 maggio, una settimana prima che scoppiasse l’ultimo conflitto.

Negli ultimi anni, un numero crescente di Israeliani religiosi e di estrema destra ha visitato il complesso della moschea al-Aqsa.

I Palestinesi temono che Israele intenda alla fine conquistare il complesso o dividerlo. Il governo israeliano ha ripetutamente detto che non ha intenzione di cambiare lo status quo, in base al quale il Waqf supervisiona il sito.

Altri arresti

Gli scontri di domenica ricordano gli scontri a Gerusalemme all’inizio di maggio. Le forze di sicurezza israeliane avevano attaccato i sit-in contro l’espulsione forzata dei Palestinesi dalle loro case per far posto ai coloni ebrei nel quartiere Sheikh Jarrah della Gerusalemme Est occupata. Avevano anche preso d’assalto al-Aqsa, ferendo centinaia di fedeli e arrestando decine di Palestinesi.

L’escalation ha scatenato la violenza della folla in Israele e gli scontri tra le forze israeliane e i manifestanti palestinesi nella Cisgiordania occupata.

In Cisgiordania dal 10 maggio, le forze israeliane hanno ucciso 25 Palestinesi, tra cui quattro al di sotto dei 18 anni, dicono le autorità nel territorio. Israele dichiara che cinque di loro avevano cercato di attaccare le forze israeliane.

Nel frattempo, almeno 14 Palestinesi sono stati arrestati domenica nelle loro case in varie città della Cisgiordania occupata.

Tra di loro Mohammed Hajeer, 16 anni, del villaggio di Deir Ibzi, vicino a Ramallah, e altri giovani delle città di Jenin e Nablus nella Cisgiordania occupata.

https://www.aljazeera.com/news/2021/5/23/backed-by-israeli-police-jewish-settlers-storm-al-aqsa-compound?sf144262674=1&sf144262445=1

Traduzione di Elisabetta Valento – AssoPacePalestina

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