‘Morte agli Arabi’: i Palestinesi hanno bisogno della protezione internazionale dai teppisti ebrei razzisti di Israele

Apr 28, 2021 | Notizie

Sami Abou Shahadeh,

26 aprile 2021. 

Gli estremisti di destra israeliani, alleati di Netanyahu, stanno scendendo in piazza, infiammati di supremazia ebraica e di odio anti-palestinese, protetti dalla polizia e incoraggiati dal loro peso senza precedenti alla Knesset

La polizia di frontiera israeliana ha impedito ai membri di Lahava, un gruppo estremista ebraico di estrema destra, di avvicinarsi alla Porta di Damasco, appena fuori dalla Città Vecchia di Gerusalemme, la scorsa settimana.Ariel Schalit, AP

Le immagini di centinaia di attivisti religiosi sionisti nella Gerusalemme Est occupata che cantano “Morte agli Arabi” non sorprendono i Palestinesi. In realtà, sono eventi quotidiani e ordinari, il risultato di decenni di politiche razziste, leggi ingiuste e odiose incitazioni anti-palestinesi.

Ma c’è anche un nuovo elemento in questi attacchi: il ruolo che sta giocando il primo ministro israeliano. Gli alleati di Netanyahu, in particolare i parlamentari kahanisti Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, hanno invitato i loro giovani fanatici a prendere il controllo delle strade e inscenare uno show di forza e di folla per molestare e aggredire i Palestinesi. Era chiaro che c’era un coordinamento con la polizia; erano sostenuti dai politici e dal governo: non una sola condanna fino ad oggi.  

Questi atti non vengono compiuti da un gruppo marginale di giovani israeliani e non sono limitati a Gerusalemme. Le stesse violente molestie avvengono in tutta la Cisgiordania occupata e persino nella mia città natale, Jaffa. 

Per queste persone piene di odio, la questione non riguarda il 1967 o il 1948, ma è ostilità verso tutti i Palestinesi indigeni, compresi i cittadini palestinesi di Israele. Molti di questi estremisti hanno esperienza nell’esercito, alcuni sono armati e, cosa più importante, sanno che gli attacchi anti-palestinesi godono quasi sempre di impunità. 

Immaginate se fosse il contrario: se coloro che facevano tali dimostrazioni fossero stati Palestinesi sarebbero stati presi in anticipo per essere interrogati, forse detenuti come misura preventiva. Sarebbero stati accolti da forze di polizia schiaccianti, gas lacrimogeni, manganelli. 

La polizia israeliana sopraffà un Palestinese durante i disordini di questa settimana vicino alla Porta di Damasco, Città Vecchia di Gerusalemme.Ohad Zwigenberg

Ma dal momento che erano Ebrei radicali, la polizia non ha messo nemmeno un posto di blocco sul loro percorso verso la Città Vecchia, né ha cercato di interrompere il loro canto di “Morte agli Arabi“.

Questa stessa forza di polizia che dovrebbe proteggere la legge e l’ordine a Gerusalemme è la stessa che partecipa agli sfratti illegali dei Palestinesi dalle loro case a Sheikh Jarrah e Silwan, che protegge i coloni illegali e attacca chi manifesta pacificamente contro queste ingiustizie. Il mio collega e partner di Joint List Ofer Cassif ha sentito tutta la forza di quel motto “legge e ordine” quando è stato preso a pugni in faccia da un poliziotto per aver protestato pacificamente contro gli sfratti a Sheikh Jarrah.    

Cassif ha detto: “Sono un membro della Knesset, ma alla polizia non interessa. Non si preoccupano della mia immunità parlamentare né dei miei diritti civili, si preoccupano solo di proteggere i coloni criminali che invadono i nostri spazi … questa è la forza di polizia di un governo fascista … Tutto il mondo dovrebbe sapere cosa sta succedendo qui”.

Un poliziotto israeliano colpisce il parlamentare Ofer Cassif. Ieri a Sheikh Jarrah.AHMAD GHARABLI / AFP

Le politiche israeliane, sia nel territorio palestinese occupato, compresa Gerusalemme Est, sia all’interno di Israele vero e proprio, riguardano principalmente una cosa: garantire la supremazia ebraica. Vengono intraprese azioni arbitrarie e illegali contro i Palestinesi, mentre, ora più che mai, coloni e altri estremisti godono di una luna di miele politica con la loro rappresentanza razzista senza precedenti alla Knesset. Non credono che la comunità internazionale farà nulla per proteggere i Palestinesi o per punire i colpevoli di crimini d’odio anti-arabo. Purtroppo, sembra che abbiano ragione.

Nel 2018 il mio partito, Tajamu/Balad, propose un disegno di legge chiamato “Legge fondamentale: uno Stato di tutti i suoi cittadini”. Il Presidium della Knesset non permise di presentare il disegno di legge, perché non era basato sull’affermazione che Israele è uno stato ebraico. La stessa Corte Suprema di Israele ha rifiutato di discuterne, allo stesso modo.  

Israele invece ha approvato la legge sullo Stato-Nazione ebraico, che fornisce una base istituzionale per uno stato ebraico basato su una gerarchia di tipo razziale/religioso. Intanto, Israele controlla ancora ogni aspetto della vita palestinese nella Palestina occupata, mentre espande i suoi insediamenti illegali.

Il parlamentare Itamar Ben Gvir, capo del partito razzista ultranazionalista Otzma Yehudit, vicino alla Porta di Damasco della Città Vecchia di Gerusalemme, dove la scorsa settimana si è scatenata la marmaglia. Ohad Zwigenberg

È ovviamente essenziale porre fine all’odiosa istigazione anti-palestinese e agli attacchi fisici contro i Palestinesi e chiederne conto a quei criminali. Ma non è sufficiente.

Solo quando lo Stato di Israele riconoscerà che deve essere lo Stato di tutti i suoi cittadini, quando si impegnerà per una pace giusta e duratura, e quando rispetterà i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale, ponendo fine all’occupazione e rispettando i diritti dei Palestinesi, solo allora sarà possibile una vera pace.

Nel frattempo, c’è un’urgente necessità di garantire la protezione internazionale del popolo palestinese. I Palestinesi all’interno del confine israeliano e quelli nei territori occupati devono essere difesi, non solo dalla crudeltà delle forze armate israeliane, ma anche dalla brutalità dei cittadini “normali”, incoraggiati dalla loro nuova rappresentanza alla Knesset e alimentati da una visione razzista della supremazia ebraica, votati all’attuazione dell’apartheid e alla missione di sfrattare i Palestinesi dalle loro case e dalla loro patria con l’intimidazione o con la forza.

Sami Abou Shahadeh è uno storico palestinese, leader del partito Balad/Tajamu e membro della Knesset per la Lista Unita. Twitter: @ShahadehAbou

Traduzione di Donato Cioli – AssopacePalestina

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